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Strehler politico

Strehler politico

“Strehler città aperta” prosegue con un ciclo di tre incontri in collaborazione con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli: un confronto tra figure di intellettuali contemporanei e figure dal mondo artistico per approfondire il profilo di Giorgio Strehler nel suo aspetto più politico. 


Gli incontri sono a ingresso gratuito e si svolgono sul palco esterno della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Passeggiata Boris Pasternak, Milano, nell’ambito del Festival estivo “Welcome to Socotra”

Cultura per ricostruire

Venerdì 24 giugno, ore 19.30
Quale deve essere il ruolo della cultura in fasi di ricostruzione materiale e morale? Nel contesto dell’immediato dopoguerra Giorgio Strehler e Paolo Grassi impegnano le loro energie per la costruzione di una proposta culturale, nella forma del teatro, che possa essere al contempo di qualità e alla portata di tutti. Una proposta pubblica nazional-popolare che sappia rispondere alla necessità di nutrire la mente, rispondendo al bisogno di ritrovarsi e impiegare il tempo libero in un’attività che fa condividere esperienze, spazi ed emozioni mentre la gran parte dei cittadini di Milano è impegnata a trovare anche i mezzi materiali per ripartire. Oggi, in un contesto diverso, in una fase di ricostruzione post-covid, a quali domande e bisogni deve essere in grado di rispondere la cultura?

Con Patrizia Landi, IULM, Dipartimento di Studi Umanistici, e Roberto Latini, drammaturgo e regista. Modera Cristina Battocletti, Il Sole 24 Ore


Il teatro come critica sociale

Venerdì 1° luglio, ore 19.30
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta “fare teatro” e “andare a teatro” non vuol più dire solo recitare o ascoltare. Vuol dire trasformare il teatro in una piazza, in un’agorà. La canzone popolare e la lettura ad alta voce sono il mezzo con cui uomini e donne di altri tempi e luoghi parlano e dialogano con uomini e donne della contemporaneità, per comunicare emozioni, valori, scelte, immaginari. Il teatro si fa politico e fare teatro vuol dire farlo ovunque, andare a cercare i propri spettatori trasformando il teatro in uno spazio largo e inclusivo. Quali sono oggi gli spazi, le esperienze, i contesti culturali in cui questo è ancora possibile?

Con Alberto Saibene, saggista e storico, e Lucia Calamaro, drammaturga e regista. Modera Maurizio Porro, critico teatrale e cinematografico 


Il teatro per la politica: il ruolo dell’intellettuale pubblico

Venerdì 8 luglio, ore 19.30
Suggerire e svelare le connessioni tra vita e rappresentazione, tra cultura e politica, tra cittadinanza consapevole e partecipazione. Questa la cifra di Strehler fin dagli esordi del Piccolo, che a partire dagli anni Settanta diventa per lui quasi un’urgenza e poi una priorità: mettere in scena gli umili e gli oppressi, i borghesi e gli aristocratici, la follia e la condizione femminile. Da Shakespeare a Goldoni, da Čechov fino a Bortolazzi, Strehler mette in scena i classici come un’operazione politica per ribardirne l’attualità e la necessità per i contemporanei in un dialogo ininterrotto con la storia e le storie di tutti.

Con Irene Piazzoni, storica, e Elvira Frosini, attrice e regista. Modera Cristina Battocletti, Il Sole 24 Ore

 

Foto © Luigi Ciminaghi – Archivio Piccolo Teatro di Milano

 

Milano in Piccolo: percorsi nella storia di una città

Milano in Piccolo: percorsi nella storia di una città

La cultura, l’urbanistica, la politica, la classe dirigente e i nuovi rapporti sociali: Milano, all’indomani della Liberazione, è come un tram in corsa che attraversa il boom e la recessione, le repentine metamorfosi economico-sociali, le scommesse culturali e la ricerca di una nuova identità internazionale con affaccio sull’Europa. Nella cornice della Sala Buzzati (Via Balzan 3, Milano) e nell'ambito del ciclo “Strehler” città aperta, Fondazione Corriere della Sera e il Piccolo in collaborazione con Fondazione AEM presentano un ciclo di quattro incontri-lezione dedicati alla Milano di Strehler, quattro fermate cittadine a scandagliare la “capitale morale” e la sua peculiarissima capacità di non tirarsi mai indietro di fronte alle sfide che i momenti di profondo cambiamento storico del secondo Novecento le hanno lanciato.
Gli eventi sono ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, cliccando qui
 
Venerdì 18 marzo, ore 18.30
Prima fermata: Cultura
Lezione di Alberto Rollo
Letture di Lucia Marinsalta

Milano fu crogiolo di innovazioni culturali, luogo di nascita di avanguardie artistiche, centro di divulgazione e di sperimentazione, città dove si incrociarono fermenti e ispirazioni differenti. La Liberazione non fu solo liberazione dalla dittatura politica del regime fascista, fu anche liberazione di idee, apertura e possibilità di realizzare progetti fino ad allora rimasti compressi. Questo aspetto fu particolarmente vivace nel capoluogo lombardo, dove nacquero decine tra istituzioni, luoghi di discussione e centri di dibattito, alcuni destinati a breve vita, altri, come la Casa della Cultura, capaci di continuare a essere nel corso dei decenni un punto di riferimento per la città, altri ancora, come il Piccolo, in grado di affermarsi non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. Comune a tutte queste esperienze fu la volontà di coinvolgere i cittadini, di offrire momenti di partecipazione e luoghi di libertà. Si intendono ripercorrere queste esperienze, le diverse, complesse e talvolta contraddittorie vicende che ne segnarono la nascita e gli sviluppi nei decenni successivi la Liberazione.
 
