Serena Dandini presenta il suo libro Il catalogo delle donne valorose edito da Mondadori, dedicato a trentaquattro figure femminili che, in vari campi ed epoche, hanno fatto la storia. Con l'autrice interviene Ilaria Bernardini.
Chiostro Nina Vinchi
«È facile per una donna essere valorosa. Il salto mortale per tentare di mettere insieme casa, lavoro (sempre se si riesce a trovarne uno), magari figli e cure sparse a parenti vari... già dovrebbe far scattare una decorazione al merito. Il piccolo inconveniente da secoli è che non c'è nessun podio o inno pronto ad accogliere queste vincitrici, né tantomeno una medaglia da appuntar loro al petto».
Con queste parole Serena Dandini presenta Il catalogo delle donne valorose, edito da Mondadori: 34 figure femminili che, in tutti i campi «dall'arte alla letteratura, dalla scienza alla politica, non trascurando la cibernetica e la fisica quantistica» hanno fatto la storia, contribuendo all'evoluzione dell'umanità. «Ma per uno strano sortilegio – conclude l'autrice – raramente vengono ricordate, con difficoltà appaiono nei libri di storia e tantomeno sono riconosciute come maestre e pioniere: in sintesi, si fa fatica a intestar loro persino una strada periferica».
Serena Dandini sceglie di raccontare la vita di donne intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese, sempre forti e generose, accomunate da una particolare circostanza, ad ognuna di loro è stata dedicata una rosa: Ilaria Alpi, giornalista uccisa mentre indagava su scomode verità; Kathrine Switzer, la prima donna a correre la maratona di Boston, Ipazia, che nel IV secolo, contro i divieti ecclesiastici, osò scrutare il cielo per rivelare il movimento dei pianeti, Olympe de Gouges, autrice nel 1791 della rivoluzionaria «Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina», fino a Betty Boop che, pur essendo solo una donnina di carta, ha dovuto comunque subire una censura per via della propria esuberanza.
«È facile per una donna essere valorosa. Il salto mortale per tentare di mettere insieme casa, lavoro (sempre se si riesce a trovarne uno), magari figli e cure sparse a parenti vari... già dovrebbe far scattare una decorazione al merito. Il piccolo inconveniente da secoli è che non c'è nessun podio o inno pronto ad accogliere queste vincitrici, né tantomeno una medaglia da appuntar loro al petto».
Con queste parole Serena Dandini presenta Il catalogo delle donne valorose, edito da Mondadori: 34 figure femminili che, in tutti i campi «dall'arte alla letteratura, dalla scienza alla politica, non trascurando la cibernetica e la fisica quantistica» hanno fatto la storia, contribuendo all'evoluzione dell'umanità. «Ma per uno strano sortilegio – conclude l'autrice – raramente vengono ricordate, con difficoltà appaiono nei libri di storia e tantomeno sono riconosciute come maestre e pioniere: in sintesi, si fa fatica a intestar loro persino una strada periferica».
Serena Dandini sceglie di raccontare la vita di donne intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese, sempre forti e generose, accomunate da una particolare circostanza, ad ognuna di loro è stata dedicata una rosa: Ilaria Alpi, giornalista uccisa mentre indagava su scomode verità; Kathrine Switzer, la prima donna a correre la maratona di Boston, Ipazia, che nel IV secolo, contro i divieti ecclesiastici, osò scrutare il cielo per rivelare il movimento dei pianeti, Olympe de Gouges, autrice nel 1791 della rivoluzionaria «Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina», fino a Betty Boop che, pur essendo solo una donnina di carta, ha dovuto comunque subire una censura per via della propria esuberanza.