Durata: un'ora e 20 minuti senza intervallo

Dopo il successo di Iliade, mito e guerra, l’indagine si sposta sul poema dell’eroe in fuga dopo l’incendio della città di Troia, con Eneide, generazioni. Lo spettacolo è basato sul capolavoro virgiliano, da cui si dipartono innesti e contaminazioni con la contemporaneità.
Come rileva il regista Stefano Scherini, «il primo aggettivo con cui Virgilio definisce Enea è ‘profugo’ e il teatro della sua azione è il mare Mediterraneo. Impossibile quindi non partire da lì, da quella definizione che porta ad una condizione che ben conosciamo nella nostra attualità».
Da questo punto di avvio, lo spettacolo affronta una serie di temi virgiliani. Nel viaggio di Enea sono contenuti gli errori, le perdite, i sogni, le speranze e soprattutto i conflitti fra il dovere e il desiderio, tra il fato come somma di precetti identitari di una famiglia e di un popolo, e le proprie aspirazioni.
Inoltre, come aggiunge il regista, «la relazione di Enea con il padre e con gli antenati, i Penati, porta senza dubbio alla luce la frizione tra generazioni differenti, tra desideri diversi». Temi, dunque, particolarmente interessanti tanto per il pubblico giovane quanto per quello adulto. In scena, ad interpretare i ruoli principali del poema, Stefano Scherini, Giovanna Scardoni e Nicola Ciaffoni.
Piccolo Teatro Studio Melato
dal 6 al 16 febbraio 2020
Eneide, generazioni
da Publio Virgilio Marone
drammaturgia Giovanna Scardoni
regia Stefano Scherini
scene Gregorio Zurla, costumi Elena Rossi
luci Anna Merlo e Nicolò Pozzerle, musiche Zeno Baldi
con Nicola Ciaffoni, Giovanna Scardoni, Stefano Scherini
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
in collaborazione con Associazione culturale Mitmacher e Teatro del Carretto