Alberto Rollo, saggista e critico letterario, tra i protagonisti della scena editoriale milanese, è stato direttore editoriale della Baldini&Castoldi e, per oltre vent’anni, direttore letterario per la casa editrice Feltrinelli. Attualmente collabora alle collane letterarie di Mondadori. Ha scritto Un’educazione milanese (Manni Editori, 2016), Cinquina Premio Strega 2017. 
 

 

Martedì 29 marzo, ore 18
Seconda fermata: Milano tra politica e società civile 
Lezione di Emanuela Scarpellini
Letture di Daniele Gaggianesi

Milano è stata da sempre animata dalle grandi tradizioni della cultura politica, quelle stesse tradizioni (la liberale, la cattolico-democratica e la socialista e comunista) che, proprio perché avevano solide e profonde radici nella storia culturale europea, erano state fondamento e garanzia della carta costituzionale. Il legame tra queste tradizioni culturali e la vita politica e civile ha sempre trovato a Milano un proficuo terreno di incontro e di evoluzione sia pure all’interno di una storica ritrosia ad impegnarsi in prima persona nell’alta politica; una ritrosia a cui ha molto spesso fatto da contraltare il suo essere un laboratorio di fermenti e sperimentazioni politiche destinate a influenzare la dimensione nazionale. Basti pensare al centro sinistra, nato nel 1960 a Milano in anticipo con la vicenda nazionale, o alla stagione craxiana, a mani pulite o al fenomeno della Lega. Anche da un punto di vista politico, dunque, Milano ha così assunto una centralità per la capacità di produrre novità che, una volta affermatesi, hanno camminato sulle proprie gambe, modificando l’assetto politico nazionale.

Emanuela Scarpellini, ordinario di Storia contemporanea Università degli Studi di Milano, ha condotto ricerche sulla storia culturale, politica ed economica del Novecento, con particolare attenzione ai temi della modernizzazione dell’Italia e dell’Europa nel secondo Novecento, alla nascita della società dei consumi, il modello americano, il ruolo degli imprenditori, i cambiamenti, nel mondo del commercio, le nuove “culture del consumo”. Tra i suoi libri Storia degli imprenditori italiani (Einaudi 2003), L’Italia dei consumi. Dalla Belle Époque al nuovo millennio (Laterza, 2008, pubblicato in inglese da Oxford University Press).

 

 
Martedì 12 aprile, ore 18
Terza fermata: Le trasformazioni sociali. Da città borghese e operaia a metropoli globale
Lezione di Alberto Martinelli
Letture di Daniele Gaggianesi

Nel giro di alcuni decenni Milano ha conosciuto un profondo rivolgimento economico e sociale: una città che negli anni ’50 si era imposta come una delle principali città industriali, oggi è il centro principale (e forse unico) in Italia dei flussi globali (finanza, moda, design, media, università, istituzioni sanitarie, centri di ricerca, fiere internazionali). Secondo gli studi sui world city network, che analizzano le città globali in quanto 'nodi della rete' e stabiliscono tra di esse una gerarchia in base alla loro capacità di connettersi con le altre mediante lo scambio di informazioni, persone, beni e servizi immateriali, Milano occupa l'ottavo posto nel mondo. Tra la fine degli anni 70 e gli anni 90 del secolo scorso non è cambiata solo la struttura economica e produttiva, si è modificata profondamente anche la composizione sociale delle classi e dei ceti e le loro relazioni. Sono cambiate le due classi protagoniste degli anni del miracolo economico: una  borghesia caratterizzata da grande vitalità imprenditoriale e tratti culturali e valori etici distintivi (spirito innovativo, pragmatismo, misura e moderazione, dedizione al lavoro, attenzione per la cultura, ma anche conservatorismo etico-religioso con atteggiamenti patriarcali e autoritari(vedi contestazione alla prima del film di Fellini La dolce vita), cui faceva da contraltare una classe operaia con tratti culturali e valori etici in parte comuni (nell’etica del lavoro e nell’autoritarismo dei rapporti familiari) e in parte diversi e antagonistici (nella sfera politica e sindacale). Questa realtà si è radicalmente trasformata nell’arco di alcuni decenni. Che cosa è rimasto di quella realtà? Quali strutture, processi, attori l’hanno sostituita nel nuovo contesto della globalizzazione? In particolare, che cosa hanno significato per Milano il ridimensionamento del ruolo delle grandi famiglie borghesi e la loro sostituzione con una realtà più frammentata, più eterogenea e meno compatta e la parallela scomparsa della classe operaia tradizionale? Quali nuovi cittadini, indigeni e immigrati, lavoratori, e consumatori, vecchi e giovani, ne hanno preso il posto? Quali nuovi valori sociali sono andati a sostituire quelli che, pur tra contraddizioni e conflitti, avevano garantito forme di solidarietà e di coesione sociale? Esiste una specifica identità milanese che consenta a questa città di rispondere efficacemente alle sfide del XXI secolo?

