In un 2023 particolarmente denso di ricorrenze, legate alle nascite e alle morti di scrittori e artisti tra i più significativi del panorama letterario e drammaturgico italiano, il Piccolo riserva un’attenzione specifica a tre figure le cui esistenze si sono fittamente intrecciate alla storia dello stabile milanese: l’attrice Valentina Cortese, nata a Milano il 1° gennaio del 1923, lo scenografo Luciano Damiani, anche lui classe 1923, essendo nato a Bologna il 14 luglio di quello stesso anno, e l’attore Franco Graziosi – scomparso nel 2021 – che settant’anni fa, il 12 ottobre del 1953, diretto da Giorgio Strehler nella goldoniana Vedova scaltra, debuttava sul palcoscenico di via Rovello, dove si sarebbe esibito per oltre mezzo secolo.
Minimo comun denominatore artistico fra le tre personalità è uno spettacolo, Il giardino dei ciliegi di Čechov, che Strehler portò in scena il 21 maggio del 1974, al Piccolo, con le scene di Luciano Damiani, con un’indimenticabile Valentina Cortese nel ruolo di Ljubov’ Andreevna Ranevskaja e con Franco Graziosi nel ruolo del villain Ermolaj Alekseevič Lopachin.
L’omaggio del Piccolo ai tre artisti si apre il 13 ottobre, alle 15, con l’inaugurazione, nel foyer del Teatro Grassi, dell’installazione a loro dedicata, realizzata con materiali provenienti dall’Archivio storico dello stabile milanese. L’intervento introduttivo di Maurizio Porro e la visita all’installazione sono seguiti dalla proiezione integrale de Il giardino dei ciliegi, al Chiostro Nina Vinchi.
Sempre il Chiostro ospita le tre successive date, programmate per le 17, in cui, a dialogare con Maurizio Porro, sono Giulia Lazzarini e Gian Luca Bauzano, nell’incontro del 18 ottobre, dedicato al centenario della nascita di Valentina Cortese; Vittoria Crespi Morbio e Renata Bulgheroni, nell’analoga celebrazione che si tiene il 20 ottobre per Luciano Damiani; Stefano de Luca e Laura Pasetti, il 25 ottobre, per ricordare il 70° anniversario del debutto al Piccolo di Franco Graziosi.
A queste si aggiungono le iniziative in forma di spettacolo legate ai centenari delle nascite di Italo Calvino e Giovanni Testori, alla doppia celebrazione per Carlo Emilio Gadda (130 anni dalla nascita e 50 dalla scomparsa), al 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni, cui si aggiunge un’ulteriore iniziativa, per ricordare i dieci anni dall’addio a Patrice Chéreau. Tra i massimi registi di prosa, lirica e cinema del secondo Novecento, Chéreau fu particolarmente attivo al Piccolo nei primi anni Settanta, dove, chiamato da Paolo Grassi, debuttò nel 1970, a soli venticinque anni, con Splendore e morte di Joaquín Murieta di Pablo Neruda, seguiti da Toller di Tankred Dorst (1970) e Lulu di Frank Wedekind (1972), fino all’ultimo Rêve d’Automne di Jon Fosse, presentato allo Strehler nel 2011.