Non tutto il libro – Non dico addio, un nuovo capolavoro di Han Kang – ma schegge tra realtà e sogno, tra traumi storici e poesia. I fatti riguardano la rivolta del 1948 sull’isola di Jeju, in Corea del Sud, quando trentamila civili sono stati uccisi. Una ferita mai sanata che continua a tormentare due amiche, proprio come aveva tormentato la madre di una di loro.
Non tutto il libro – Non dico addio, un nuovo capolavoro del Premio Nobel per la letteratura 2024 Han Kang – ma schegge tra realtà e sogno, fra traumi storici e poesia. I fatti riguardano le conseguenze della rivolta del 1948 sull’isola di Jeju in Corea del Sud, quando trentamila civili sono stati uccisi, i corpi trascinati in mare, nascosti in una miniera oppure rannicchiati in fosse sotto la pista dell’aeroporto. Per anni, chi cercava le ossa dei propri morti veniva severamente punito.
Una ferita mai sanata che continua a tormentare due amiche, proprio come aveva tormentato la madre di una di loro, testimone diretta di quel crimine. Donne che con determinazione si rifiutano di dimenticare, mobilitando la forza dolorosa dell’amore. Una resistenza affettiva, come quella studiata dall’antropologa Chowra Makaremi per la quale gli affetti, superata la loro impotenza, generano una memoria viva diventando un punto di appoggio e di contrasto di fronte alle politiche della crudeltà.
In Che dolore terribile è l’amore si incontrano in scena una delle figure del romanzo (In-seon) che riattraversa il massacro di Jeju da film-maker, donna e soprattutto figlia, e un’altra film-maker, donna e soprattutto figlia, che ha alle spalle un dramma storico europeo. Queste due donne condividono un’unica madre, donna ormai di poche parole, ma che porta su di sé visibili i segni del passato.
Spettacolo in lingua italiana, con sovratitoli in italiano e inglese
I sovratitoli non sono visibili dalle file 4 (nei posti dal 2 al 5 e dal 52 al 55) e 5 (nei posti dall’1 al 13 e dal 44 al 56) della platea; nel primo e secondo ballatoio, nei posti dall’1 al 7 e dal 42 al 48; nel terzo ballatoio, nei posti dal 3 al 7 e dal 42 al 46.
Durata: spettacolo in allestimento
Biglietti
Non tutto il libro – Non dico addio, un nuovo capolavoro del Premio Nobel per la letteratura 2024 Han Kang – ma schegge tra realtà e sogno, fra traumi storici e poesia. I fatti riguardano le conseguenze della rivolta del 1948 sull’isola di Jeju in Corea del Sud, quando trentamila civili sono stati uccisi, i corpi trascinati in mare, nascosti in una miniera oppure rannicchiati in fosse sotto la pista dell’aeroporto. Per anni, chi cercava le ossa dei propri morti veniva severamente punito.
Una ferita mai sanata che continua a tormentare due amiche, proprio come aveva tormentato la madre di una di loro, testimone diretta di quel crimine. Donne che con determinazione si rifiutano di dimenticare, mobilitando la forza dolorosa dell’amore. Una resistenza affettiva, come quella studiata dall’antropologa Chowra Makaremi per la quale gli affetti, superata la loro impotenza, generano una memoria viva diventando un punto di appoggio e di contrasto di fronte alle politiche della crudeltà.
In Che dolore terribile è l’amore si incontrano in scena una delle figure del romanzo (In-seon) che riattraversa il massacro di Jeju da film-maker, donna e soprattutto figlia, e un’altra film-maker, donna e soprattutto figlia, che ha alle spalle un dramma storico europeo. Queste due donne condividono un’unica madre, donna ormai di poche parole, ma che porta su di sé visibili i segni del passato.
Spettacolo in lingua italiana, con sovratitoli in italiano e inglese
I sovratitoli non sono visibili dalle file 4 (nei posti dal 2 al 5 e dal 52 al 55) e 5 (nei posti dall’1 al 13 e dal 44 al 56) della platea; nel primo e secondo ballatoio, nei posti dall’1 al 7 e dal 42 al 48; nel terzo ballatoio, nei posti dal 3 al 7 e dal 42 al 46.
Durata: spettacolo in allestimento
La Locandina
Che dolore terribile è l’amore
WORK IN PROGRESS – PERFORMANCE
a partire da Non dico addio di Han Kang
drammaturgia e regia Daria Deflorian
con Benedetta Barzini, Daria Deflorian, Monica Piseddu
progetto condiviso con Monica Piseddu e Andrea Pizzalis
cura dello spazio e aiuto regia Andrea Pizzalis
disegno luci Giulia Pastore
disegno suono Emanuele Pontecorvo
voce off e canto Monica Demuru
consulenza artistica Attilio Scarpellini
collaborazione alla drammaturgia Nikolai Palmieri
consulenza drammaturgica Eric Vautrin
per INDEX Valentina Bertolino, Francesco Di Stefano, Silvia Parlani
una produzione INDEX
in coproduzione con Piccolo Teatro di Milano –Teatro d’Europa, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, TNC Teatre Nacional de Catalunya, théâtre Garonne, scène européenne – Toulouse (coproduzione in definizione)
con la collaborazione di Istituto Culturale Coreano in Italia, L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Residenza Olinda/ TeatroLaCucina
con il supporto di MiC – Ministero della Cultura
copyright © Han Kang 2021
copyright © Adelphi 2024
copyright © Adelphi 2024
PRIMA ITALIANA: Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, ottobre 2026
PREZZI
Platea Intero € 40 | Ridotto (under 25 e over 65) € 23 | Abbonati Piccolo <35 € 15*
Balconata Intero € 32 | Ridotto (under 25 e over 65) € 20 | Abbonati Piccolo <35 € 15*
*Gli abbonati Piccolo <35 possono acquistare fino a 2 biglietti a € 15 per ciascuno spettacolo del Festival
Scopri come e dove acquistare
ABBONAMENTI
Abbonamento Festival | 2 spettacoli Intero € 45 | Under 35 e over 65 € 36
Abbonamento Festival | 4 spettacoli Intero € 75 | Under 35 e over 65 € 60
Gli abbonamenti sono nominali. I biglietti e i tagliandi degli abbonamenti non possono essere annullati o sostituiti, né utilizzati in date o orari diversi da quelli indicati.
I tagliandi degli abbonamenti Classic, ORO e Piccolo <35 possono essere utilizzati per gli spettacoli del Festival
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mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it