Alberto Martinelli, Presidente Fondazione AEM e Professore Emerito di Scienza politica e Sociologia all'Università degli studi di Milano, dove è stato Preside della Facoltà di Scienze politiche dal 1987 al 1999, ha ricoperto incarichi direttivi in diverse istituzioni di ricerca italiane e internazionali (oltre a incarichi di insegnamento a Berkeley, Stanford, New York University e altre ancora, è Presidente dell’International Social Sciences Council, Past President dell’International Sociological Association e altri ancora). Tra le sue opere si ricordano: European Society (con A.Cavalli, Brill, 2020); La modernizzazione (Laterza 1998, nuova ediz. 2010); Transatlantic Divide (Oxford University Press, 2008); La società italiana (Laterza 2002); Economia e società (Comunità, 1996).



Venerdì 29 aprile, ore 18
Quarta fermata: Da città a metropoli. La dimensione urbana e architettonica 
Lezione di Stefano Boeri

Tra il 1931 e il 1971 la popolazione milanese cresce a una media del 15% ogni decennio, con una punta del 25% negli anni Cinquanta. Sono gli anni del grande e spesso disordinato sviluppo edilizio di una città nel cui spazio urbano convivono funzioni e realtà insediative diverse. La decrescita demografica che segna i decenni successivi coincide con grandi rivolgimenti urbani: le grandi riconversioni (dalla Bicocca alle più recenti riqualificazioni) non hanno solo modificato lo skyline della città, ma anche avviato processi capaci di cambiare radicalmente e irreversibilmente il volto di Milano, trasformandola in una grande metropoli.

Stefano Boeri è Professore Ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano e visiting professor in numerose università internazionali. È Presidente della Fondazione La Triennale di Milano e Presidente del Comitato Scientifico di Forestami, il progetto volto a piantare 3 milioni di alberi nell’area metropolitana di Milano entro il 2030. Tra le altre cariche, dirige il Future City Lab della Tongji University di Shanghai. Tra le sue pubblicazioni: Milano, Cronache dell’abitare (Mondadori, 2007); Biomilano (Mantova 2011); Fare di più con meno (Il Saggiatore, 2013); Urbania (Laterza, 2021).

 

Sfogliare la scena

Sfogliare la scena

La cultura che mi ha nutrito è vasta. Ho avuto la fortuna, direi naturale, di essere curioso e tendenzialmente universale. E soprattutto di saper modificare, a seconda dei periodi della mia vita, certi interessi… così mi trovo alle spalle una biblioteca personale molto ampia e molto varia. 

Giorgio Strehler

 

Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori presenta tre incontri all’interno del palinsesto Strehler100. Stella Casiraghi, Irene Piazzoni e Oliviero Ponte di Pino raccontano in tre appuntamenti la storia dei grandi e piccoli editori che, dal dopoguerra a oggi, hanno riportato Milano al centro della vita intellettuale del paese, esplorando le connessioni tra carta e scena, con un affondo prospettico sull’editoria teatrale e un ritratto, inedito e privato, di Giorgio Strehler attraverso il suo rapporto coi libri e la carta stampata. 

 

mercoledì 23 marzo, ore 18
Pagina bianca: l’editoria del dopoguerra a Milano

presso Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, via Riccione 8, Milano
1945: Milano è una città da ricostruire. L’eredità di una guerra, però, non si compone soltanto di case e di edifici distrutti, di laterizi e tetti scoperchiati. Ci sono anche le macerie culturali, il dialogo interrotto, sbriciolato o, nella migliore delle ipotesi, sospeso tra editoria e scrittori, i fili da riannodare coi lettori, il fare i conti con le esigenze e l’identità di nuovo pubblico.
A cura di Irene Piazzoni 
 

 
 

mercoledì 6 aprile, ore 17
Strehler lettore
 
presso la Scuola di Teatro Luca Ronconi, via Giorgio Strehler (già via degli Angioli) 3 
Ammettiamo per ipotesi che il processo della regia avvenga fra due poli: una conoscenza sensoriale di un testo drammatico e quella oggettiva dell’autore che si deve affrontare. Il lavoro procede sempre a tentoni tra questi poli con continui agguati, verifiche, ritocchi, riflessioni...leggere senza fine. Un viaggio indiscreto fra le letture di un Maestro del ‘900, testimone oculare del suo tempo, nel confronto inedito coi libri, le carte private e le interviste. Ricostruzione di un itinerario sul filo della memoria per scoprire la natura e il fine che Giorgio Strehler attribuiva alla conoscenza. Intervengono gli allievi della Scuola di Teatro e al pianoforte Maurizio Zippoli.
A cura di Stella Casiraghi 
 

