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Rappresentazione e potere

Gli incontri sono trasmessi online sulla pagina Facebook del Piccolo tutti i giovedì dal 22 aprile al 27 maggio 2021 alle ore 18.

Dal teatro, al cinema, dai media tradizionali ai social, la rappresentazione del potere non ha mai cessato di essere un atto politico, con implicazioni etiche, psicologiche e sociali di grande rilevanza.
Attraverso una serie di conversazioni e interventi, in cui personaggi del mondo della cultura si soffermano sulle differenti forme di rappresentazione del potere nella contemporaneità e sulle loro implicazioni etiche e psicologiche, il percorso si ripropone di mettere a fuoco, da vari punti di osservazione, i meccanismi della rappresentazione del potere e i suoi risvolti nei linguaggi artistici, nella comunicazione di massa, nella creazione di una percezione collettiva del significato e dei valori legati a una, o molteplici, idee di “potere”.
Il progetto sarà accompagnato dalla visione dello spettacolo La tragedia del vendicatore di Thomas Middleton, regia di Declan Donnellan, in una versione appositamente realizzata per la diffusione via streaming, e della nuova produzione del Piccolo A German Life di Christopher Hampton, tratto dalla storia vera e dalla testimonianza di Brunhilde Pomsel, regia di Claudio Beccari con Franca Nuti.

Giovedì 22 aprile 2021, ore 18 
La tentazione del potere
conversazione con Massimo Recalcati 
introduce Claudio Longhi modera Anna Piletti
Gli esseri umani sono attratti dal potere secondo una ambivalenza fondamentale: da una parte aspirano all’uso del potere dall’altra, per rifugiarsi dalla responsabilità della propria libertà, si sottomettono acriticamente a chi detiene il potere.

 

Giovedì 29 aprile 2021, ore 18
Divi e Duci – Il fantasma del potere nell'immaginario italiano
conversazione con Gianni Canova e Massimo Popolizio
introduce Anna Piletti
Perché il cinema americano, quando mette in scena uomini di potere, li chiama con il loro nome (Nixon, JFK, Lincoln), mentre in Italia la rappresentazione del potere fa spesso ricorso a maschere (il Divo, il Duce, il Caimano...)? Perché al cinema e a teatro il potere è quasi sempre "cattivo" anche quando riguarda sistemi democratici? Perché la messinscena del potere fa quasi sempre saltare i codici linguistici della rappresentazione?

 

Giovedì 6 maggio 2021, ore 18 
La rappresentazione del potere, da Aristofane a Brecht 
conversazione con Luciano Canfora
introduce Anna Piletti
Profondo conoscitore dei meccanismi della retorica politica nel divenire della storia, Luciano Canfora analizza le trasformazioni della rappresentazione del potere dalla propaganda dei Cesari a oggi.
“Aristofane (circa 450-380 a.C.) può considerarsi uno degli avamposti mentali e uno dei principali modelli della più innovativa e significativa drammaturgia del Novecento, quella del "teatro epico" di Bertolt Brecht (1898-1956) – scrive Luciano Canfora. La categoria fondante che li accomuna è quella che Brecht definì col termine «straniamento»”.
 
 
 
Giovedì 13 maggio 2021, ore 18 
Corpo, potere e rappresentazione 
incontro con Michela Marzano
introduce Anna Piletti
Che spazio occupa il corpo nelle rappresentazioni del potere? È sempre necessario attivare processi di legittimazione del potere che attingano alla dimensione simbolica? Se si pensa alla storia della simbologia politica dell’Occidente medievale e moderno, il consenso nei confronti del potere si coagula attorno alla figura del «corpo del re». Come spiega bene lo storico Kantorowicz, il re, contrariamente ai sudditi, ha due corpi: uno fisico e soggetto alle leggi naturali e uno simbolico che si identifica invece con lo Stato – da cui la formula: «il re è morto, viva il re». Parallelamente, l’assenza del corpo femminile all’interno dello spazio pubblico è una metafora dell’invisibilità che, per secoli, ha perseguitato le donne. Ma cosa resta oggi di questo corpo simbolico? Nell’era della liquidità, non è il capo stesso (maschile e femminile) che diventa poroso e si dissolve? Come occupare allora lo spazio e permettere al potere di rappresentare se stesso?





