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VIVE!

Storie di eroine letterarie che si ribellano al loro tragico destino

 

Le eroine della letteratura occidentale sono figure per lo più tragiche, non solo perché assumono su di sé i limiti e il peso della condizione umana, come i loro corrispettivi maschili, ma anche perché, a differenza di questi ultimi, le attende invariabilmente un destino luttuoso. Non potendo ambire a quello status di fondatrici di stirpi o vincitrici di guerre riservato alle figure maschili, la morte in scena sembra per loro l’unico modo per elevarsi alla gloria. È una gabbia in cui si riflettono le convenzioni sociali che per secoli hanno relegato le donne al ruolo di madri, mogli o amanti, e che nella morte, meglio se violenta, vedevano l’unica sublimazione possibile per il genere femminile.

La serie podcast VIVE!, prodotta da Storielibere.fm e dal Piccolo in collaborazione con Il Corriere della Sera, propone di ripercorrere le vicende di alcuni di questi personaggi, immaginando una sorte diversa. Dopo la prima stagione con Madame Bovary, Francesca da Rimini, Didone, Ofelia e Anna Karenina, da marzo 2022 è la volta dell'Hedda Gabler di Ibsen, della Julie di Rousseau, dell'Albertine di Proust, dell'Ersilia Drei di Pirandello e della Signora delle camelie di Dumas. Cosa sarebbe accaduto se a un certo punto del loro percorso avessero cambiato rotta e la morte non fosse più stata la conclusione ineluttabile?
A dare una nuova voce a queste figure femminili sono la penna della scrittrice Alessandra Sarchi, e l’interpretazione dell’attrice Federica Fracassi

EPISODIO 1
Voglio essere libera di fare: la signora delle camelie

Dopo aver visto il proprio corpo e la propria bellezza sfiorire e soccombere sotto i colpi della rapacità maschile e della malattia, Marguerite - la protagonista del romanzo di Alexandre Dumas La signora delle camelie - ottiene di lasciare i Campi Elisi e tornare sulla terra, sotto nuove e non mentite spoglie: quelle di alcune delle più celebri e orgogliose eroine del cinema.
 

 

EPISODIO 2
La donna che giocava con le pistole: Hedda Gabler

Oppressa da una vita vissuta all’insegna della finzione e del rancore, che l’ha trasformata in un animale in gabbia rabbioso e vendicativo, Hedda Gabler trova il coraggio di guardare davvero dentro se stessa per la prima volta, e di ascoltare e assecondare i suoi veri desideri: ripone così in un cassetto le pistole che segnano il tragico finale del dramma di Ibsen, fa le valigie e lascia la casa e il marito che non ama, inseguendo il suo sogno di libertà. 

Ascolta "La donna che giocava con le pistole: Hedda Gabler" su Spreaker.

EPISODIO 3
Julie nel bosco

Stretta tra un padre estremamente autoritario, un marito amorevole e illuminato ma di cui non è innamorata, e un ex amante di cui forse vorrebbe dimenticarsi ma che invece si ritrova in casa, preda di un feroce dibattito interiore che mina il suo apparente equilibrio, Julie resiste alla tentazione di tuffarsi nelle scure e gelide acque del lago, quelle in cui trova la morte nel romanzo di Rousseau, e si rivolge all’amata cugina per andare a vivere con lei, insieme ai bambini, lontano da uomini opprimenti, ossessivi o imbelli.

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EPISODIO 4
Ersilia Drei, un abitino decente
Rimasta sola nella modesta stanza di pensione in cui l’ha accolta lo scrittore Ludovico Nota, braccata dall’infamia e dalle voglie degli uomini, Ersilia Drei, protagonista del dramma Vestire gli ignudi di Pirandello, rinuncia al suicidio come estrema forma di riscatto e di affermazione, e si prepara a offrire al mondo che la assilla e la diffama l’unica cosa che le resta: la nuda verità, nascosta sotto quel vestitino azzurro con cui un tempo aveva sperato di guadagnarsi il rispetto altrui.

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EPISODIO 5
Albertine, una moltitudine in fuga

Simbolo di incanto, metamorfosi e sfuggevolezza fin dalla sua prima apparizione in À la recherche du temps perdu, Albertine diventa l’ossessione del narratore, e continua a vivere nella memoria di Marcel Proust, occupando le tante caselle psichiche di quella ricerca di sé e dell’essere nel tempo che è l’essenza dell’opera proustiana.