 


mercoledì 20 aprile, ore 18
Teatro e editoria: la lezione di Paolo Grassi

presso il Laboratorio Formentini per l’editoria, via Marco Formentini 10, Milano
Il giovane Paolo Grassi è stato artefice di due progetti editoriali innovativi e di grande respiro: prima con i testi pubblicati negli ultimi mesi della guerra da Rosa e Ballo, il cui archivio è conservato in Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, poi con la collana di teatro Einaudi. Qual è stato l'impatto di quella autentica rivoluzione nell'editoria teatrale italiana dei decenni successivi?
A cura di Oliviero Ponte di Pino 
evento in collaborazione con ateatro
 


I relatori


Stella Casiraghi
Saggista, consulente editoriale, è specialista accademica nelle discipline dell’arte e dello spettacolo. Ha lavorato a lungo al Piccolo Teatro nei settori della formazione, redazione e comunicazione. Numerose le pubblicazioni su Strehler: Lettere sul Teatro, Archinto, Milano, 2000; Due volte sola. Sceneggiature per cinema e televisione, Aragno, Torino, 2001; Memorie goldoniane, Copione teatrale, Le Lettere, Firenze, 2005 (Premio Nazionale Cultura e Teatro); Nessuno è incolpevole, scritti civili e politici, Melampo, Milano, 2007; Le incompiute, in Atti Convegno Giorgio Strehler e il teatro pubblico, Rubettino, Roma, 2009; Non chiamatemi Maestro, Skira, Milano, 2010; Il metodo Strehler. Diari di prova della Tempesta, Skira, Milano, 2012; Scrivere dal palcoscenico. La lezione di Strehler, in AA.VV. Antologia teatrale, Liguori, Napoli, 2015; Eredità visionarie. El nost Milan, in Città, Milano, Skira, 2021; Strehler interpreta le donne. Volti e voci femminili del suo teatro, Skira, Milano, 2022.

 

Irene Piazzoni
È docente di Storia contemporanea presso l'Università degli Studi di Milano, dove insegna Storia della cultura contemporanea e Storia del giornalismo. Si occupa di storia della cultura, dei media e dell'editoria tra Otto e Novecento. Tra le sue pubblicazioni: Valentino Bompiani. Un editore italiano tra fascismo e dopoguerra (Milano 2007), Storia delle televisioni in Italia. Dagli esordi alle web tv (Roma 2014) e Il Novecento dei libri. Una storia dell'editoria in Italia (Roma 2021).

 

Oliviero Ponte di Pino
Ha lavorato per oltre trent'anni nell'editoria (Ubulibri, Rizzoli, Garzanti, di cui è stato direttore editoriale dal 2000 al 2012). Ha scritto su giornali e riviste, realizzato trasmissioni radiofoniche e televisive per la RAI, ideato festival, curato mostre, progettato iniziative culturali e spettacolari (Subway Letteratura, Maratona di Milano). Insegna Letteratura e filosofia del teatro a Brera e conduce Piazza Verdi (Radio3 RAI). Nel 2001 ha fondato il sito ateatro.it, dal 2004 cura Le Buone Pratiche del Teatro (con Mimma Gallina), dal 2012 cura il programma di BookCity Milano (con Elena Puccinelli).

Strehler città aperta: gli incontri

Strehler città aperta: gli incontri

​«Non è mai detta l’ultima parola» ricordava Strehler parafrasando un passaggio di Vita di Galileo a sottolineare l’irriducibilità che caratterizza la Versuche brechtiana e cui si ispira, più in generale, ogni ricerca artistica e scientifica. Non è mai stata detta nemmeno a proposito di Strehler, il cui slancio e la cui generosità prospettica diventano, attraverso questo ciclo di incontri, ponte aperto sul nostro presente.

Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori         
1945: Milano è una città da ricostruire. L’eredità di una guerra, però, non si compone soltanto di case e di edifici distrutti, di laterizi e tetti scoperchiati. Ci sono anche le macerie culturali, il dialogo interrotto, sbriciolato o, nella migliore delle ipotesi, sospeso tra editoria e scrittori, i fili da riannodare coi lettori, il fare i conti con le esigenze e l’identità di nuovo pubblico. Stella Casiraghi, Irene Piazzoni e Oliviero Ponte di Pino attraversano la storia dei grandi e piccoli editori che, nel dopoguerra, hanno riportato Milano al centro della vita intellettuale del paese, facendo dell’editoria e della carta stampata il fiore all’occhiello della città.
Scopri gli incontri del ciclo "Sfogliare la scena"

Fondazione Corriere della Sera    
La cultura, l’urbanistica, la politica, la classe dirigente e i nuovi rapporti sociali: Milano, all’indomani della Liberazione, è come un treno in corsa che attraversa il boom e la recessione, le repentine metamorfosi economico-sociali, le scommesse culturali e la ricerca di una nuova identità internazionale con affaccio sull’Europa. Si terrà, nella cornice di Sala Buzzati, un ciclo di quattro incontri-lezione dedicati alla Milano di Strehler, quattro fermate cittadine a scandagliare la “capitale morale” e la sua peculiarissima capacità di non tirarsi mai indietro di fronte alle sfide che i momenti di profondo cambiamento storico del secondo Novecento le hanno lanciato.
Scopri il primo dei quattro incontri

Fondazione Giangiacomo Feltrinelli        
Intellettuali contemporanei e rappresentanti del mondo artistico saranno chiamati ad approfondire la figura di Giorgio Strehler sotto il suo profilo più politico. Un ciclo di tre incontri dedicati ad altrettanti nuclei tematici: la funzione della cultura nelle fasi di ricostruzione di un paese, quello del teatro come critica sociale e, infine, il ruolo dell'intellettuale pubblico. A fare da ubi consistam l’inesauribile e preziosissimo patrimonio librario e archivistico della Fondazione Feltrinelli.

