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Absolute Beginners

Absolute Beginners


Absolute Beginners – C’è sempre una prima volta (in platea) è il nuovo progetto di rigenerazione del pubblico rivolto a tutte e tutti coloro che entrano al Piccolo per la prima volta. 


Nel solco dell’esperienza maturata dal Teatro Nacional D. Maria II di Lisbona, anche il Piccolo apre le sue porte a una nuova comunità di spettatrici e spettatori che, per i motivi più diversi, non ha mai avuto l’occasione di avventurarsi tra le quinte di un palcoscenico.
Il progetto, aperto a tutte e tutti i cittadini senza distinzioni di età o provenienza, dà la possibilità di scoprire gli spazi del teatro – dal dietro le quinte alla sartoria, di incontrare dal vivo i protagonisti della scena e di vedere tre diversi spettacoli, suddivisi in altrettanti percorsi possibili:

Percorso #1 
M Il figlio del secolo – 12 ottobre 2022, ore 19.30, Teatro Strehler
Incontro con la compagnia dello spettacolo

Romeo e Giulietta – 10 marzo 2023, ore 20.30, Teatro Strehler
Incontro con la compagnia dello spettacolo

Lazarus – 24 maggio 2023, ore 20.30, Teatro Strehler
Incontro con Manuel Agnelli e la compagnia dello spettacolo

Percorso #2 
HEDDA. GABLER. come una pistola carica – 15 dicembre 2022, ore 19.30, Teatro Studio Melato
Incontro con Liv Ferracchiati e Petra Valentini

Anatomia di un suicidio – 28 febbraio 2023, ore 19.30, Teatro Grassi
Incontro con lacasadargilla

​​Ritratto dell’artista da morto (Italia ’41 – Argentina ’78) – 28 marzo 2023, ore 19.30, Teatro Studio Melato
Incontro con Michele Riondino

Percorso #3 
Il barone rampante – 27 gennaio 2023, ore 20.30, Teatro Grassi
Incontro con la compagnia dello spettacolo

Carbonio – 21 febbraio 2023, ore 19.30, Teatro Studio Melato
Incontro con la compagnia dello spettacolo

Earthbound. ovvero le storie delle camille – 27 aprile 2023, ore 19.30, Teatro Strehler
Incontro con Marta Cuscunà

Absolute Beginners vuole scardinare gli stereotipi legati alla fruizione culturale, ma soprattutto mostrare come ancora oggi il teatro abbia la capacità di parlarci del mondo che ci circonda ed essere un luogo vivo, di condivisione e di scambio. Un nuovo teatro per un nuovo mondo, da scoprire con occhi completamente aperti ma irrequieti allo stesso tempo, per una prima volta indimenticabile.

Per informazioni e modalità di partecipazione
Ufficio promozione pubblico e proposte culturali
t. 02 72333216 – promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it

 

Stormi. Traiettorie sugli Artisti Associati

Stormi. Traiettorie sugli Artisti Associati


“Stormi. Traiettorie sugli Artisti Associati” è il magazine mensile curato dalla redazione di Stratagemmi – Prospettive Teatrali e realizzato da un gruppo di studentesse e studenti dell’Università degli Studi di Milano per raccontare percorsi, poetiche e pratiche degli Artisti Associati del Piccolo. 


Ad arricchire i ritratti di ciascun numero, le recensioni delle pagine “Visioni” e gli approfondimenti di “Trame” dedicati alle questioni trasversali sollevate dallo sguardo sugli Artisti Associati, affidati alla voce di registi, docenti e critici. 


Nel primo numero la sezione “Ritratti” è dedicata al collettivo Sotterraneo – protagonista di una personale al Teatro Grassi con Shakespearology, Overload e L’Angelo della Storia nell’ottobre 2022 – e a Federica Rosellini che l’Amleto di Antonio Latella al Teatro Studio Melato. 

SCARICA IL 1° NUMERO

In concomitanza con lo spettacolo HEDDA. GABLER. come una pistola carica in scena al Teatro Studio Melato nel dicembre 2022, il secondo numero del magazine si concentra sul teatro di Liv Ferracchiati, le cui ultime creazioni prendono le mosse da Čechov e da Ibsen. È l’occasione per esplorare modalità e pratiche con cui tradurre, adattare, riscrivere – e infine tradire – un testo: sia esso un classico della drammaturgia o un celebre dipinto. Attraverso interviste, recensioni e approfondimenti, il numero indaga il ruolo di traduttori e dramaturg nella fucina creativa del palcoscenico.

SCARICA IL 2° NUMERO

Sono strade e piazze, linee del tram e architetture civili, i protagonisti di Città sola, la performance urbana creata da lacasadargilla: a partire da questa atipica esperienza spettatoriale, il terzo numero della rivista indaga l’arte scenica della compagnia, punto di partenza per un’esplorazione dei legami, antichi e sempre nuovi, tra teatro e città.

SCARICA IL 3° NUMERO

Francese di origini vietnamite l’una, brasiliana l’altra, Caroline Guiela Nguyen e Christiane Jatahy affrontano da sempre nelle loro opere l’ibridazione e il meticciarsi delle identità, delle lingue, delle biografie nelle società postcoloniali. Il quarto numero è dedicato alla galassia artistica e concettuale espressa da queste stesse società, in un costante processo di ridefinizione e rinegoziazione del passato. 

SCARICA IL 4° NUMERO

La curiosità verso gli altri è l’elemento che sembra accomunare i due Artisti Associati cui è dedicato il quinto numero della rivista: Pier Lorenzo Pisano e Marcus Lindeen. Con Carbonio, il primo mette al centro della propria scrittura l’alieno, l’icona che più di ogni altra ha saputo raccontare l’incontro con l’ignoto e il perturbante. In territori non meno coraggiosi si è spinto lo svedese Marcus Lindeen con la sua Trilogia delle identità, mettendo in luce quanto l’idea stessa che abbiamo del nostro “io” non sia altro che un’illusione o una sovrastruttura culturale.

SCARICA il 5° NUMERO

Gli splendori e le miserie del mestiere d’attore, la concitazione delle prove, la vita di una compagnia, oppure la genesi creativa: il teatro mette in scena sé stesso, con costruzioni drammaturgiche che dallo spazio ristretto del palco gettano uno sguardo sul mondo e la società contemporanea. Il sesto numero del magazine mette al centro le scritture di Davide Carnevali, in occasione di Ritratto dell’artista da morto, e di Pascal Rambert, in occasione dello spettacolo Prima.

SCARICA il 6° NUMERO

Strumento primario di conoscenza, campo di battaglie politiche e sociali, spazio della memoria e del desiderio, infine arma e mezzo di lotta: il corpo si pone oggi come luogo animato da istanze contraddittorie e territorio d’elezione per indagini artistiche, filosofiche, letterarie. Il settimo numero esplora le poetiche di Marta Cuscunà e Marco D’Agostin, e di chi come loro costruisce sul corpo un archivio di ricordi e sogni, di immaginazioni e futuri possibili.

SCARICA IL 7° NUMERO

Si raccontano storie per sopravvivere alla morte, come ci ha rivelato Shahrazād; per salvare dall’oblio e dalla polvere del tempo le vite degli sconfitti e degli esclusi; oppure per immaginare utopie e dare parola e senso ai sogni e ai desideri. Al racconto delle storie e della Storia, nelle sue innumerevoli declinazioni intime e collettive, poetiche e politiche, è dedicato l’ottavo numero di Stormi. Traiettorie sugli Artisti Associati: al centro, le narrazioni di Stefano Massini Davide Enia e i loro vertiginosi affondi nelle torsioni della nostra epoca.

SCARICA L'8° NUMERO

La memoria incarnata nel corpo dell’attore, e tradotta sul palco in gesto e drammaturgia; la memoria dell’individuo, che nutre il teatro di ricordi e che da questo riceve in cambio aneddoti e storie; la memoria collettiva, che meticcia le biografie e ne determina scelte e svolte. È intorno alle prismatiche relazioni tra memoria e arte scenica che si incardina la ricerca di Tiago Rodrigues – regista, autore e neo direttore del Festival di Avignone – al quale è dedicato il nono e ultimo numero di Stormi. Traiettorie sugli Artisti Associati.

