Marco Balzano racconta la storia di una coppia di sudtirolesi di lingua tedesca, diventati italiani alla fine della Prima guerra mondiale, a Curon in Val Venosta, tra gli anni del ventennio fascista e la costruzione della diga che avrebbe sommerso il paese, lasciando solo la punta del campanile a perenne memoria dell’accaduto.
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Teatro Studio Melato
Trina ed Erich. Una giovane donna, un uomo. Due voci, due testimoni, due vittime. Siamo a Curon in Val Venosta, a pochissimi chilometri dal confine con l’Austria. Il romanzo di Marco Balzano diventa un racconto teatrale a due personaggi e molte più voci, grazie ad Arianna Scommegna e a Mattia Fabris che sono Trina ed Erich, testimoni di un’intera comunità spazzata via in nome del progresso e di una diga che non è servita quasi a nulla, se non a cancellare la vita di alcune centinaia di famiglie che avevano resistito a tutto, compreso Prima e Seconda guerra mondiale, cambio di nazionalità, fascismo.
«Attraverso un incastro drammaturgico di parti narrate e dialoghi, si dipana questo ennesimo pasticciaccio brutto della storia d’Italia. Un allestimento semplice, snello: come avrebbe scritto Melville, antico e malinconico. Storia di mani sporche e tenacia, rabbia violenza e rimorsi. Disegni. Storia di donne e uomini semplici che non hanno accettato la resa e ora – davanti al Tribunale dell’Umanità e per una figlia che non c’è più – ripercorrono la loro lunga e umiliante sconfitta» scrive Francesco Niccolini, autore e regista del testo teatrale.
I due protagonisti, marito e moglie, raccontano ognuno a modo proprio una versione della storia: tra Fontamara e Rashomon, saranno due versioni in parte coincidenti, in altra parte tasselli diversi e complementari che andranno a comporre il quadro livido e doloroso, ma pieno di dignità, da offrire al pubblico.
Le recite del 7, 8, 14 e 15 marzo sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato
Le repliche del 7 e 8 marzo sono parte del progetto Piccolo Aperto realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano
Durata: spettacolo in allestimento
Trina ed Erich. Una giovane donna, un uomo. Due voci, due testimoni, due vittime. Siamo a Curon in Val Venosta, a pochissimi chilometri dal confine con l’Austria. Il romanzo di Marco Balzano diventa un racconto teatrale a due personaggi e molte più voci, grazie ad Arianna Scommegna e a Mattia Fabris che sono Trina ed Erich, testimoni di un’intera comunità spazzata via in nome del progresso e di una diga che non è servita quasi a nulla, se non a cancellare la vita di alcune centinaia di famiglie che avevano resistito a tutto, compreso Prima e Seconda guerra mondiale, cambio di nazionalità, fascismo.
«Attraverso un incastro drammaturgico di parti narrate e dialoghi, si dipana questo ennesimo pasticciaccio brutto della storia d’Italia. Un allestimento semplice, snello: come avrebbe scritto Melville, antico e malinconico. Storia di mani sporche e tenacia, rabbia violenza e rimorsi. Disegni. Storia di donne e uomini semplici che non hanno accettato la resa e ora – davanti al Tribunale dell’Umanità e per una figlia che non c’è più – ripercorrono la loro lunga e umiliante sconfitta» scrive Francesco Niccolini, autore e regista del testo teatrale.
I due protagonisti, marito e moglie, raccontano ognuno a modo proprio una versione della storia: tra Fontamara e Rashomon, saranno due versioni in parte coincidenti, in altra parte tasselli diversi e complementari che andranno a comporre il quadro livido e doloroso, ma pieno di dignità, da offrire al pubblico.
Le recite del 7, 8, 14 e 15 marzo sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato
Le repliche del 7 e 8 marzo sono parte del progetto Piccolo Aperto realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano
Durata: spettacolo in allestimento
La Locandina
Resto qui
di Marco Balzano
adattamento teatrale e regia Francesco Niccolini
con Arianna Scommegna e Mattia Fabris
scene Antonio Panzuto
costumi Emanuela Dall'Aglio
luci Alessandro Verazzi
musiche originali Dimitri Grechi Espinoza
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Le recite del 7, 8, 14 e 15 marzo sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato
Le repliche del 7 e 8 marzo sono parte del progetto Piccolo Aperto realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per il pubblico organizzato:
tel. 02 72333216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it