Gallerie d’Italia
Nell’ambito del sostegno accordato da Intesa Sanpaolo in occasione del centenario della nascita di Giorgio Strehler, Gallerie d’Italia ospiterà un doppio appuntamento: da un lato la visione europeista di Strehler; dall’altro l’esplorazione del contesto economico in cui nascono e si sviluppano i progetti culturali. Strehler e l’Europa, in collaborazione con Gallerie d’Italia, mira a restituire una prospettiva allargata sui rapporti tra enti locali e internazionali, sulle modalità di potenziamento delle relazioni progettuali, focalizzando l’attenzione non solo sui risultati ma anche – e soprattutto – sui processi.  Quelli culturali ed economici, sulle capacità di scambio e collaborazione che intercorrono tra attori pubblici e privati. 
Scopri gli incontri

Laboratorio Formentini per l’editoria     
Quaranta dì, quaranta nott: le parole della celebre canzone strehleriana fanno da viatico per un laboratorio di scrittura che il Piccolo, in collaborazione con Laboratorio Formentini per l’editoria, intende attivare con detenuti, avvalendosi della preziosa esperienza di Biblioteche in rete a San Vittore. La pratica della scrittura per la scena si fa pratica inclusiva, facendo della parola il grimaldello con cui aprire un canale di comunicazione diretto tra il dentro e il fuori, ma anche un testimone scritto che faccia da ponte tra i detenuti (la permanenza media all’interno di San Vittore è di novanta giorni) e diventi strumento di trasmissione esperienziale.

MEET Digital Culture Center | Fondazione Cariplo     
Non è solo il concetto di “ripartenza” che deve animare la stagione post-Covid, ma è quello di una vera e propria “ricostruzione”, una “rifondazione” valoriale capace di fondere la tradizione del sapere con le strategie del digitale e le nuove tecnologie. È sotto l’auspicio di un umanesimo digitale che il nuovo spazio MEET in piazza Oberdan apre le sue porte ai cittadini e al pubblico del Piccolo: un percorso che, a partire da Strehler e dalla sua eredità, rifletterà con una serie di eventi sulla capacità dell’arte di elaborare futuro. Il primo appuntamento è stato sabato 16 ottobre 2021 con una maratona dedicata a uno degli artisti visivi più importanti del panorama internazionale: al MEET Theater sono stati proiettati alcuni degli spettacoli più iconici di Bob Wilson, in particolare gli ultimi che lo hanno visto personalmente in scena come Hamlet: a monologue del 1995 e Krapp’s last tape del 2009. Al termine della giornata Wilson ha incontrato il suo pubblico per una riflessione sul suo percorso artistico e i nuovi linguaggi espressivi.

Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci       
Come vengono recepite all’interno della società civile la comunità scientifica e le sue scoperte? Il tema della divulgazione, al centro delle cronache degli ultimi mesi grazie all’emergenza sanitaria, si rivela materia incandescente anche sul versante della narrazione e della creazione drammaturgica. Lo sapeva bene Strehler quando metteva mano a Vita di Galileo, lo si cercherà di far percepire alle nuove generazioni attraverso un doppio laboratorio dedicato alla scrittura drammaturgica e alla messa in voce di una “drammaturgia per la scienza”.

Museo del Novecento          
Da Renato Guttuso ad Alberto Savinio, passando per Piero Fornasetti e Felice Casorati: sono molti gli artisti visivi che, nel corso degli anni, hanno incrociato il proprio cammino con quello di Strehler. Un incontro di operosità che è qualcosa di più di un “mettersi al servizio” del teatro o del genio strehleriano, ma è – come si racconterà in questi due appuntamenti ideati in collaborazione con il Museo del Novecento – un intrecciarsi di intenti, un interrogarsi reciproco che illumina dialettiche sorprendenti e talvolta del tutto inattese.

Pinacoteca di Brera
Dalla braida (campo incolto ai limiti dell’abitato) a Brera: l’edificazione culturale di uno dei quartieri simbolo di Milano passa da figure irripetibili, Fernanda Wittgens, Luciano Bianciardi, Piero Manzoni – per nominarne solo alcune – a testimoni attivi e inestimabili fautori di una trasformazione epocale. Un fenomeno di conversione fatto di relazioni umane ma anche di dialogo con le nascenti istituzioni che ne abitano i confini: dalla Pinacoteca al Piccolo Teatro di Grassi e Strehler, dall’Accademia di Belle Arti al Corriere della Sera. Un ciclo di appuntamenti a ricordare il ruolo centrale della Grande Brera tra la fine degli anni Quaranta e quelli del boom: città nella città, motore culturale e pietra fondativa della Milano che sarebbe stata.