SCARICA IL 9° NUMERO
 


IN REDAZIONE
Carola Ambrosioni, Sara Biondi, Nadia Brigandì, Harriet Carnevale, Ivan Colombo, Giulia Facchetti, Anna Farina, Claudio Francesco Favazza, Elisabetta Forlani, Marta Fossati, Francesca Lepiane (organizzazione), Andrea Malosio, Noemi Mangialardi, Giacomo Matelloni, Mariachiara Merola, Federica My, Mariagrazia Olivieri, Leonardo Ravioli, Francesca Redaelli, Francesca Rigato, Alessandro Stracuzzi, Alice Strazzi, Elena Vismara, Alessia Vitalone

FORMAZIONE E EDITING
Maddalena Giovannelli, Alessandro Iachino, Camilla Lietti, Francesca Serrazanetti

IMPAGINAZIONE
Camilla Lietti

GRAFICA
Leftloft


Illustrazione dalla copertina del nono numero di Giulia Capra, studentessa IED Torino, con il coordinamento di Arianna Vairo
 

Artisti associati

Artisti associati


A partire dalla stagione 2021/22, abbiamo avviato un dialogo con quindici artisti, italiani e internazionali, nella direzione di una nuova idea di teatro: una progettualità condivisa e continuativa che non si esaurisca nella sola produzione di spettacoli, ma favorisca processi di scambio, ideazione, cooperazione.
 

Una comunità creativa, dinamica e frastagliata che fa del Piccolo una “casa” di artiste e artisti, come nella volontà dei nostri fondatori Giorgio Strehler, Paolo Grassi e Nina Vinchi.


Lungo la stagione 2022/23 ai nostri artisti associati è stato inoltre dedicato il magazine mensile Stormi. Traiettorie sugli Artisti Associati, curato dalla redazione di Stratagemmi – Prospettive Teatrali e realizzato da un gruppo di studentesse e studenti dell’Università degli Studi di Milano per raccontarne percorsi, poetiche e pratiche.  
 

Davide Carnevali

Autore, regista e teorico teatrale, Davide Carnevali – nato a Milano nel 1981 – ha conseguito il dottorato in Teoria del teatro presso l’Universitat Autònoma de Barcelona, con un periodo di studi alla Freie Universität Berlin. Tra i suoi lavori più noti: Variazioni sul modello di Kraepelin (2009) – premiato al Theatertreffen Stückemarkt di Berlino, al Premio Riccione per il Teatro, al Prix des Journées de Lyon des Auteurs de Théâtre –, Sweet Home Europa (2012), Ritratto di donna araba che guarda il mare (Premio Riccione per il Teatro 2013), Actes obscens en espai públic (2017), Menelao (2018). Ha scritto e diretto, tra gli altri, Maleducazione transiberiana (2018), Ein Porträt des Künstlers als Toter (2018), Lorca sogna Shakespeare in una notte di mezza estate (2019). Premio Hystrio alla Drammaturgia nel 2018, nel 2020/21 è stato Maestro dell’École des Maîtres e dal 2021 dirige il workshop “Autori under 40” per la Biennale di Venezia. I suoi testi, tradotti in quindici lingue, sono stati presentati in stagioni e festival internazionali. In Italia è pubblicato da Einaudi, il Saggiatore, Sossella e Fandango Libri; in Francia da Actes Sud e Les Solitaires Intempestifs. Nella stagione 2022/23 ha firmato la produzione Ritratto dell’artista da morto, che ha visto un riallestimento in lingua catalana al Teatre Lliure di Barcellona e uno in lingua francese, attualmente in tournée, coprodotto da Le Quai CDN Angers Pays de la Loire, Comédie de Caen – CDN de Normandie, Comédie – CDN de Reims, Théâtre de Liège. Nella stagione 2023/34, in occasione del Festival Presente Indicativo | Milano Porta Europa, all’interno del progetto europeo UNLOCK THE CITY!, ha creato – nei quartieri di Corvetto e Porto di Mare – lo spettacolo site-specific Limited Edition. Ha inoltre scritto e messo in scena diversi spettacoli per ragazze e ragazzi all’interno del progetto per le scuole Il teatro tiene banco: La favolosa battaglia dei topi e delle rane, Orlando hater e Angelica furiosa e Antigone in cattedra nella stagione 2022/23; La meravigliosa avventura di Ciàula nella caverna, Guida pratica per orientarsi nella selva oscura e Sei personaggi in cerca di followers nella stagione 2023/24; Viaggio fantastico nel sottosuolo, Quel ladro del Lago di Como e Le smanie per la diplomatura nella stagione 2024/25. Nella stagione 2025/26 porta in scena una riscrittura delle sue Variazioni sul modello di Kraepelin.

Marta Cuscunà

Marta Cuscunà è autrice e performer di teatro visuale, nella sua ricerca unisce l’attivismo alla drammaturgia per figure. Nel 2009 vince il Premio Scenario per Ustica con È bello vivere liberi!, primo capitolo di Resistenze femminili, una trilogia di cui fanno parte La semplicità ingannata e Sorry, boys. Ne Il canto della caduta unisce l’immaginario ancestrale del mito di Fanes a principi di animatronica utilizzati per manovrare i pupazzi. Earthbound ovvero le storie delle Camille – ispirato a Staying with the Trouble, saggio di eco-femminismo di Donna Haraway. Nel 2021 partecipa alla trasmissione di Rai 3 La Fabbrica del mondo di Marco Paolini e Telmo Pievani per la quale scrive e interpreta una mini serie per corvi meccanici dedicata ai temi dell’ecofemminismo. Nel 2023 la serie esce dallo schermo e diventa uno spettacolo co-prodotto dal MUSE - Museo delle Scienze di Trento, dal titolo Corvidae. Sguardi di specie. Nel 2024 realizza Bucolica. Paesaggio con fischiatori, pecore e umani, performance site-specific prodotta dal Piccolo in collaborazione con il Politecnico di Milano per il progetto europeo UNLOCK THE CITY!. Nel 2025 pubblica il suo ultimo libro Sguardi di specie. Una trilogia ecofemminista. Dal 2009 al 2019 ha fatto parte di Fies Factory, un progetto di Centrale Fies. Per la stagione Complemento di relazione è in scena con Sorry, boys

Marco D’Agostin

Classe 1987, Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance. Nato in Veneto, da vent’anni vive e lavora a Bologna. Ha vinto due Premi Ubu: come Miglior performer under 35 (2018) e per il Migliore spettacolo di danza (Gli anni) nel 2023, presentato anche al Piccolo, nel maggio 2024, nell’ambito del Festival Presente Indicativo | Milano Porta Europa e ripreso nella stagione 2024/25. Nel 2023 gli è stato inoltre conferito il Premio Speciale Riccione per l’Innovazione Drammaturgica. Ha lavorato, tra gli altri, per Claudia Castellucci, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Boris Charmatz. Dal 2010 ha presentato i suoi lavori nei principali festival e teatri europei (tra gli altri, Théâtre de la Ville, Parigi; The Place Theatre, Londra; Kampnagel, Amburgo; Santarcangelo; Romaeuropa; VIE; Torinodanza) e mondiali (tra gli altri, SESC Pompeia, San Paolo; Festival de Danza Contemporanea, Buenos Aires; GAM, Santiago del Cile). Fra i titoli più noti, Everything is OK (2015, vincitore del secondo premio al concorso coreografico francese (Re)connaissance), First Love, Avalanche (entrambi del 2018), Best Regards (2021, visto al Piccolo, al Festival Presente Indicativo: per Giorgio Strehler), SAGA (realizzato con il supporto della Fondazione Hermès), Gli anni (2022, con Marta Ciappina). Oltre ai titoli già citati, nella stagione 2023/24, con la complicità di Chiara Bersani, ha realizzato Jérôme Bel, rivisitazione dello spettacolo “danzabiografico” dell’omonimo artista francese e, di nuovo con Chiara Bersani, Hanging Rock, all’interno di Paesaggi condivisi, itinerario di sette microdrammaturgie, nell’ambito del progetto europeo Performing Landscapes. Inoltre, nel 2020 è stato invitato da Marie Chouinard, direttrice della Biennale Danza, a realizzare una nuova creazione per Biennale College, mentre, nel 2023, ha creato OKOKOK, commissionato da Paolo Mangiola per la compagnia nazionale maltese ZfinMalta. Ha co-curato le rassegne Thank you for coming di Centrale Fies e Ogni volta unica la fine del mondo, per la nostra stagione estiva del 2021. Nel 2024, nell’ambito della collana coedita dal Piccolo con Il Saggiatore, è stato pubblicato Anni, lettere e valanghe, un volume sulle drammaturgie da lui realizzate per la danza, scritto con Alessandro Iachino. Marco D’Agostin è fra i protagonisti della stagione I fili dell’orizzonte con Gli anni e con la nuova coproduzione Asteroide. Nella stagione 2025/26 torna al Teatro Studio Melato con First Love. 