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Gli episodi della prima stagione

 

EPISODIO 1
Madame Bovary, la penna e l’inchiostro
Gustave Flaubert ci descrive Madame Bovary come incallita lettrice e inguaribile sognatrice, che si consuma di fantasie e illusioni fino alla morte; qui, invece, Emma prende in mano la penna e compone una lunga lettera al suo autore per rivendicare le ingiustizie che le ha fatto patire.

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EPISODIO 2
Francesca da Rimini, galeotto fu il libro e chi lo scrisse
Francesca da Rimini, la nobildonna incontrata da Dante all’Inferno, dove è condannata per il peccato di lussuria a causa della sua relazione con Paolo Malatesta, fratello del marito Gianciotto, rinasce a nuova vita recuperando il proprio corpo.



EPISODIO 3
Didone, la regina innamorata

Dopo essere stata abbandonata da Enea, Didone, anziché uccidersi, ha continuato a governare su Cartagine, l’ha vista crescere e prosperare, e ora, mentre scruta il mare su cui fuggì il suo amato, prepara con la propria stirpe la vendetta su Roma.

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EPISODIO 4
Ofelia, o della cura dei fiori

La giovane coinvolta suo malgrado negli intrighi della corte danese, illusa e poi abbandonata da Amleto, anziché morire nelle acque gelide di un fiume trova rifugio in un convento, e lì vive da laica una vita serena.

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EPISODIO 5
Anna Karenina, un altro treno
Anna Karenina, dopo il litigio con Vronskij e la visita a casa di Dolly, invece di buttarsi sotto il treno riceve conforto dalla cognata e dalla sorella Kitty e, forte di una nuova identità femminile, si ritira in campagna con i figli.

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Alessandra Sarchi è nata a Reggio Emilia nel 1971 e vive a Bologna. Ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Segni sottili e clandestini (Diabasis editore). Nel 2012 è uscito con Einaudi Stile Libero il suo primo romanzo Violazione, vincitore del premio Paolo Volponi, opera prima. Con L’amore normale (Einaudi 2014) ha vinto il premio internazionale “Scrivere per Amore”. Con La notte ha la mia voce (Einaudi, Stile libero 2017) ha vinto il premio Mondello opera italiana, la selezione della giuria del Premio Campiello e l'edizione 2018 del premio Wondy. Nel 2019 è uscito per Bompiani il saggio “La felicità delle immagini il peso delle parole. Cinque esercizi di lettura di Moravia, Volponi, Pasolini, Calvino, Celati”. Nel 2020, sempre con Einaudi, è uscito il romanzo Il dono di Antonia. Ha tradotto diversi testi dall’inglese, di cui l'ultimo è la raccolta di racconti di Annie Proulx, Distanza ravvicinata, pubblicata da Minimum Fax nel 2019. Collabora con Sette e la Lettura del “Corriere della Sera”.

Federica Fracassi, interprete sensibile alle nuove drammaturgie, votata alle scritture più visionarie, feroci, poetiche degli ultimi anni, fin dagli esordi disegna un percorso indipendente nel panorama del teatro di ricerca. Si forma giovanissima alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e segue il lavoro di Carmelo Bene, Luca Ronconi, Thierry Salmon, Romeo Castellucci, Cesare Ronconi. Fonda insieme al regista teatrale Renzo Martinelli la compagnia Teatro Aperto, oggi Teatro i. Gestisce con Martinelli e con Francesca Garolla l’omonimo spazio a Milano, una vera e propria factory del teatro contemporaneo. È attrice protagonista di innumerevoli produzioni della compagnia. In teatro ha lavorato tra gli altri con Teatro Valdoca, Valerio Binasco, Valter Malosti, Antonio Latella, Luca Micheletti, Sonia Bergamasco, Motus, Fanny & Alexander, Andrea Chiodi e ha ricevuto numerosi premi come miglior attrice protagonista: Premio Ristori, Premio Olimpici del Teatro, Premio della Critica, Premio Franco Enriquez, Menzione d’onore e Premio Eleonora Duse, Premio Ubu, Premio San Ginesio all’arte dell’attore. Al cinema esordisce nel 2010 in Happy Family di Gabriele Salvatores. Seguono, tra le altre, collaborazioni con Marco Bellocchio, Giorgio Diritti, Paolo Virzì, Renato De Maria, Francesca Archibugi, Carlo Verdone, Marjane Satrapi, Francesco Fei, Paolo Genovese. È una delle protagoniste della serie tv Luna Nera, prodotta da Fandango e Netflix.