Pirelli
Un ciclo di appuntamenti che affronta il tema del lavoro attraverso il filtro del teatro e dell’opera strehleriana: il lavoro come pratica identitaria e valoriale (in rapporto con Santa Giovanna dei Macelli), il lavoro in relazione all’evoluzione tecnologica (in rapporto con Vita di Galileo). Un alternarsi polifonico di voci, testimonianze, esperienze dal mondo dell’industria, dell’imprenditoria e dell’arte, arricchito di interventi di attrici e attori. 

Triennale Milano    
Le locandine di Remo Muratore, i progetti grafici di Massimo Vignelli ed Emilio Fioravanti, il design di Marco Zanuso: l’identità di un teatro restituita attraverso il tratto grafico dei suoi protagonisti. Un ciclo di incontri in collaborazione con Triennale Milano a riscoprire e approfondire la relazione che lega design, ricerca iconografica e scena. Per un teatro che, sotto il segno di Strehler, dia all’attributo “di tendenza” la sua connotazione migliore: quella di una fisionomia precisa che non assolva, né si faccia semplice tramite, ma detti una linea sul futuro.
Scopri il primo incontro

Veneranda Fabbrica del Duomo   
Nel segno di Strehler100, il Piccolo intreccia il suo sguardo con quello della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano: a costruire una prospettiva inedita per far luce sulle implicazioni spirituali del “più umano dei teatri”, quello di Giorgio Strehler.

 

Immagine: Archivio Piccolo Teatro

Mostra | Strehler e i palcoscenici milanesi

Mostra | Strehler e i palcoscenici milanesi

Il percorso attraverso il lavoro di Strehler si divide tra i due teatri milanesi tra i quali si è diviso, nell'arco di oltre cinquant'anni di carriera: il Teatro alla Scala, per la produzione lirica, il Piccolo Teatro di Milano per la prosa.

Giorgio Strehler al Teatro alla Scala è dedicata alla regia lirica di Strehler, parte importante della sua attività artistica, ed elemento di esemplare portata innovativa nel panorama internazionale. Nel ripercorrere la carriera di Strehler quale riformatore dello spettacolo lirico, questa mostra occupa alcuni spazi del Museo Teatrale alla Scala (dalle stanze della Biblioteca Livia Simoni al Ridotto dei Palchi Arturo Toscanini) ma trova il suo sviluppo anche in forma digitale (Giorgio Strehler, o il soffio del vero poetico) grazie alla creazione di uno spazio virtuale e interattivo, composto da sette ambienti e visitabile da remoto e da due schermi posizionati nel percorso del Museo.

Amo il teatro perché amo la vita racconta il Maestro attraverso i grandi spettacoli allestiti al Piccolo. Negli spazi del Teatro Strehler, del Teatro Grassi e del Teatro Studio Melato, è esposta una ricca selezione di materiali che, intrecciando le coeve storie di Strehler e Milano, attraverso le pagine del Corriere della Sera, testimonia le molteplici forme di dialogo tra questo straordinario artista e la sua città. Come in uno spettacolo teatrale, scandito dai suoi cambi scena, l’esposizione prevede un’alternanza di contenuti lungo tutto il periodo di tenitura in modo da dare spazio, secondo precise cadenze, alle diverse ottiche da cui osservare l’intimo legame fra Strehler e Milano.
Il Piccolo Teatro apre i propri archivi e depositi per raccontare al pubblico il lavoro di Giorgio Strehler.
L’ idea dell’allestimento è creare uno spazio dove distribuire diversi ed eterogenei materiali come se essi fossero “in transito” da un luogo all’altro del teatro, per il montaggio o lo smontaggio degli spettacoli, appoggiati provvisoriamente in attesa di un loro utilizzo non meglio definito: è un riporre che implica uno spostamento, un’azione che libera i materiali di scena per metterli di nuovo a disposizione. Il risultato è qualcosa che starà allo spettatore scegliere e ricomporre nella propria memoria.
Obiettivo dell’esposizione è sottolineare la componente umana e pragmatica, la disciplina del lavoro quotidianamente applicata nella continua collaborazione tra il regista e le maestranze del suo teatro. Intuìto e immaginato da Strehler, lo spettacolo prende vita grazie a una concatenazione di fasi artigianali che producono le scene, i costumi, gli oggetti che il pubblico vede e che di quell’idea poetica costituiscono l’incarnazione.
Strehler concepisce il Piccolo come una realtà produttiva, una comunità di persone coinvolte nella creazione di un progetto condiviso, cui tutti concorrono in base alle specifiche professionalità, in un percorso di progressivo perfezionamento rappresentato dalle prove.