Daria Deflorian

Daria Deflorian è attrice, autrice e regista di spettacoli teatrali. Come attrice ha lavorato tra gli altri con Nanni Moretti, Stephane Braunschweig, Massimiliano Civica, Lotte Van Den Berg, Lucia Calamaro, Fabrizio Arcuri, Mario Martone, Martha Clarke, Remondi e Caporossi, Fabrizio Crisafulli, Marcello Sambati. Ha vinto il Premio Ubu 2012 come Migliore attrice e nel 2013 le è stato assegnato il Premio Hystrio. Dal 2008 al 2021 ha condiviso i progetti con Antonio Tagliarini. Con i loro spettacoli, che hanno girato in Italia e in Europa, hanno vinto molti premi: Premio Ubu come Migliore testo nel 2014, Migliore spettacolo straniero in Canada nel 2015, Premio Riccione per la drammaturgia nel 2019 e Premio Hystrio per la drammaturgia nel 2021. Nel 2020 Deflorian e Tagliarini mettono in scena il testo di Édouard Louis, Chi ha ucciso mio padre (Bompiani, 2019) che nel 2021 vince il Premio Ubu al Migliore attore under 35 al protagonista, Francesco Alberici. I loro testi sono pubblicati da Titivillus, Cue Press e Sossella editore. Nel 2020 ha collaborato con l’artista visivo Adrian Paci, per il testo per l’opera video Vedo rosso. Con il gruppo di Oceano Indiano Teatro di Roma ha dato vita durante la pandemia a Radio India, che vince il Premio Ubu 2021 come progetto speciale. Nel 2022 firma la drammaturgia e la regia per lo spettacolo finale dell’ultimo anno degli allievi della scuola internazionale di teatro La Manufacture con En finir, da “Changer Method” di Edouard Louis e nel 2023 quella di Elogio della vita a rovescio, prima tappa di un progetto biennale che ha portato, nel 2024, al debutto di La vegetariana, scene dal romanzo di Han Kang, Premio Nobel per la Letteratura 2024. Dal 2021 cura la direzione artistica di INDEX insieme alla compagnia Muta Imago. È stata artista associata presso Triennale Milano per il triennio 2022–2024. Nella nostra stagione 2025/26 è protagonista di una personale composta dagli spettacoli Memoria di ragazza, La vegetariana, Chi ha ucciso mio padre e Elogio della vita a rovescio

Anne Teresa De Keersmaeker

Dopo aver studiato danza alla Mudra School di Bruxelles e alla Tisch School of the Arts di New York, nel 1980 Anne Teresa De Keersmaeker (classe 1960) crea Asch, la sua prima opera coreografica. Due anni dopo debutta Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich. Nel 1983, De Keersmaeker fonda a Bruxelles la compagnia di danza Rosas, mentre realizza l’opera Rosas danst Rosas. A partire da questi lavori rivoluzionari, la sua coreografia si fonda su un’esplorazione rigorosa e prolifica della relazione tra danza e musica. Con Rosas ha creato un vasto repertorio che dialoga con strutture musicali e partiture di epoche diverse, dalla musica antica a quella contemporanea e popolare. La sua pratica coreografica attinge inoltre a principi formali derivati dalla geometria, da schemi numerici, dal mondo naturale e da strutture sociali, offrendo una prospettiva unica sull’articolazione del corpo nello spazio e nel tempo. Nel 1995 De Keersmaeker fonda a Bruxelles la scuola P.A.R.T.S. (Performing Arts Research and Training Studios). Negli ultimi dieci anni il suo lavoro ha dialogato anche con le arti visive, in contesti museali come il Louvre, la Tate Modern e il MoMA. Nel 2023 ha creato EXIT ABOVE con un cast di 13 danzatori e nel 2024 IL CIMENTO, un’esplorazione de Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi. La sua ultima creazione, BREL (2025), è una collaborazione con il danzatore e coreografo Solal Mariotte.

Davide Enia

Drammaturgo, attore, regista e romanziere, Davide Enia è nato a Palermo nel 1974. Nel 2002 scrive, dirige e interpreta Italia-Brasile 3 a 2, che si aggiudica il Premio Ubu speciale 2003, seguito da Scanna, che vince il Premio Riccione/Tondelli 2003. Nel 2004 realizza maggio ’43, di cui è sempre anche interprete, vincendo i premi Hystrio 2005 ed E.T.I. 2005 – come Migliore autore di novità drammaturgica per il complesso della sua opera – e nel 2019 il Premio Le Maschere del Teatro Italiano come miglior interprete di monologo. Nel 2006 vince i premi Vittorio Mezzogiorno e Gassmann come Migliore talento emergente. Nel 2012 pubblica il primo romanzo, Così in terra (Baldini & Castoldi Dalai), tradotto e pubblicato in tutto il mondo, la cui edizione francese, Sur cette terre comme au ciel (Albin Michel) vince, nel 2016, il Prix du premier roman étranger e il Prix Brignoles quale Migliore romanzo straniero dell’anno. Così in terra è ripubblicato nel 2023 da Sellerio. Nel 2017 dirige al Teatro Massimo di Palermo L’oca del Cairo, opera incompiuta di Mozart. Nello stesso anno pubblica il secondo romanzo, Appunti per un naufragio (Sellerio, 2017), edito anche in Francia, USA, Germania, Spagna, Grecia, Portogallo, che si aggiudica il Premio Letterario Internazionale Mondello, il Super Mondello e il Mondello Giovani (2018). Dal romanzo è tratto lo spettacolo L’abisso (2018), che ottiene il Premio Hystrio Twister come Migliore spettacolo dell’anno, il Premio Le Maschere del Teatro come Migliore interprete di monologo, il Premio Ubu per il Nuovo testo italiano o scrittura drammaturgica. È presente nella nostra stagione 2022/23 con la produzione Eleusi, rito teatrale collettivo di 24 ore ininterrotte, che ha visto la partecipazione di oltre 30 cori e 21 performer, e con Italia Brasile 3 a 2. Il ritorno, riedizione dello spettacolo creata per il quarantesimo anniversario della storica partita di calcio. Nella stagione 2024/25 va in scena con la coproduzione Autoritratto, che aveva debuttato al Festival Internazionale dei Due Mondi di Spoleto nel giugno 2024. Il testo è pubblicato da Sellerio (Palermo, 2025).

