Stessi occhiali, stessi capelli, stessi vestiti, stessa gestualità: Federica Fracassi torna a incarnare Ágota Kristóf in un nuovo spettacolo, ideato ancora una volta con Fanny & Alexander e tratto dai testi della scrittrice costretta a esprimersi in una lingua «imposta dal caso, dalle circostanze».
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Teatro Studio Melato
Una donna siede al suo tavolo di operaia, in una fabbrica di orologi, in Svizzera. È Ágota Kristóf. Per scrivere poesie la fabbrica va benissimo, si può pensare ad altro: le macchine hanno un ritmo regolare che scandisce i versi. Nel suo cassetto la donna ha un foglio e una matita. Quando il pensiero prende forma, lo annota. Ágota non conosce la lingua del posto, ma scrive e pensa in quell’idioma ignoto, che le è nemico. In fabbrica, del resto, è difficile riuscire a parlarsi in qualsiasi modo: le macchine fanno troppo rumore. La donna racconta la sua storia, è una storia di esilio, di sradicamento, di atrocità. Vorrebbe dire qualcosa di sé, ma per farlo deve inventarsi delle maschere. E così, inaspettatamente, ci troviamo nei suoi romanzi.
Ágota diventa di volta in volta Lucas, Claus, Sandor, Line… Ma solo per un attimo. Siamo dentro a un sogno oppure al centro di un ricordo della sua infanzia?
Dopo Trilogia della città di K. – prodotto dal Piccolo nella stagione 2023/24 e vincitore di cinque Premi Ubu, tra cui Miglior Regia e miglior spettacolo, e del Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro – Fanny & Alexander e Federica Fracassi tornano alla prosa scabra e tagliente della scrittrice di origine ungherese, costretta dalla vita a esprimersi in una lingua sconosciuta: «È una sfida. La sfida di un’analfabeta».
Le recite del 25 e 26 ottobre, 1 e 2 novembre sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato
Durata: spettacolo in allestimento
Una donna siede al suo tavolo di operaia, in una fabbrica di orologi, in Svizzera. È Ágota Kristóf. Per scrivere poesie la fabbrica va benissimo, si può pensare ad altro: le macchine hanno un ritmo regolare che scandisce i versi. Nel suo cassetto la donna ha un foglio e una matita. Quando il pensiero prende forma, lo annota. Ágota non conosce la lingua del posto, ma scrive e pensa in quell’idioma ignoto, che le è nemico. In fabbrica, del resto, è difficile riuscire a parlarsi in qualsiasi modo: le macchine fanno troppo rumore. La donna racconta la sua storia, è una storia di esilio, di sradicamento, di atrocità. Vorrebbe dire qualcosa di sé, ma per farlo deve inventarsi delle maschere. E così, inaspettatamente, ci troviamo nei suoi romanzi.
Ágota diventa di volta in volta Lucas, Claus, Sandor, Line… Ma solo per un attimo. Siamo dentro a un sogno oppure al centro di un ricordo della sua infanzia?
Dopo Trilogia della città di K. – prodotto dal Piccolo nella stagione 2023/24 e vincitore di cinque Premi Ubu, tra cui Miglior Regia e miglior spettacolo, e del Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro – Fanny & Alexander e Federica Fracassi tornano alla prosa scabra e tagliente della scrittrice di origine ungherese, costretta dalla vita a esprimersi in una lingua sconosciuta: «È una sfida. La sfida di un’analfabeta».
Le recite del 25 e 26 ottobre, 1 e 2 novembre sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato
Durata: spettacolo in allestimento
La Locandina
L’analfabeta
un progetto di Fanny & Alexander e Federica Fracassi
tratto da L’analphabète, racconto autobiografico di Ágota Kristóf
adattamento e drammaturgia Chiara Lagani
regia, scene, luci, video Luigi Noah De Angelis
con Federica Fracassi
sound design Damiano Meacci
produzione E Production, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro Stabile di Bolzano
in collaborazione con Romaeuropa Festival, AMAT e Comune di San Benedetto del Tronto
Le recite del 25 e 26 ottobre, 1 e 2 novembre sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per il pubblico organizzato:
tel. 02 72333216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it