Nei foyer dei tre teatri – Strehler, Grassi e Studio Melato – dieci isole espositive raccontano questo metodo di lavoro attraverso alcuni spettacoli particolarmente significativi nella produzione strehleriana.
Ogni isola è arredata e delimitata da pannelli decorati con fotografie e riproduzioni di manifesti, bozzetti e figurini relativi allo spettacolo analizzato; lo spazio individuato dai pannelli è abitato da elementi materici, dai costumi a oggetti di grande e piccola attrezzeria, oltre a tavoli occupati da vari documenti di natura archivistica (tra cui note di regia, lettere, copioni, disegni tecnici degli scenografi, ordini del giorno e di servizio), offerti alla libera consultazione del pubblico.
A cura della Fondazione Corriere della Sera, una selezione di riproduzioni di pagine di quotidiani dell’epoca completa l’informazione presentata al visitatore: è possibile addentrarsi nella lettura non solo di recensioni, ma anche di articoli di cronaca e di costume che sottolineano quanto Strehler fosse un artista continuamente in dialogo con il proprio tempo e con la Storia.

Scendendo nel dettaglio dei materiali esposti, al Teatro Strehler il pubblico può muoversi tra i foyer di platea, balconata e ingresso, attraversando le isole dedicate a cinque spettacoli, L’anima buona di Sezuan di Bertolt Brecht, Il giardino dei ciliegi di Anton Čechov, I giganti della montagna di Luigi Pirandello, Le balcon di Jean Genet, oltre all’incompiuto Così fan tutte.
Nella tromba delle scale, un’installazione con altri elementi di scena, gigantografie e proiezioni arricchisce per suggestioni il racconto.

Al Teatro Grassi si narrano la scoperta della vocazione teatrale in Giorgio Strehler, il suo profondo amore per Milano che, congiunto al sogno di fondare un nuovo teatro, lo porta, insieme a Paolo Grassi, a dar vita, in via Rovello, al Piccolo Teatro di Milano. L’inaugurazione della nuova sala con L’albergo dei poveri lascia necessariamente spazio ad Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni, la più longeva delle regie strehleriane, che, proprio in quella sala, debuttò sempre nel 1947, nel corso della prima stagione di vita della neonata istituzione. Un focus è dedicato a Bertolt Brecht, con Vita di Galileo e L’opera da tre soldi. Una teatrografia del regista completa l’informazione sulla sua attività.

Al Teatro Studio Melato, la scelta è caduta su Elvira o la passione teatrale – l’omaggio di Strehler al maestro Louis Jouvet e, in generale, al Teatro – spettacolo che inaugurò, nel 1986, quella stessa sala riqualificata.

Gli allestimenti potranno essere intercambiabili tra un periodo e l’altro di quest’anno dedicato al centenario strehleriano, con dei veri e propri “cambi di scena” pensati per offrire un più esaustivo percorso di esplorazione della sterminata produzione artistica di Giorgio Strehler.
 

Amo il teatro perché amo la vita

una mostra-installazione realizzata da
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa 

Responsabile Scientifico 
Alberto Bentoglio

Progetto e allestimento 
Marco Rossi

Luci 
Claudio De Pace

Ricerche
Archivio storico 

Silvia Colombo, Davide Verga
con la collaborazione di 
Silvana Crocetta

Archivio costumi 
Roberta Mangano

Archivio scene e elementi di scena
Alberto Parisi, Carlo Lia, Giuseppe Rossi

Progetto grafico
Emilio Fioravanti – G&R Associati

Stampa allestimenti
Graphicscalve S.p.A.

Coordinamento grafico e stampa
Silvia Finotti

Fondazione Corriere della Sera

Presidente
Piergaetano Marchetti
 
Direttore Generale
Roberto Stringa
 
Iniziative Culturali
Margherita Ciampa, Chiara Guccione
 
Ricerche storiche
Andrea Moroni
 
Archivio storico
Francesca Tramma

Strehler100

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Con il 14 agosto 2021 si è inaugurato l’anno dedicato alla celebrazione del centenario della nascita di Giorgio Strehler: per ricordare il suo fondatore, il Piccolo ha immaginato fino al 14 agosto 2022 una fitta e ricca trama di appuntamenti – tra mostre, testimonianze, spettacoli, incontri, pubblicazioni, video, la messa online del sito giorgiostrehler.it, convegni e documentari – fino a un’importante rassegna di spettacoli internazionali in presenza, il festival Presente indicativo: per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali) dal 4 al 31 maggio 2022, per riportare a Milano lo spirito dei grandi festival del Teatro d’Europa, ai quali proprio Strehler aveva dato impulso. Un palinsesto che disegna un quadro di collaborazioni e sintonie tra le realtà culturali della città, e non solo, con un respiro fortemente internazionale, un anno intero per ricomporre e far nuovamente risuonare tutte le sfumature di una voce essenziale della scena culturale novecentesca, con uno sguardo particolare al suo lascito alle giovani generazioni: la cultura come cardine intorno al quale ruota ogni possibile ricostruzione di un tessuto sociale, ogni vera ridefinizione di un sistema identitario, ogni consapevole apertura a una concreta prospettiva futura.