FC Bergman

Il collettivo teatrale FC Bergman è composto da quattro artisti: Stef Aerts, Joé Agemans, Thomas Verstraeten e Marie Vinck. Fin dalla fondazione della compagnia (2008), hanno attirato l’attenzione del pubblico e della critica per l’originalità delle loro produzioni site-specific. Nel 2013, FC Bergman è entrato a far parte di Toneelhuis, uno dei tre maggiori teatri pubblici delle Fiandre, di cui, nel maggio 2022, il collettivo ha assunto la direzione artistica, condivisa con Olympique Dramatique, Lisaboa Houbrechts, Gorges Ocloo e Benjamin Abel Meirhaeghe. Il filo conduttore del lavoro di FC Bergman è la tragedia dell’uomo comune, in lotta per espandere i propri orizzonti. Questo tema si riflette spesso nelle imponenti scenografie e installazioni all’interno delle quali gli attori si muovono e con cui si confrontano. La scenografia è la “bestia da domare”, lo spettacolo una composizione di immagini. Negli ultimi 17 anni, FC Bergman ha portato i propri spettacoli in tour in Belgio, Paesi Bassi, Francia, Austria, Svizzera, Grecia, Spagna, Italia, Inghilterra, Polonia, Stati Uniti, Lussemburgo, Norvegia, Scozia, Russia, Taiwan e Australia. La compagnia è stata ospite del Festival di Avignone nel 2016 con The Land of Nod. Nel 2021, FC Bergman ha nuovamente partecipato al festival presentando The Sheep Song, proposto anche al Teatro Strehler nel maggio 2022, nel corso della prima edizione del Festival Presente Indicativo. Nel 2022, la compagnia è stata inclusa nella prestigiosa lista “Best Of” del New York Times per la produzione 300 el x 50 el x 30 el. Nel 2023, FC Bergman è stata ospite della Biennale di Venezia con The Land of Nod, vincendo il Leone d’Argento per il Teatro, riconoscimento che giunge a coronamento dell’intera opera della compagnia. FC Bergman è stato ospite durante la stagione I fili dell’orizzonte con la coproduzione Works and Days

Niccolò Fettarappa

Niccolò Fettarappa (Roma, 1996) è autore, attore e regista. Si laurea in Filosofia a Bologna. Esordisce a teatro con Apocalisse Tascabile, di cui è autore, regista e interprete. Lo spettacolo vince prestigiosi premi, tra cui In-box 2021, il Premio della critica al Nolo Fringe Festival, il Premio delle giurie riunite a Direction Under 30, il Premio Italia dei Visionari e gli vale la candidatura al Premio Rete Critica 2022. Con Apocalisse Tascabile inizia una tournée che lo porta in tutta Italia, raccogliendo entusiasti consensi di pubblico e critica. Dal 2021 tiene laboratori annuali di drammaturgia e messa in scena presso Carrozzerie N.o.t. Nel 2025 conduce il laboratorio “Caro Nemico, ti scrivo” per il corso di perfezionamento del Teatro di Roma. Nel 2022 è inserito nella rassegna FUTUROpresente di Radio 3, a cura di Antonio Audino e Laura Palmieri, con il suo testo Nel mio bagno di sangue. La Sparanoia. Atto unico senza feriti gravi purtroppo è il suo secondo lavoro teatrale, di cui è autore e interprete, prodotto da Agidi e Sardegna Teatro. Con Lorenzo Maragoni, scrive e interpreta Solo Quando Lavoro Sono Felice, prodotto dalla Corte Ospitale, con cui vince la Menzione Speciale al Premio Forever Young 2022. Nel 2023 è finalista al Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” con Orgasmo. Prosa dispiaciuta sulla fine del sesso, presentato all’interno di REF-Situazione Drammatica 2024. I suoi testi teatrali sono stati pubblicati da Ronzani Editore. Nel 2024 scrive e dirige con Nicola Borghesi Uno Spettacolo Italiano, prodotto da ERT, Agidi e Sardegna Teatro. Nel 2025, nella rassegna Wordbox del Teatro Stabile di Bolzano, presenta Il Perdente. Commedia con disprezzo e con Lorenzo Maragoni scrive Showpero. Manifesto Selvaggio Contro Il Talento, presentato al Salone del Libro di Torino 2025, pubblicato con TLON. Per la stagione Complemento di relazione è in scena con Orgasmo. Prosa dispiaciuta sulla fine del sesso

Lino Guanciale

Nato nel 1979 ad Avezzano, Lino Guanciale viene selezionato dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, dove si diploma nel 2003 ottenendo inoltre il Premio Gassman come Migliore allievo degli ultimi dieci anni. Subito dopo, in teatro, inizia a lavorare con registi quali Gigi Proietti (Romeo e Giulietta, spettacolo inaugurale del Globe Theatre di Roma), Franco Branciaroli (tra gli altri spettacoli La peste, Cos’è l’amore, Lo zio – Der Onkel), Luca Ronconi (Atti di guerra), Walter Le Moli (Gli incostanti, Antigone), Massimo Popolizio (Ploutos o della ricchezza, Ragazzi di vita), Giampiero Solari (After Miss Julie), Michele Placido, che dopo averlo diretto a teatro in Fontamara lo dirige anche nel film Vallanzasca – Gli angeli del male. Particolarmente importante il sodalizio con Claudio Longhi (La folle giornata o Il matrimonio di Figaro, Nella solitudine dei campi di cotone, Sallinger, Prendi un piccolo fatto vero, La resistibile ascesa di Arturo Ui, Premio ANCT come spettacolo dell’anno, Il ratto d’Europa, Premio speciale Ubu, Istruzioni per non morire in pace, La classe operaia va in paradiso, per cui vince il Premio Ubu e Premio ANCT come Migliore attore, Ho paura torero, prima regia di Longhi al Piccolo dopo averne assunto la direzione). Nelle ultime stagioni ha portato in scena Non svegliate lo spettatore, omaggio alla vita e alle opere di Ennio Flaiano, Dialoghi di profughi di Bertolt Brecht, Zoo di Sergio Blanco, L’uomo più crudele del mondo di Davide Sacco, e ha esordito nella regia teatrale con Nozze di Elias Canetti, seguito da Europeana di Patrik Ourednik. Al lavoro in teatro affianca, dal 2005, l’attività di insegnamento e divulgazione scientifico-teatrale nelle scuole superiori e nelle università (è nel corpo docenti dello IUAV di Venezia). Al cinema esordisce nel 2008, interpretando Mozart in Io, Don Giovanni di Carlos Saura, cui segue La prima linea di Renato De Maria, oltre al citato Vallanzasca, Il gioiellino di Andrea Molaioli, Il mio domani di Marina Spada, To Rome with Love di Woody Allen, La scoperta dell’alba di Susanna Nicchiarelli, Happy Days Motel di Francesca Staasch, Il volto di un’altra di Pappi Corsicato, L’estate sta finendo di Stefano Tummolini, Maraviglioso Boccaccio di Paolo e Vittorio Taviani, I peggiori di Vincenzo Alfieri, La casa di famiglia di Augusto Fornari, Arrivano i prof di Ivan Silvestrini. In tv ha interpretato le fiction Il segreto dell’acqua e Una grande famiglia ed è stato protagonista di alcune serie di grande successo sulle reti Rai: Che Dio ci aiuti 2 e 3, La dama velata, Non dirlo al mio capo, La porta rossa, L’allieva, Il commissario Ricciardi, Noi, Il conte di Montecristo e la serie Sky Un’estate fa. Nel 2015 ha ricevuto il Premio Flaiano come personaggio rivelazione dello spettacolo italiano. Nel 2024 è stato candidato al Premio Ubu come Migliore attore protagonista per Ho paura torero, tutto esaurito al Teatro Grassi nelle stagioni 2023/24 e 2024/25. Per Complemento di relazione lo ritroviamo nella nostra nuova produzione Miracolo a Milano

Caroline Guiela Nguyen

Caroline Guiela Nguyen è autrice e regista teatrale e cinematografica. Progetto dopo progetto, insieme a Les Hommes Approximatifs – suoi collaboratori di lunga data – ha costruito un’estetica e una ricerca di forme nuove che lasciano un’impronta indelebile. Dal 2013, i suoi spettacoli sono stati in tournée in tutta la Francia e a livello internazionale. A partire da settembre 2023 dirige il Teatro nazionale di Strasburgo (TnS) e la sua scuola dei mestieri dello spettacolo. Il progetto artistico e pedagogico da lei ideato ritiene che lo spazio debba coniugare la quotidianità e l’ospitalità, impegnandosi in una costante riflessione sul rapporto tra la popolazione locale e le opere presentate. Nel gennaio 2023, ha presentato FRATERNITÉ, conte fantastique al Teatro Strehler. Durante la stagione 2024/25 I fili dell’orizzonte abbiamo ospitato il suo recente spettacolo LACRIMA

