
«Nei primi anni Ottanta, mia moglie e io ci recammo a Londra per un viaggio di piacere e di lavoro. Sull’aereo mi addormentai e sognai di un popolare scrittore (forse mi somigliava, ma giuro che non era James Caan) caduto nelle grinfie di una fan psicopatica, emarginata da una crescente paranoia che abitava in una fattoria spersa chissà dove…» Così Stephen King, nel suo volume autobiografico On Writing, racconta la genesi di Misery non deve morire. Dal romanzo, William Goldman, lo sceneggiatore di massimo successo della Hollywood degli anni d’oro (suoi gli script di Butch Cassidy e Sundance Kid, Tutti gli uomini del presidente, Il maratoneta, per citarne solo alcuni), ha tratto il testo di una commedia di straordinario successo a Broadway e del film altrettanto noto.
Nel doppio ruolo di regista e protagonista, Filippo Dini dice «Tra tutti gli scrittori che animano le creazioni di King, Paul Sheldon è il più forte, il più disperato. Prigioniero del suo talento e della sua vocazione, scopre se stesso nel viaggio all’inferno in compagnia di Annie. E lei è semplicemente indimenticabile. Annie è l’esasperazione del desiderio e dell’amore per l’arte, di quella silenziosa e segreta preghiera che ognuno di noi innalza nel proprio cuore ogni volta che voltiamo la prima pagina dell’ultimo romanzo del nostro scrittore preferito. O che sediamo in platea, le luci si spengono e inizia lo spettacolo. Misery è una grande opera sul potere magico della narrazione. Ed ecco perché poter portare questa storia in teatro è una grande occasione e un grande privilegio. Perché il teatro è il luogo della Magia».
Piccolo Teatro Grassi
dal 10 al 21 febbraio 2021
Misery
di William Goldman
tratto dal romanzo di Stephen King
traduzione Francesco Bianchi
regia Filippo Dini
scene e costumi Laura Benzi
luci Pasquale Mari
musiche Arturo Annecchino
con Arianna Scommegna, Filippo Dini, Carlo Orlando
coproduzione Fondazione Teatro Due, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale