Un lavoro originale, ovvero Fahrenheit 451 come è possibile pensarlo, scriverlo e comporlo ai giorni nostri: ispirandosi a Bradbury, Sotterraneo esplora con il pubblico gli spunti di riflessione che il suo romanzo continua a generare nel presente.
Nel 1953, Bradbury immagina un futuro distopico in cui leggere è vietato e chi viene sorpreso a farlo o possiede dei libri è immediatamente tratto in arresto. «Il libro è stato pubblicato circa 70 anni fa – spiegano gli artisti – ma è ambientato negli anni ’20 del XXI secolo, vale a dire oggi. Tu però ti trovi nel XXI secolo e stai leggendo questo testo, quindi Bradbury si è sbagliato? Dipende come intendiamo la distopia: una previsione sul futuro che a un certo punto viene confermata/smentita oppure un allarme sul presente che continua a rinnovarsi?».
Il fuoco era la cura attraversa e rilegge liberamente Fahrenheit 451, lo consuma come si fa con un libro amato, letto mille volte e trascinato in mille luoghi, lo sporca, lo dimentica da qualche parte e poi lo ritrova, mentre la copertina sbiadisce, la carta si scolla e le pagine si riempiono di appunti, biglietti, segnalibri e ricordi. Cinque performer ripercorrono la storia del romanzo, si identificano con i personaggi, si muovono in senso orizzontale mappando i coni d’ombra, le cose che Bradbury non ci spiega o non ci racconta, creando linee narrative parallele, deviazioni teoriche, costruendo anche le cronache di un tempo intermedio fra il nostro presente e un futuro anticulturale in cui l’istupidimento ci salva dal fardello del pensiero complesso.
Duration: 1 ora e 30 minuti senza intervallo
Nel 1953, Bradbury immagina un futuro distopico in cui leggere è vietato e chi viene sorpreso a farlo o possiede dei libri è immediatamente tratto in arresto. «Il libro è stato pubblicato circa 70 anni fa – spiegano gli artisti – ma è ambientato negli anni ’20 del XXI secolo, vale a dire oggi. Tu però ti trovi nel XXI secolo e stai leggendo questo testo, quindi Bradbury si è sbagliato? Dipende come intendiamo la distopia: una previsione sul futuro che a un certo punto viene confermata/smentita oppure un allarme sul presente che continua a rinnovarsi?».
Il fuoco era la cura attraversa e rilegge liberamente Fahrenheit 451, lo consuma come si fa con un libro amato, letto mille volte e trascinato in mille luoghi, lo sporca, lo dimentica da qualche parte e poi lo ritrova, mentre la copertina sbiadisce, la carta si scolla e le pagine si riempiono di appunti, biglietti, segnalibri e ricordi. Cinque performer ripercorrono la storia del romanzo, si identificano con i personaggi, si muovono in senso orizzontale mappando i coni d’ombra, le cose che Bradbury non ci spiega o non ci racconta, creando linee narrative parallele, deviazioni teoriche, costruendo anche le cronache di un tempo intermedio fra il nostro presente e un futuro anticulturale in cui l’istupidimento ci salva dal fardello del pensiero complesso.
Duration: 1 ora e 30 minuti senza intervallo
Credits
Il fuoco era la cura
liberamente ispirato a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury
creazione Sotterraneo
ideazione e regia Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa
con Flavia Comi, Davide Fasano, Fabio Mascagni, Radu Murarasu, Cristiana Tramparulo
scrittura Daniele Villa
luci Marco Santambrogio
abiti di scena Ettore Lombardi
suoni Simone Arganini
produzione Teatro Metastasio di Prato, Sotterraneo, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
con il sostegno di Centrale Fies / Passo Nord
residenze artistiche Fondazione Armunia, La Corte Ospitale, Centrale Fies / Passo Nord
Sotterraneo è Artista Associato del Piccolo Teatro di Milano, fa parte del progetto Fies Factory ed è residente presso l’ATP Teatri di Pistoia
Durante lo spettacolo sono utilizzate macchine del fumo e luci stroboscopiche