A partire dalle opere di Shelley, Artaud e Stendhal, la drammatica vicenda di Beatrice Cenci, accusata di parricidio e decapitata a Roma nel 1599, torna in scena in una nuova lettura per denunciare il dominante sistema patriarcale e la dimensione personale dell’ingiustizia, che si riflette, inevitabilmente, sull’intera società.
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Teatro Studio Melato
Nel settembre del 1599, a Roma, Beatrice Cenci, giovane nobildonna di una famiglia tra le più influenti dell’epoca, viene giustiziata per parricidio: la sua colpa è quella di aver ucciso il padre per difendersi dai ripetuti abusi. L’esecuzione – che avviene di fronte a una vasta folla, tra cui figurano anche Caravaggio e Artemisia Gentileschi – scuote nel profondo l’opinione pubblica romana. L’immagine della decapitazione si imprime nel loro sguardo: una discesa ripida nella carne, destinata a rivivere nei loro capolavori.
Il processo divide la città: «aver volontà di togliersi dall’ingiustizia è delitto o justizia?» si chiede il popolo. Vittima prima dei soprusi e poi della legge, Beatrice Cenci diventa il simbolo tragico di una vulnerabilità esposta e indifesa. La sua è una storia di potere che schiaccia chi è più fragile, allegoria di un sistema che non offre giustizia, ma punizione: è il sacrificio di un innocente, nei secoli trasformato in mito, tanto da ispirare numerose riscritture e interpretazioni.
La Piccola Compagnia della Magnolia, attingendo alle opere di Percy Bysshe Shelley, Antonin Artaud e Stendhal e ispirandosi ai testi di Dumas, Mary Shelley, Neige Sinno e Virginie Despentes, porta in scena una nuova lettura della vicenda: una denuncia contro il dominante sistema patriarcale e la dimensione personale dell’ingiustizia, che si riflette, inevitabilmente, sull’intera società.
Durata: 1 ora e 25 minuti senza intervallo
Nel settembre del 1599, a Roma, Beatrice Cenci, giovane nobildonna di una famiglia tra le più influenti dell’epoca, viene giustiziata per parricidio: la sua colpa è quella di aver ucciso il padre per difendersi dai ripetuti abusi. L’esecuzione – che avviene di fronte a una vasta folla, tra cui figurano anche Caravaggio e Artemisia Gentileschi – scuote nel profondo l’opinione pubblica romana. L’immagine della decapitazione si imprime nel loro sguardo: una discesa ripida nella carne, destinata a rivivere nei loro capolavori.
Il processo divide la città: «aver volontà di togliersi dall’ingiustizia è delitto o justizia?» si chiede il popolo. Vittima prima dei soprusi e poi della legge, Beatrice Cenci diventa il simbolo tragico di una vulnerabilità esposta e indifesa. La sua è una storia di potere che schiaccia chi è più fragile, allegoria di un sistema che non offre giustizia, ma punizione: è il sacrificio di un innocente, nei secoli trasformato in mito, tanto da ispirare numerose riscritture e interpretazioni.
La Piccola Compagnia della Magnolia, attingendo alle opere di Percy Bysshe Shelley, Antonin Artaud e Stendhal e ispirandosi ai testi di Dumas, Mary Shelley, Neige Sinno e Virginie Despentes, porta in scena una nuova lettura della vicenda: una denuncia contro il dominante sistema patriarcale e la dimensione personale dell’ingiustizia, che si riflette, inevitabilmente, sull’intera società.
Durata: 1 ora e 25 minuti senza intervallo
La Locandina
Cenci
Rinascimento contemporaneo
suggestioni da Shelley, Artaud, Stendhal, Dumas, Mary Shelley, Neige Sinno, Virginie Despentes e dagli atti del processo contro Beatrice Cenci
con Davide Giglio, Francesca Ziggiotti, Francesco Pennacchia, Giorgia Cerruti
regia e drammaturgia Giorgia Cerruti
assistente alla regia Alessia Donadio
visual concept, disegno luci Lucio Diana
maschere Lucio Diana, Adriana Zamboni
sound design, composizione, fonica, tavolo sonoro Guglielmo Diana
tecnico luci Francesco Venturino
costumi Serena Trevisi Marceddu
realizzazione costumi Daniela Rostirolla
organizzazione Emanuela Faiazza
si ringrazia Michele Di Mauro per la riscrittura di un suo componimento
produzione Piccola Compagnia della Magnolia
in coproduzione con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Centro Teatrale Bresciano, Sardegna Teatro, SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione
con il sostegno di Teatro Akropolis
in collaborazione con I.I.C. Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia e Fundacja Teatr Wschodni di Lublino / Boarding Pass Plus Project
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per il pubblico organizzato:
tel. 02 72333216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it