lacasadargilla

lacasadargilla è un ensemble. Composta da Lisa Ferlazzo Natoli – autrice e regista –, Alessandro Ferroni – regista e disegnatore del suono –, Alice Palazzi – attrice e coordinatrice dei progetti – Maddalena Parise – ricercatrice e artista visiva –, lavora su spettacoli teatrali, installazioni, progetti radiofonici, dispositivi speciali e curatele. E riunisce intorno a sé un gruppo mobile di attori, musicisti, drammaturghi, artisti visivi. lacasadargilla innesta i propri lavori su scritture originali, riscritture letterarie e testi di drammaturgia contemporanea. Fra le produzioni teatrali: La casa d’argilla, Il libro delle domande, Foto di gruppo in un interno, Jakob von Gunten da Robert Walser, Lear di Edward Bond. Fra i progetti speciali IF/Invasioni (dal) Futuro, Art You Lost? 1000 persone per un’opera d’arte. Fra i melologhi per parole, musiche e immagini Les Adieux! Parole salvate dalle fiamme e Storia della tua vita. Arrival da Ted Chiang. Nel 2019 lo spettacolo When the Rain Stops Falling di Andrew Bovell vince tre Premi Ubu. Nel 2021 realizza L’amore del cuore di Caryl Churchill. Nel 2022 debutta a VIE Festival Il Ministero della Solitudine, vincitore del Premio Ubu alla Migliore regia. Nel febbraio 2023 lacasadargilla ha debuttato per il Piccolo con la creazione, inedita in Italia, Anatomia di un suicidio di Alice Birch, vincitore di cinque Premi Ubu, in stagione anche nel 2024/25. Del 2023 anche il progetto modulare Città sola di Olivia Laing. Del 2024 sono la nuova creazione Uccellini di Rosalinda Conti e il progetto teatrale/multimediale site-specific Beautiful Creatures. Storie di lupi, di lantanidi e ginestre. Dal 2021 lacasadargilla è partner dei progetti europei STAGES (Sustainable Theatre Alliance for a Green Environomental Shift) e PLAYGROUND / Europa Creativa (2024-2026). Per il nostro teatro, nel marzo 2022, ha inoltre allestito Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione, di Miranda Rose Hall. lacasadargilla è protagonista di Complemento di relazione con la nuova coproduzione Escaped Alone

Parini Secondo

Parini Secondo è una compagnia fondata nel 2017 dalle danzatrici Sissj Bassani, Martina Piazzi, Camilla Neri e Francesca Pizzagalli. Mettendo in crisi il rapporto tra arte e originalità, il gruppo utilizza la coreografia per sublimare tendenze pop, abbracciando un forte rigore formale. La consolidata collaborazione con il musicista, produttore e insegnante Alberto Ricca/Bienoise denota l’approccio trasversale alla danza, intesa come movimento ritmico in strettissimo rapporto con la musica. Dopo formazioni individuali in accademie e compagnie tra Italia, Portogallo e Danimarca, Parini Secondo si stabilizza in Emilia-Romagna, tra Bologna e Cesena. Il debutto nell’ambiente performativo italiano avviene nel 2022 con l’iconico SPEEED (2020), selezionato per la Vetrina della Giovane Danza d’Autore. La scena internazionale viene raggiunta con HIT/HIT OUT (2024), co-produzione BolzanoDanza/TanzBozen e Santarcangelo Festival, selezionata per la piattaforma CINARS 2024 (Montreal) e in tour tra Giappone, America, Taiwan ed Europa. Nel 2025 Parini Secondo entra a far parte di Associazione Culturale VAN. Nel 2026 è previsto il debutto di due progetti: INCANTO (titolo provvisorio), nuova produzione ispirata alla musica trance, selezionata per la NID Platform 2025, e SLOOOOOOW, rivisitazione estesa di SPEEED, selezionato per il programma di residenza DanceBase/Y okohama, in collaborazione con Rino Daidoji. Nel 2024 Parini crea e cura la rassegna Tra questa gente esiste un sentimento all’interno della stagione del Teatro Petrella di Longiano; nel 2025 viene loro affidata parte della programmazione dell’IMBOSCO all’interno della 54^ edizione di Santarcangelo Festival.

Tiago Rodrigues

Direttore del Festival d’Avignon da settembre 2022, Tiago Rodrigues è attore, regista, autore, produttore, nonché fondatore, con Magda Bizarro, della compagnia Mundo Perfeito (2003). Tra i suoi lavori più importanti, premiati con numerosi riconoscimenti in Portogallo – dove è stato direttore artistico del Teatro Nacional D. Maria II di Lisbona dal 2015 al 2021 – e all’estero: By Heart (2013), António e Cléopatra (2014), Bovary (2014) e Sopro (2017). Le sue opere più recenti sono Catarina e a beleza de matar fascistas (2020), La Cerisaie (Festival d’Avignon, 2021), Chœur des Amants (2021) e Dans la mesure de l’impossible (2022), realizzato per la Comédie de Genève in coproduzione con il Piccolo e qui presentato in occasione della prima edizione del Festival Presente indicativo. Il volume Teatro, pubblicato in collaborazione con il Saggiatore, raccoglie le versioni italiane di Catarina e a beleza de matar fascistas, Chœur des Amants e Dans la mesure de l’impossible. Nel maggio 2024 stato fra i protagonisti del Festival Presente indicativo | Milano Porta Europa con Entrelinhas.

Sotterraneo

Sotterraneo è un collettivo di ricerca teatrale che nasce a Firenze nel 2005. Le produzioni del gruppo sono caratterizzate da un approccio avant-pop in equilibrio fra immaginario collettivo e pensiero filosofico. I loro progetti replicano in diversi dei più importanti festival e teatri nazionali e approdano in Spagna, Germania, Francia, Belgio, Inghilterra, Portogallo, Grecia, Olanda, Svizzera, Russia, Bosnia Erzegovina, Slovenia, Croazia, Cile, Cina, Corea del Sud. Sotterraneo riceve negli anni numerosi riconoscimenti tra cui Premio Lo Straniero, Premio Hystrio, Be Festival First Prize (Birmingham UK), Silver Laurel Wreath Award (Sarajevo MESS Festival) e tre Premi Ubu di cui due per “spettacolo dell’anno” per Overload e L’Angelo della Storia. Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies ed è residente presso Teatri di Pistoia. Dopo avere attraversato due stagioni estive del Piccolo con i suoi Talk Show, nell’ottobre 2022 il collettivo ha presentato una personale composta da Shakespearology, Overload e L’Angelo della Storia. Nella stagione 2023/24 i Sotterraneo hanno messo in scena la coproduzione Il fuoco era la cura. Nel giugno 2025 curano la performance site-specific Dance Me to the End of the World nell’ambito del progetto europeo UNLOCK THE CITY!. In occasione del loro ventesimo anniversario, per Complemento di relazione a ottobre 2025 tornano in scena con L’Angelo della Storia, DJ-SHOW, Talk show e Il fuoco era la cura. 

Łukasz Twarkowski

Nato nel 1983, Łukasz Twarkowski è creatore di performance multimediali che si situano all’intersezione fra teatro e arti visive. I suoi progetti contemplano una dilatazione della realtà attraverso il multimediale. Elemento fondante delle sue creazioni è l’indagine delle potenzialità e dei limiti del teatro come mezzo e veicolo della comunicazione. Grazie alla costante decostruzione della narrazione, la messa in discussione dell’abitudinarietà del pubblico e un impiego sapiente dei nuovi media, Twarkowski inventa un linguaggio drammaturgico nuovo e originale, basato sulle tecnologie multimediali e, in senso lato, digitali. In questo modo, analizza e osserva le relazioni via via sempre più complesse tra Reale, Simbolico e Inventato. I suoi spettacoli sono andati in scena nei festival e sui palcoscenici più importanti d’Europa, come Holland Festival, Odéon-Théâtre de l’Europe, Ruhrtriennale, Festival de Otoño di Madrid, Wiener Festwochen e Southbank Centre di Londra. Attualmente è artista associato a Onassis Stegi ad Atene. In scena al Teatro Strehler nel maggio 2024 durante il Festival Presente Indicativo | Milano Porta Europa, Rohtko è stato il suo primo lavoro teatrale rappresentato in Italia.

Foto 1, 2, 3, 9 © Masiar Pasquali | 4 © Andrea Pizzalis | 5 © Anne Van Aerschot | 6 © Toni Gentile | 7 © Tiny Geeroms | 10 © Smith | 11 © Sveva Bellucci | 12 © Pier Paolo Zimmermann | 13 © Christophe Raynaud de Lage | 14 © Clara Vannucci | 15 © Beatrice Borgers


 

Edizioni. Il Piccolo con il Saggiatore

Edizioni. Il Piccolo con il Saggiatore


La nostra collaborazione con la casa editrice milanese giunge al suo quinto anno, con un totale di 21 titoli pubblicati e altri quattro in via di realizzazione.


Pensata con l’obiettivo di proporre una selezione di scritture per la e intorno alla scena italiane e internazionali, inedite nel nostro paese, la collana ha portato sinora alla pubblicazione di 21 titoli complessivi, ovvero: nel 2022 Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione di Miranda Rose Hall; Big Data B&B di Laura Curino; Abbecedario per il mondo nuovo di AA.VV.; Zoo di Sergio Blanco; Carbonio di Pier Lorenzo Pisano; Due amici di Pascal Rambert; Trilogia delle identità, trittico di Marcus Lindeen (Orlando e Mikael, Wild Minds, L’avventura invisibile); Teatro, tre drammaturgie di Tiago Rodrigues (Catarina e la bellezza d’ammazzar fascisti, Coro degli amanti, Nella misura dell’impossibile). 

Nel 2023 HEDDA. GABLER. come una pistola carica di Liv Ferracchiati e Anatomia di un suicidio di Alice Birch. 

Nel 2024 Anni, lettere e valanghe di Marco D’Agostin e Alessandro Iachino; Teatro, due testi di Mariano Pensotti (Gli anni e Lo spettacolo); Come tremano le cose riflesse nell’acqua di Liv Ferracchiati; Limited Edition di Davide Carnevali.

Nel 2025 Il teatro tiene banco di Davide Carnevali; Dittico di Antonio Latella; Luca Ronconi. Gli anni del Piccolo (1998-2015), in occasione di Prospettiva Ronconi, cartellone di iniziative nei dieci anni dalla scomparsa del regista; Dance Me to the End of the World di Sotterraneo.

Tre i titoli della serie speciale dedicata agli scritti di Giorgio Strehler: Lettere agli italiani (2021), Shakespeare Goldoni Brecht, selezione di testi critici dedicati a tre autori cardine della sua produzione (2022) e Un teatro necessario (2023). 

Per la stagione 2025/26 sono in progetto un secondo volume di scritti ronconiani, sempre all’interno del palinsesto Prospettiva Ronconi: dopo la raccolta di interviste rilasciate per i programmi di sala degli spettacoli prodotti, coprodotti o realizzati in collaborazione con il Piccolo, il nuovo titolo conterrà una selezione di “edizioni teatrali” curate da Luca Ronconi, a illustrarne l’inventiva e liberissima concezione drammaturgica.

Al rapporto speciale tra Giorgio Strehler e Bertolt Brecht è invece riservato il quarto titolo della serie dedicata al fondatore dello stabile milanese.

In stretta relazione con i contenuti della stagione sono la pubblicazione di un volume firmato da Paolo Di Paolo e Lino Guanciale intorno a Miracolo a Milano, la nuova produzione del Piccolo diretta da Claudio Longhi, e la traduzione ed edizione di una raccolta di testi della drammaturga e regista franco-vietnamita Caroline Guiela Nguyen, nostra Artista associata.
 

I volumi sono acquistabili in libreria e nei piccoli bookshop gestiti da Libreria Antigone nei foyer dei teatri Grassi, Strehler e Studio Melato in occasione degli spettacoli a partire da un’ora prima dell’inizio della recita.

 

Archivio storico e biblioteca

Archivio storico e biblioteca


L’archivio storico si pone come luogo di conservazione, costruzione ed esplorazione della memoria del Piccolo Teatro di Milano.
 

Fin dalla sua fondazione, il Piccolo ha riservato particolare attenzione alla tutela del proprio patrimonio documentale. L’organizzazione e la creazione degli spettacoli e delle attività culturali è stata documentata nel susseguirsi delle stagioni teatrali fino a costituire un ampio complesso archivistico. Dal convergere di dati, testi, immagini e oggetti affiora la trama di relazioni fra artisti, operatori, spettatori e personalità politiche e istituzionali che si irradia dal contesto locale al più esteso panorama internazionale. 
 

Da qui, la volontà del teatro di promuovere la fruizione del patrimonio archivistico e bibliotecario per un ampio pubblico di appassionati, studenti, studiosi e spettatori, tenendo fede alla propria vocazione di “teatro d’arte per tutti”

L’intervento archivistico in corso mira a valorizzare il sistema produttivo nella sua complessità, dalla concezione, alla messa in scena e alle diverse forme di fruizione. Il riordino della documentazione dei diversi ambiti di attività – dalle funzioni direttive, alla produzione artistica (copioni, materiali grafici e fotografici, ordini del giorno e relazioni di palcoscenico), alle aree amministrativa e contabile, didattica, promozionale e divulgativa (fotografie, manifesti, materiali pubblicitari ed editoriali, statistiche e vendite) – si pone l’obiettivo di restituire un quadro articolato della sinergia tra i molteplici soggetti coinvolti. Accrescono il rilievo dell’archivio i fondi di significative personalità legate alla storia del Piccolo, che contribuiranno, unitamente ai vari progetti in essere, ad aprire nuove prospettive sull’attività del teatro nelle sue varie declinazioni. Un’articolata raccolta di materiali a stampa (manifesti, pubblicazioni, rassegne stampa tematiche) attesta la volontà dei fondatori di dare origine a un vero e proprio laboratorio della conoscenza e dell’informazione teatrale. 

I materiali storici in corso di riordino verranno progressivamente resi accessibili alla fruizione. È ad oggi consultabile un’ampia documentazione inerente agli spettacoli prodotti dal Piccolo, relativa alle tipologie di materiali che il centro studi ha conservato fin dai primi decenni. Tra questi si ricordano in particolare: programmi di sala, copioni, ritagli stampa, partiture musicali e, quando realizzate, riprese video degli spettacoli. Per i materiali iconografici (fotografie di scena, bozzetti, figurini, manifesti e locandine), si rimanda al catalogo del progetto Eurolab. A questi si aggiungono fascicoli e rassegne stampa tematiche relative all’attività dell’ente, ai fondatori – Paolo Grassi, Giorgio Strehler, Nina Vinchi – e a Luca Ronconi e alla vita teatrale italiana e internazionale. 

Di particolare rilievo sono le raccolte ospitate dalla biblioteca, che rende possibile uno sguardo ad ampio raggio sull’attività dell’ente e su diversi ambiti degli studi teatrali. La biblioteca conserva oltre 7.500 unità bibliografiche (testi drammaturgici, scritti di critica, storia e documentazione teatrale, ecc.) e una collezione di periodici italiani e stranieri, in molti casi di rara reperibilità. Il catalogo della biblioteca è accessibile attraverso il Polo SBNWeb 

L’archivio storico e la biblioteca sono aperti al pubblico da lunedì a venerdì, dalle 14.30 alle 18.30 (Largo Paolo Grassi 2, 20121, Milano). È possibile accedere su appuntamento, da richiedere scrivendo a archivio@piccoloteatromilano.it e indicando l’oggetto della propria ricerca. Al momento la biblioteca non effettua il servizio di prestito.
 


Approfondimenti


Immaginari visivi per un teatro di relazioni

Vincitore di Strategia Fotografia 2022, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, il progetto si è posto il fine di preservare e valorizzare migliaia di immagini che documentano l’evento teatrale nella sua complessità.

SCOPRI DI PIÙ

Critica e racconto del teatro nella stampa periodica

Grazie al sostegno di Regione Lombardia, la nostra biblioteca mette a disposizione la sua raccolta di periodici teatrali: una collezione di circa 200 riviste, italiane e straniere: un unicum in Italia per vastità, completezza e rilievo per la storia del teatro.

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Foto © Masiar Pasquali

 

Lavora con noi

Lavora con noi

La Fondazione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, organismo stabile di produzione del Teatro di Prosa, non ha fini di lucro e si propone di allestire con carattere stabile e continuativo spettacoli di prosa di alto livello artistico.  


