Venerdì 23 maggio alle 18, al Chiostro Nina Vinchi, Liv Ferracchiati presenta il suo libro Come tremano le cose riflesse nell’acqua (il Saggiatore, 2024) in conversazione con Sergia Adamo e Margherita Crepax, prefatrice del volume. Modera Anna Piletti
Chiostro Nina Vinchi
Un giovane drammaturgo è impegnato nella stesura di una nuova opera, alla ricerca di una forma innovativa che possa attribuirgli finalmente un posto nel mondo. La madre, attrice ormai in declino, cerca intanto di mantenere vivo il proprio fulgido passato. Lui l’ammira, la teme, la sfida; lei lo giudica e lo sbeffeggia, ma senza mai smettere di amarlo. Intorno a questa coppia si muove una rete di altre solitudini e conflitti: lo zio che «voleva essere, ma non è stato», la vicina, un romanziere, un maestro, un dottore; e poi Nina, l’unica chiamata per nome, una giovane donna con il sogno della recitazione.
Dopo averlo portato in scena nella stagione 2024/25, Liv Ferracchiati pubblica Come tremano le cose riflesse nell’acqua, scrittura “spericolata” in cui il regista e autore fa risuonare i personaggi del capolavoro di Anton Čechov nel mondo di oggi.
Non è un caso che a dare il titolo a spettacolo e volume sia la citazione da un celebre racconto di David Foster Wallace: Come tremano le cose riflesse nell’acqua è una vicenda che oscilla tra parole dette e scritte, sogno e veglia, in cui tutti amano qualcuno che si sottrae e, al tempo stesso, sono inseguiti da chi vorrebbero evitare. Una partitura che rinnova la vivacità cechoviana e che, come talvolta avviene nella vita, riesce a strappare una risata anche in mezzo alla più angosciante delle tragedie.
A presentare questo nuovo capitolo della collana teatrale che il Saggiatore realizza insieme al Piccolo, Liv Ferracchiati in conversazione con Sergia Adamo, professoressa di Letterature comparate e Teoria della letteratura all'Università degli Studi di Trieste e Margherita Crepax, prefatrice del volume e professoressa di Teoria e tecnica della Traduzione dal Russo all’Università degli Studi di Milano. Modera Anna Piletti.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
Un giovane drammaturgo è impegnato nella stesura di una nuova opera, alla ricerca di una forma innovativa che possa attribuirgli finalmente un posto nel mondo. La madre, attrice ormai in declino, cerca intanto di mantenere vivo il proprio fulgido passato. Lui l’ammira, la teme, la sfida; lei lo giudica e lo sbeffeggia, ma senza mai smettere di amarlo. Intorno a questa coppia si muove una rete di altre solitudini e conflitti: lo zio che «voleva essere, ma non è stato», la vicina, un romanziere, un maestro, un dottore; e poi Nina, l’unica chiamata per nome, una giovane donna con il sogno della recitazione.
Dopo averlo portato in scena nella stagione 2024/25, Liv Ferracchiati pubblica Come tremano le cose riflesse nell’acqua, scrittura “spericolata” in cui il regista e autore fa risuonare i personaggi del capolavoro di Anton Čechov nel mondo di oggi.
Non è un caso che a dare il titolo a spettacolo e volume sia la citazione da un celebre racconto di David Foster Wallace: Come tremano le cose riflesse nell’acqua è una vicenda che oscilla tra parole dette e scritte, sogno e veglia, in cui tutti amano qualcuno che si sottrae e, al tempo stesso, sono inseguiti da chi vorrebbero evitare. Una partitura che rinnova la vivacità cechoviana e che, come talvolta avviene nella vita, riesce a strappare una risata anche in mezzo alla più angosciante delle tragedie.
A presentare questo nuovo capitolo della collana teatrale che il Saggiatore realizza insieme al Piccolo, Liv Ferracchiati in conversazione con Sergia Adamo, professoressa di Letterature comparate e Teoria della letteratura all'Università degli Studi di Trieste e Margherita Crepax, prefatrice del volume e professoressa di Teoria e tecnica della Traduzione dal Russo all’Università degli Studi di Milano. Modera Anna Piletti.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria