Per il Festival IMMERSIONI 2024, nel foyer del Teatro Strehler, un’installazione poetica abitata per trasformare l’ordinario in straordinario tramite l’ascolto delle memorie delle cose della casa.
“In ogni casa di periferia
ritrovo l’infanzia di casa mia.
Parlo con gli oggetti.
Vedo le stesse cose nei cassetti:
la macchina fotografica, la penna stilografica,
i tappeti nel salotto.
Archivi sentimentali
sugli scaffali della libreria
dove è regina l’enciclopedia.”
Elena Guerrini
Quali emozioni ci abitano quando ci troviamo a dover svuotare le case delle persone a noi care che sono andate nel mondo accanto? L'archiviazione sentimentale di ciò che rimane della casa di famiglia è esperienza condivisa e indagine drammaturgica che convoca parole, storia, società e anima.
Curiosare nei cassetti segreti dei nostri genitori, aprire gli armadi, camminare in stanze abbandonate, respirare gli odori della casa diventa una narrazione di memorie personali e collettive tra visioni e mitobiografia familiare che trascende il ricordo per tramutarsi con toccante immediatezza in una parabola esistenziale che investe tutti/e noi. Inventari di “buone cose di pessimo gusto“, gli oggetti e gli affetti sono i protagonisti di questa installazione poetica partecipata: i nostri quadernini delle scuole elementari, il registratore con le audiocassette d’epoca, le voci rimaste vive nella segreteria telefonica, le lettere, le cartoline, la macchina da scrivere, i pezzetti di stoffa recuperati dagli orli e tantissimi centrini fatti all’uncinetto abitano questa creazione intima, ironica e dissacrante.
ISTRUZIONI DELL'ABITARE
1) Entrare insieme nella stanza evocativa.
2) Ascoltare le memorie degli oggetti che ci parlano .
3) Meravigliarsi dell’ordinario che diventa straordinario.
Ingresso libero in gruppi di massimo 5 persone ogni 30 minuti
ORARI DI INGRESSO
martedì 10, mercoledì 11, giovedì 12, venerdì 13 e sabato 14 settembre
ore 19 | 19.30 | 20 | 20.30
domenica 15 settembre
16 | 16.30 | 17 | 17.30 | 18 | 18.30 | 19 | 19.30 | 20 | 20.30
“In ogni casa di periferia
ritrovo l’infanzia di casa mia.
Parlo con gli oggetti.
Vedo le stesse cose nei cassetti:
la macchina fotografica, la penna stilografica,
i tappeti nel salotto.
Archivi sentimentali
sugli scaffali della libreria
dove è regina l’enciclopedia.”
Elena Guerrini
Quali emozioni ci abitano quando ci troviamo a dover svuotare le case delle persone a noi care che sono andate nel mondo accanto? L'archiviazione sentimentale di ciò che rimane della casa di famiglia è esperienza condivisa e indagine drammaturgica che convoca parole, storia, società e anima.
Curiosare nei cassetti segreti dei nostri genitori, aprire gli armadi, camminare in stanze abbandonate, respirare gli odori della casa diventa una narrazione di memorie personali e collettive tra visioni e mitobiografia familiare che trascende il ricordo per tramutarsi con toccante immediatezza in una parabola esistenziale che investe tutti/e noi. Inventari di “buone cose di pessimo gusto“, gli oggetti e gli affetti sono i protagonisti di questa installazione poetica partecipata: i nostri quadernini delle scuole elementari, il registratore con le audiocassette d’epoca, le voci rimaste vive nella segreteria telefonica, le lettere, le cartoline, la macchina da scrivere, i pezzetti di stoffa recuperati dagli orli e tantissimi centrini fatti all’uncinetto abitano questa creazione intima, ironica e dissacrante.
ISTRUZIONI DELL'ABITARE
1) Entrare insieme nella stanza evocativa.
2) Ascoltare le memorie degli oggetti che ci parlano .
3) Meravigliarsi dell’ordinario che diventa straordinario.
Ingresso libero in gruppi di massimo 5 persone ogni 30 minuti
ORARI DI INGRESSO
martedì 10, mercoledì 11, giovedì 12, venerdì 13 e sabato 14 settembre
ore 19 | 19.30 | 20 | 20.30
domenica 15 settembre
16 | 16.30 | 17 | 17.30 | 18 | 18.30 | 19 | 19.30 | 20 | 20.30
La Locandina
PUÒ SEMPRE SERVIRE NON SI SA MAI
Archivio sentimentale della casa di famiglia
Installazione poetica abitata
Compagnia Creature Creative
Cura della narrazione Elena Guerrini
Cura del ben-essere Andrea Amerighi
Cura dell'immagine Dario Arrighi
Cura dei numeri Yuna Canti
Cura dell’abitato Laura Claus
Cura dell’abito Pietro Marchionni
Cura dell’abitare Elena Piscitilli
Cura dei fili Parole e punti
Cura del trasloco Vasile Dragancea