La funzione di stabilità e il ruolo di rilevanza internazionale sono perseguiti dalla Fondazione con investimenti che valorizzano le proprie attività statutarie anche attraverso spettacoli di lunga tenitura nelle proprie sedi contribuendo, così, alla formazione del proprio pubblico. La Fondazione si propone inoltre di svolgere, anche in collegamento con analoghe istituzioni italiane, europee e internazionali, compiti di promozione del teatro nazionale d'arte e di tradizione sul piano europeo e internazionale e di valorizzazione del repertorio italiano contemporaneo in relazione alla funzione di Teatro d’Europa secondo il dettato dell’art. 48 bis del D.M. 1° luglio 2014 integrato con D.M. 5 novembre 2014 e D.M. 3 febbraio 2016. 
Scopri di più su finalità e scopi della Fondazione nello Statuto
 

Vuoi fare parte anche tu del team e contribuire alla realizzazione della nostra mission?
Invia la candidatura per la posizione di tuo interesse: se il tuo profilo sarà in linea con le posizioni aperte, sarai contattato per un colloquio conoscitivo.

 

COME MANDARE IL TUO CV
Clicca sul pulsante “scopri” della posizione che ti interessa, leggi la job description e segui le indicazioni per l’invio della candidatura. 
Prima di inviare la candidatura ti preghiamo di leggere l’informativa sulla privacy. Inviando la candidatura dichiari di aver letto e compreso l’informativa.

AL MOMENTO NON SONO PRESENTI POSIZIONI APERTE
 

Immagine dallo spettacolo Prima di Pascal Rambert. Foto © Masiar Pasquali

 

Il tuo evento al Piccolo

Il tuo evento al Piccolo

Avete mai pensato a un teatro come alla sede ideale per il vostro evento o la vostra manifestazione?
In questo modo regalerete alla vostra iniziativa un’atmosfera assolutamente originale e indimenticabile, in una cornice carica di storia, di pregio e di prestigio culturale. E saprete anche di aver sostenuto la programmazione e la vita della nostra istituzione.
Dal 1998, il Piccolo Teatro mette a disposizione le sue sale per organizzare eventi, convegni, presentazioni, incontri, convention, seminari, sfilate di moda, proiezioni.


GLI SPAZI
Quattro i teatri disponibili – oltre ad altri spazi presenti all’interno degli edifici – che offrono l’opportunità di scegliere la sede più adatta, sia dal punto di vista degli spazi, sia dal punto di vista dell’accoglienza, cornice ideale dell’evento organizzato.

Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Il Teatro Strehler, 968 posti tra platea e balconata, due ampi foyer (uno di platea e uno di balconata) dove ricevere il pubblico all’arrivo, organizzare l’accoglienza e il servizio guardaroba, ospitare il catering.
Il Teatro Grassi, 488 posti tra platea e balconata, un foyer per ricevere gli ospiti, organizzare l’accoglienza e il servizio guardaroba, ospitare il catering. Inoltre in via Rovello potete organizzare il vostro evento nel meraviglioso Chiostro rinascimentale, dove è possibile tenere conferenze, proiettare video e usufruire di un ottimo servizio bar/caffetteria in grado di realizzare anche un catering su misura alle vostre esigenze.
Il Teatro Studio Melato, a pianta circolare, circa 368 posti, un foyer per ricevere gli ospiti, organizzare l’accoglienza e il servizio guardaroba, ospitare il catering.
Scatola Magica, un teatro nel teatro, uno spazio che “per magia” sorge nel foyer del Teatro Strehler. 90 posti inseriti nella suggestiva cornice di scenografie di spettacoli strehleriani.
Sale Prova, ben cinque sale prova da visionare, per i vostri meeting e la preparazione del Vostro evento.


I SERVIZI
Oltre a mettervi a disposizione le sale, il Piccolo Teatro è in grado di offrire, grazie alla presenza di personale qualificato, un’assistenza tecnica di altissimo livello per l’allestimento (audio, video, luci e scenotecnica).
I tecnici del Piccolo sono a disposizione anche per fornire un servizio di consulenza, per realizzare l’allestimento ideale che possa rendere unico e indimenticabile il vostro evento.
I laboratori di scenografia sono inoltre disponibili per lo studio, la realizzazione e il montaggio di scenografie personalizzate.
A supporto degli eventi culturali e congressuali, si possono richiedere i servizi di: videoproiezione, traduzione simultanea, catering personalizzato e altro ancora.


LE OPPORTUNITA'
Il laboratorio di Sartoria è in grado di realizzare costumi di grande pregio partendo dai vostri bozzetti. Inoltre il Piccolo Teatro offre un servizio di noleggio dei costumi realizzati per i propri spettacoli: una produzione artigianale, eseguita con tessuti di pregio e curata nei minimi dettagli. Costumi che hanno reso unici ed indimenticabili gli spettacoli del Piccolo Teatro nel mondo.
Il laboratorio di Costruzioni e Scenografia è a disposizione per la realizzazione delle vostre scene per attività commerciali o artistiche o per il noleggio di scene e attrezzeria.


Per maggiori informazioni e per visionare gli spazi vi preghiamo di contattare:

Direzione di Produzione e Organizzazione Piccolo Teatro Milano
Teatro Strehler - Teatro Grassi – Teatro Studio
Andrea Barbato 02/72.333.262
e-mail barbatoa@piccoloteatromilano.it

Stefano Massini

Stefano Massini

Stefano Massini nasce a Firenze nel 1975. Laureato in Lettere Antiche all’Università di Firenze, si avvicina al teatro come aiuto regista per il Maggio Musicale Fiorentino e nel 2000 diventa assistente ospite di Luca Ronconi al Piccolo. Nel 2005 decolla la sua attività di drammaturgo: Massini vince all'unanimità con L’odore assordante del bianco il Premio Pier Vittorio Tondelli, massimo riconoscimento per la scrittura teatrale in Italia. 

Tradotto e rappresentato in oltre 30 paesi in tutto il mondo, Stefano Massini si è qualificato negli anni come un rabdomante di storie narrate in tutte le forme possibili, come accade nelle sue opere teatrali, nei seguitissimi interventi televisivi del programma “Piazzapulita” su La7 o “Ricomincio da Rai 3”, la trasmissione tv in prima serata dedicata allo spettacolo dal vivo e nelle colonne di “la Repubblica”, nei romanzi, nei saggi. I suoi testi sono stati portati in scena da registi come Luca Ronconi e il premio Oscar Sam Mendes. Massini collabora con alcune delle più importanti case di produzione cinematografica in Italia, fra cui Cattleya, Fandango e RaiCinema.

Nel 2014 Einaudi pubblica nella collana teatro il testo Lehman Trilogy con prefazione di Luca Ronconi. La casa editrice P. Lauke di Amburgo inizia a tradurre i testi di Massini in tedesco, e di lì a breve i maggiori teatri della Germania preparano i primi allestimenti: Lehman Trilogy debutta prima a Dresda, poi a Colonia (per la regia Stephan Bachmann), quindi a Hannover, Linz, Monaco, mentre Donna non rieducabile va in scena a Oldenburg e Credoinunsolodio a Colonia.

Nel 2015 Massini è chiamato da Sergio Escobar come consulente artistico del Piccolo. Nello stesso anno Lehman Trilogy è prodotta dal Piccolo per la regia di Luca Ronconi: fra gli interpreti Fabrizio Gifuni, Massimo Popolizio, Massimo De Francovich e Paolo Pierobon. Lo spettacolo vince cinque Premi Ubu, tra cui quello per il miglior testo, oltre al Premio Maschere del Teatro (Teatro Mercadante, Napoli) come miglior testo e spettacolo dell’anno.

Massini è chiamato come scrittore a far parte della casa editrice Mondadori, per la quale pubblica il romanzo Qualcosa sui Lehman (2016), versione integrale da cui fu tratta la drammaturgia, uno dei romanzi più acclamati degli ultimi anni (premio Selezione Campiello, Premio SuperMondello, Premio De Sica, Prix Médicis Essai, Prix Meilleur Livre Étranger). Nell’autunno 2015 Lluís Pasqual dirige al Lliure di Barcellona le versioni catalane di Donna non rieducabile e Credoinunsolodio, testo che di lì a poco debutta anche per il Piccolo a cura di Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangela Torres.

Ancora nel 2016 la versione tedesca di Lehman Trilogy viene allestita contemporaneamente da sei teatri pubblici (Monaco, Dresda, Colonia, Linz, Lucerna, Hannover). Il Rideau di Bruxelles ne produce la versione belga con la regia di Lorent Wanson, vincendo il premio della critica teatrale come spettacolo dell’anno. Una grande accoglienza di pubblico e critica è riservata anche alla versione spagnola prodotta dal Grec di Barcellona con la regia di R. Romei.

