Nell’ambito del progetto Teatro Fuori Porta, Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Diana Manea e Giulia Trivero portano nelle classi quattro protagonisti della tradizione teatrale, per riflettere, insieme a studentesse, studenti e docenti, su alcune tematiche chiave del nostro contemporaneo.
Quattro “spettacoli in aula” o “lezioni spettacolo” realizzati direttamente negli istituti superiori, a comporre una programmazione su misura, fatta di reciprocità e dialogo, dove la didattica si coniuga a un intrattenimento ragionato, lo studio a quella componente relazionale – talvolta apertamente ludica – fondamentale per facilitare ogni percorso di apprendimento.
Con A scuola di teatro, le attrici e gli attori del Piccolo portano nelle classi quattro affondi teatrali che interrogano altrettanti protagonisti della tradizione drammatica.
I personaggi delle opere diventano “inneschi” teatrali per una riflessione che si interseca all’oggi, ma mantiene salde radici in temi e argomenti dei programmi didattici.
Re Lear
con Daniele Cavone Felicioni
Muovendosi su un piano inclinato che affaccia sul baratro della follia, di rapporti familiari conflittuali, dello spettro della guerra, il King shakesperiano diventa figura emblematica per affrontare il tema della “de-generazione” – quella del potere, dei legami tra padri e figli, della ragione – e del nichilismo, nelle sue diverse declinazioni letterarie e filosofiche (da Nietzsche a Turgenev).
Galileo
con Michele Dell’Utri
Come si divulga la scienza? Che ruolo gioca, oggi, l’informazione nel farsi veicolo e strumento di mediazione culturale con la società civile della parola scientifica? Il Galileo di Brecht (e di Strehler) diventa protagonista di una riflessione, tra media e fake news, sul potere della “narrazione” e sulla capacità dell’arte di “rappresentare” il mondo scientifico.
Antigone
con Giulia Trivero
Modello di ribellione individuale contro la sopraffazione dello stato, Antigone è la coraggiosa eroina della libertà di coscienza che ci invita, attraverso il suo esempio, a riflettere sul complesso rapporto che lega dimensione pubblica e privata, politica e legalità. Una figura che ha attraversato la storia della letteratura ma anche della filosofia (da Sofocle a Brecht, da Hegel a Kierkegaard) per domandarci, ancora una volta: che cos’è la giustizia?
La Maria Brasca
con Diana Manea
La protagonista “neorealista” del dramma di Giovanni Testori – che debuttò al Piccolo in prima assoluta nel 1960 – fornisce l’occasione per una riflessione sull’autodeterminazione femminile, ma anche per ragionare sulla storia del Novecento, tra realismo sociale e le trasformazioni economiche che hanno caratterizzato l’Italia del boom economico.
LUNEDÌ 20 OTTOBRE 2025
Bagatta, Desenzano del Garda, Liceo di Stato Girolamo – ore 11.05
GIOVEDÌ 23 OTTOBRE 2025
Bergamo, Liceo Scientifico Statale Lorenzo Mascheroni – ore 11
MARTEDÌ 28 OTTOBRE 2025
Vigevano, Liceo Ginnasio Statale Benedetto Cairoli – ore 11.05
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2025
Lodi, Licei Giovanni Gandini e Pietro Verri – ore 11
MARTEDÌ 21 OTTOBRE 2025
Como, Liceo Scientifico e Linguistico Statale Paolo Giovio – ore 11.10
MERCOLEDÌ 22 OTTOBRE 2025
Mantova, Istituto Superiore Carlo d’Arco – Isabella d’Este, Mantova – ore 11
VENERDÌ 24 OTTOBRE 2025
Polo Liceale Città di Sondrio – ore 11.05
LUNEDÌ 27 OTTOBRE 2025
Varese, Liceo Classico Ernesto Cairoli – ore 11
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2025
Monza, Collegio Villoresi – ore 11
GIOVEDÌ 30 OTTOBRE 2025
Oggiono, Istituto di Istruzione Superiore Statale Vittorio Bachelet, Oggiono – ore 11.10
Quattro “spettacoli in aula” o “lezioni spettacolo” realizzati direttamente negli istituti superiori, a comporre una programmazione su misura, fatta di reciprocità e dialogo, dove la didattica si coniuga a un intrattenimento ragionato, lo studio a quella componente relazionale – talvolta apertamente ludica – fondamentale per facilitare ogni percorso di apprendimento.
Con A scuola di teatro, le attrici e gli attori del Piccolo portano nelle classi quattro affondi teatrali che interrogano altrettanti protagonisti della tradizione drammatica.
I personaggi delle opere diventano “inneschi” teatrali per una riflessione che si interseca all’oggi, ma mantiene salde radici in temi e argomenti dei programmi didattici.
Re Lear
con Daniele Cavone Felicioni
Muovendosi su un piano inclinato che affaccia sul baratro della follia, di rapporti familiari conflittuali, dello spettro della guerra, il King shakesperiano diventa figura emblematica per affrontare il tema della “de-generazione” – quella del potere, dei legami tra padri e figli, della ragione – e del nichilismo, nelle sue diverse declinazioni letterarie e filosofiche (da Nietzsche a Turgenev).
Galileo
con Michele Dell’Utri
Come si divulga la scienza? Che ruolo gioca, oggi, l’informazione nel farsi veicolo e strumento di mediazione culturale con la società civile della parola scientifica? Il Galileo di Brecht (e di Strehler) diventa protagonista di una riflessione, tra media e fake news, sul potere della “narrazione” e sulla capacità dell’arte di “rappresentare” il mondo scientifico.
Antigone
con Giulia Trivero
Modello di ribellione individuale contro la sopraffazione dello stato, Antigone è la coraggiosa eroina della libertà di coscienza che ci invita, attraverso il suo esempio, a riflettere sul complesso rapporto che lega dimensione pubblica e privata, politica e legalità. Una figura che ha attraversato la storia della letteratura ma anche della filosofia (da Sofocle a Brecht, da Hegel a Kierkegaard) per domandarci, ancora una volta: che cos’è la giustizia?
La Maria Brasca
con Diana Manea
La protagonista “neorealista” del dramma di Giovanni Testori – che debuttò al Piccolo in prima assoluta nel 1960 – fornisce l’occasione per una riflessione sull’autodeterminazione femminile, ma anche per ragionare sulla storia del Novecento, tra realismo sociale e le trasformazioni economiche che hanno caratterizzato l’Italia del boom economico.