Giovedì 20 maggio 2021, ore 18 
Rappresentazione del potere e crisi di civiltà 
incontro con Roberta De Monticelli
introduce Anna Piletti
Dicembre 1918. Il transatlantico George Washington fa rotta verso l’Europa, con a bordo il Presidente americano, Woodrow Wilson. Milioni e milioni di persone sperano in lui: sperano nella pace giusta, una pace che s’instauri in nome del diritto e non della vendetta, che diventi la base del governo della legge sulla scena internazionale, dove vigevano l’equilibrio precario delle potenze e il rischio perenne della guerra. Per un attimo esaltante i poteri della terra sembrano inchinarsi all’ideale della pace perpetua. Wilson fallirà nell’impresa, ma quel momento segna nel Novecento un’icona del potere come strumento di giustizia: il volto ideale della politica. Cosa sopravvive, un secolo dopo, di questa “rappresentazione del potere”?
 
 
 

 

Giovedì 27 maggio 2021, ore 18
La rappresentazione del potere nella narrativa italiana del Novecento
conversazione con Chiara Valerio e Mario Desiati
introduce Anna Piletti
Se Padron Toni e Mastro Don Gesualdo erano padroni, il primo meno del secondo, e il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa poteva addirittura permettersi di fermare, col proprio scetticismo, il tempo. Se le abitudini linguistiche e tutte le altre consuetudini, come le docce gelate, provenivano prevalentemente, in Lessico Familiare da un'unica fonte, il padre, ed è sempre il padre in Caro Michele che ritiene il figlio l'unico essere degno di venerazione, è vero che in Aracoeli di Elsa Morante, l'autorità è la madre, con le sue bizzarrie e le sue melodie. E Bepi Sonnino e Bonaria Urrai sono autorità di stile e di vita o cos'altro?
Chiara Valerio e Mario Desiati riflettono sulla rappresentazione del potere nella narrativa italiana del Novecento, da lettori e da scrittori.

 

Percorso per le scuole e il pubblico organizzato

 

Nella convinzione che la didattica teatrale possa essere promotrice di un pensiero teatrale e un fondamentale tassello nella formazione dei giovani spettatori, gli incontri per le scuole sono articolati in due cicli complementari. Il primo strutturato in tre grandi appuntamenti, aperti a tutte le scuole del territorio nazionale, che seguiranno idealmente altrettante tappe evolutive del dramma occidentale. Il secondo, correlato alla diffusione in streaming de La tragedia del vendicatore, è composto da una serie di incontri ad hoc, dedicati a gruppi classe o gruppi scuola, che potranno usare lo spettacolo per approfondire, secondo i diversi approcci didattici, aspetti quali: l’autore e la sua epoca, il testo e la sua messa in scena. Gli incontri potranno avvalersi dei contributi audio/video della Piccolo Tv, del nostro Archivio storico e, soprattutto, del confronto con le figure artistiche coinvolte nella produzione.

Tutti gli incontri sono gratuiti e si svolgono su Microsoft Teams (clicca qui e scarica la app)
Info e prenotazioni promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it

16 aprile 2021, ore 11
Il teatro sacro: una questione di popolo, non solo di chiesa
Lezione di Andrea Chiodi

22 aprile 2021, ore 15 
Il teatro elisabettiano e il dramma barocco
Lezione di Francesco Bianchi in dialogo con Anna Piletti

28 aprile 2021, ore 15 
Brecht -- Il classico della modernità, la modernità di un classico 
Lezione di Marco Castellari