Nel 2017 esce il secondo romanzo per Mondadori, L’interpretatore dei sogni, dal quale è tratto un altro importante spettacolo teatrale, diretto da Federico Tiezzi e in scena al Piccolo da gennaio 2018.

Gli ultimi libri di Massini sono Dizionario inesistente (Mondadori, 2018), Ladies Football Club (Mondadori, 2019), Eichmann. Dove inizia la notte (Fandango, 2020), Manuale di sopravvivenza. Messaggi in bottiglia d’inizio millennio (Il Mulino, 2021).

Luca Ronconi

Luca Ronconi

Luca Ronconi nasce nel 1933 a Susa, in Tunisia. Diplomatosi ventenne all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, inizia a recitare come attore protagonista in spettacoli diretti da Luigi Squarzina, Orazio Costa e Michelangelo Antonioni. A partire dal 1963 compie le sue prime esperienze registiche all’interno della compagnia di Corrado Pani e Gian Maria Volonté. Nel 1966 realizza I lunatici di Thomas Middleton e William Rowley e viene acclamato dalla critica come uno degli esponenti di punta dell’avanguardia teatrale italiana.

Lo spettacolo che lo consacra alla fama internazionale è Orlando Furioso (1969) di Ludovico Ariosto, nella riduzione elaborata da Edoardo Sanguineti, un evento teatrale straordinario che vive una fortunatissima tournée italiana e riscuote successo a livello mondiale. 

Dirige la Sezione Teatro alla Biennale di Venezia dal 1975 al 1977 e nello stesso anno fonda il Laboratorio di progettazione teatrale di Prato. Negli anni ’70 Ronconi mette in scena spettacoli memorabili, tra i quali XX da Rodolfo Wilcock (1971), Orestea di Eschilo (1972) e Utopia da Aristofane (1976) e, per il Laboratorio di Prato, Baccanti di Euripide (1977) e La torre di Hugo von Hofmannsthal (1978). Fondamentali tappe del suo percorso di ricerca sono inoltre Ignorabimus di Arno Holz (1986), Dialoghi delle carmelitane di Georges Bernanos (1988) e Tre sorelle di Anton Čechov (1989).

Dal 1989 al 1994 è direttore del Teatro Stabile di Torino dove nel 1992 fonda la Scuola per attori e dirige, tra gli altri, Gli ultimi giorni dell’umanità di Karl Kraus (1990), allestito nel grande ambiente della sala-macchine del Lingotto di Torino, evento assoluto della stagione.

Nel 1994 è nominato direttore del Teatro di Roma per il quale mette in scena spettacoli di grande impegno come Re Lear di William Shakespeare e Verso Peer Gynt da Henrik Ibsen (1995), Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda (1996) e I fratelli Karamazov da Fëdor Dostoevskij (1998).

Dal 1999 è consulente del Direttore del Piccolo e ne assume la direzione della Scuola di Teatro. In particolare, nel suo itinerario di ricerca, Luca Ronconi ha proposto al Piccolo classici quali Aristofane (Rane), Calderón de la Barca (La vita è sogno), Eschilo (Prometeo incatenato), Euripide (Baccanti), William Shakespeare (Sogno di una notte di mezza estate, Il mercante di Venezia), alternati ad autori meno frequentati in teatro (Arthur Schnitzler, Professor Bernhardi) o contemporanei (Jean-Luc Lagarce, Giusto la fine del mondo; Edward Bond, La compagnia degli uomini; Rafael Spregelburd, La modestia, Il panico; Michel Garneau, Celestina laggiù vicino alle concerie in riva al fiume, da Fernando de Rojas), accanto alle versioni per la scena di celebri romanzi (su tutti Lolita di Vladimir Nabokov). Autentico esperimento teatrale è stato lo spettacolo tratto dai cinque scenari sull’infinito (Infinities) del matematico inglese John D. Barrow, allestito in un magazzino di scenografie alla periferia di Milano nella stagione 2001-2002. La sua ultima regia è stata Lehman Trilogy di Stefano Massini (2015), consulente artistico del Piccolo dal 2015 al 2020. 

Nella cornice del Teatro Greco di Siracusa allestisce nel 2002 la trilogia Prometeo incatenato (Eschilo), Baccanti (Euripide), Rane (Aristofane), rappresentata poi anche al Teatro Strehler a Milano. Nel 2006 è invitato a dirigere cinque spettacoli in occasione delle Olimpiadi invernali, tra cui Biblioetica, Dizionario per l’uso di Corbellini, Donghi e Massarenti (co-diretto con Claudio Longhi).  

Come regista lirico, alla frequentazione dei “classici” dell’opera italiana ed europea, Ronconi accompagna un interessante lavoro di studio sui territori meno battuti del teatro musicale, come la grande stagione del barocco italiano o la produzione operistica contemporanea. Incontro particolarmente felice è quello con la drammaturgia musicale rossiniana.

Ronconi lavora anche curatore e allestitore di mostre d’arte, tra le quali “Anton Van Dyck – Riflessi italiani” (Palazzo Reale, Milano, 2004), “Cina. Nascita di un Impero” (Scuderie del Quirinale, Roma, 2006) e “La bella Italia. Arte e identità delle città capitali” (Venaria Reale, Torino, 2011).

Tra i numerosi premi e riconoscimenti, vanno ricordati il VI Premio Europa per il Teatro di Taormina Arte (1998) e i Premi Ubu come migliore spettacolo per “Progetto sogno” (2000), Lolita (2001), Infinities (2002), Professor Bernhardi (2005), “Progetto Domani” (2006). Più recentemente, gli è stato assegnato il Premio Nazionale della Critica per il “Progetto Lagarce” e il Premio ETI come migliore spettacolo per Sogno di una notte di mezza estate. Nel 2008 gli è stato conferito dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio “Antonio Feltrinelli” per la Regia teatrale. Ha ricevuto lauree honoris causa dalle Università di Bologna (1999), Perugia (2003), Urbino (2006) e Venezia (2012). Ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera nella Biennale Teatro di Venezia (2012).

Luca Ronconi muore a Milano nel 2015.

Sergio Escobar

Sergio Escobar

Sergio Escobar nasce a Milano nel 1950. Si è laureato con lode in Filosofia della Scienza con Ludovico Geymonat all’Università Statale di Milano. Assistente universitario, ha collaborato con Ruggero Romano alla “Storia d’Italia” pubblicata da Einaudi. Dal 1979 lavora al Teatro alla Scala come assistente del Sovrintendente, con deleghe – tra le altre – al coordinamento delle Direzioni, all’attività internazionale e all’introduzione dei nuovi media nel mondo della produzione musicale. Insieme al direttore d’orchestra Claudio Abbado fonda la Filarmonica della Scala.

Tra il 1990 e il 1998 è Sovrintendente al Teatro Comunale di Bologna, al Teatro Carlo Felice di Genova e al Teatro dell’Opera di Roma, e collabora con i più importanti artisti e istituzioni di produzione musicale italiane e internazionali. Dal 1998 al 2020 Sergio Escobar è Direttore del Piccolo, dove contribuisce a dare un forte impulso ai rapporti internazionali.

È autore di varie pubblicazioni di Storia della Scienza ed Economia dello Spettacolo e docente a numerosi master in prestigiosi atenei, tra i quali il MIT-Massachusetts Institute of Technology di Boston, la Showa University di Tokyo, l’Università Bocconi, l’Università Cattolica, l’Università Statale e il Politecnico di Milano.

Sergio Escobar è membro dell’International Advisory Committee del Master of Management in International Arts Management HEC Montréal, SMU Dallas; del CDA dell’Unione dei Teatri d’Europa, di cui il Piccolo è stato Socio Fondatore; di Aspen Institute Italia; del Comitato Scientifico per i Dialoghi di Vita Buona dell’Arcivescovado di Milano; dell’Advisory Board della Presidenza di Assolombarda. È stato nominato Grand’Ufficiale al merito della Repubblica Italiana per l’attività svolta nel teatro e ha ricevuto la Medaglia Puškin dell’Ordine al merito della Federazione Russa per la cultura.

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