La curatrice Silvia Parlagreco, la traduttrice Ludmila Ryba e il critico teatrale Renato Palazzi presentano il libro Tadeusz Kantor. Scritti vol. 1: 1938-1974 pubblicato da Editoria & Spettacolo.
In collaborazione con il Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano.
Chiostro Nina Vinchi
Regista, pittore, scenografo, Tadeusz Kantor è uno dei grandi rivoluzionari del teatro del Novecento. Il libro Tadeusz Kantor. Scritti vol. 1: 1938-1974, a cura di Silvia Parlagreco e con la traduzione di Ludmila Ryba, pubblicato da Editoria & Spettacolo, è il primo di una trilogia che raccoglierà la gran parte dei suoi testi, dagli esordi del 1938 fino all’ultimo spettacolo e alla sua scomparsa (avvenuta a Cracova nel 1990).
In questo volume si ripercorre il primo trentennio della sua attività che ci riporta in pieno in quel contesto storico e culturale del Novecento. Anni dolorosi per la storia, cruciali per l’arte. Kantor è un artista immerso nella propria contemporaneità e gli scritti ne sono la conferma: «sento solo un fortissimo impegno verso l’epoca in cui vivo e verso gli uomini che vivono intorno a me». Sono pagine di riflessioni, analisi, proteste, manifesti alternati con le partiture sceniche degli spettacoli. Testi teorici e poetici, incisivi e illuminanti per la comprensione della sua opera e oltremodo sorprendenti per la loro attualità.
Regista, pittore, scenografo, Tadeusz Kantor è uno dei grandi rivoluzionari del teatro del Novecento. Il libro Tadeusz Kantor. Scritti vol. 1: 1938-1974, a cura di Silvia Parlagreco e con la traduzione di Ludmila Ryba, pubblicato da Editoria & Spettacolo, è il primo di una trilogia che raccoglierà la gran parte dei suoi testi, dagli esordi del 1938 fino all’ultimo spettacolo e alla sua scomparsa (avvenuta a Cracova nel 1990).
In questo volume si ripercorre il primo trentennio della sua attività che ci riporta in pieno in quel contesto storico e culturale del Novecento. Anni dolorosi per la storia, cruciali per l’arte. Kantor è un artista immerso nella propria contemporaneità e gli scritti ne sono la conferma: «sento solo un fortissimo impegno verso l’epoca in cui vivo e verso gli uomini che vivono intorno a me». Sono pagine di riflessioni, analisi, proteste, manifesti alternati con le partiture sceniche degli spettacoli. Testi teorici e poetici, incisivi e illuminanti per la comprensione della sua opera e oltremodo sorprendenti per la loro attualità.