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Sostenuto da un Comitato d’onore a cui hanno aderito, oltre al Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e al Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, prestigiose personalità del mondo della cultura, dell’arte e della ricerca quali Roberto Alonge, Georges Banu, Giovanni Bazoli, Paolo Bosisio, Stéphane Braunschweig, Peter Brook, Annamaria Cascetta, Lev Dodin, Sergio Escobar, Siro Ferrone, Carlo Fontana, Ezio Frigerio, Emmanuel Hoog, Andrea Jonasson, Pia Kleber, Jack Lang, Claudio Magris, Fausto Malcovati, Maria Cristina Mazzavillani, Dominique Meyer, Riccardo Muti, Lluis Pasqual, Rosanna Purchia, Andrée Ruth Shammah, Giovanni Soresi, Franca Squarciapino, Gabor Tompa e Robert Wilson, il metaprogetto Strehler100 è strutturato in una serie di progetti autonomi articolati su due fronti di intervento: iniziative di natura teatrale per un verso e azioni legate all’approfondimento teorico, allo studio e alla valorizzazione del patrimonio d’archivio per l’altro. Grazie anche alla tessitura di una articolata rete di collaborazioni, Strehler100 ha preso avvio il 14 agosto 2021 per concludersi, a distanza di un anno, il 14 agosto del 2022, distendendosi dunque sull’arco di un’intera stagione.
Nel 2022, in particolare, prendono corpo due grandi eventi, dal respiro internazionale: nella primavera, il Festival “Presente indicativo: per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali)” che porterà negli spazi del Piccolo Teatro e in altri luoghi della città artisti e compagnie da vari Paesi del mondo; dal 23 al 26 maggio, in collaborazione con Università degli Studi di Milano, Università della Calabria, Università Ca’ Foscari di Venezia e CUT (Consulta Universitaria del Teatro), il V Convegno internazionale EASTAP (European Association for the Study of Theatre and Performance), a cura di Alberto Bentoglio, Claudio Longhi e Daniele Vianello (al Piccolo Teatro Grassi e presso l’Università degli Studi di Milano, con la partecipazione di studiosi, artisti, ricercatori, professionisti del mondo dello spettacolo dal vivo).
In ultimo, grazie a Intesa Sanpaolo, Fondazione Cariplo, Valentino, Valsoia per il sostegno al progetto Strehler100 e grazie sin d’ora a chi vorrà unirsi a noi.
Claudio Longhi

 

Apertura delle celebrazioni

Il 14 agosto 2021, con un’iniziativa d’apertura che ha intrecciato due momenti diversi, quello virtuale ma anche quello fisico, per iniziare insieme e in presenza il lungo viaggio attraverso gli sconfinati territori del teatro strehleriano, si è aperto lanno delle celebrazioni: è andato online il sito giorgiostrehler.it e, nell’ambito dell’Estate Sforzesca, al termine di una serata di letture con Stefano De Luca, Giorgio Bongiovanni e Umberto Ceriani, è stato proiettato lo speciale di Rai Cultura Apprendisti stregoni. Il metodo Strehler, in onda anche su Rai5, dove è stato seguito dalla messa in onda della registrazione de Le baruffe chiozzotte (1966).
 

Il francobollo

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze italiane dello spettacolo” dedicato a Giorgio Strehler nel centenario della nascita.


Il mio mestiere è raccontare storie

A ideale conclusione “in staffetta” della programmazione estiva del Piccolo, il 1° ottobre 2021 al Teatro Grassi una serata speciale, dal titolo Il mio mestiere è raccontare storie, ha proposto un ritratto del regista a tutto tondo, attraverso un collage di parole, musiche e immagini.

LA REGISTRAZIONE DELLA SERATA

 

 

 

Arlecchino, memoria vivente

Dal 12 al 31 ottobre 2021, al Teatro Grassi è andata in scena la ripresa dello storico allestimento di Arlecchino servitore di due padroni, regia di Giorgio Strehler, messa in scena da Ferruccio Soleri, con la collaborazione di Stefano De Luca.

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Le pubblicazioni

In occasione del centenario strehleriano, il Piccolo intraprende l’edizione del corpus degli scritti del regista: il percorso si è aperto con la pubblicazione di Lettere agli italiani, una silloge con una trentina di contributi di Giorgio Strehler – per lo più apparsi su alcuni dei principali quotidiani italiani fra il 1975 e il 1996 – incentrati su temi di politica tout court e politica culturale, presentata nel novembre 2021 a “BookCity”. Il secondo titolo in programma è l'edizione di Shakespeare, Goldoni, Brecht, raccolta di testi di Giorgio Strehler dedicata ad alcuni degli autori più frequentati dal regista. Entrambi i titoli sono pubblicati in partnership con il Saggiatore.

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Rimanendo in ambito editoriale, sono stati pubblicati altri libri che approfondiscono, da diversi punti di vista, l’universo del regista triestino.

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Strehler sullo schermo

Tre sono i prodotti realizzati ex novo per raccontarne la parabola artistica e il magistero teatrale di Giorgio Strehler: in ordine cronologico, Apprendisti stregoni. Il metodo Strehler, progetto editoriale di Felice Cappa e regia di Marco Odetto, produttore esecutivo Serena Semprini a cura di Giulia Morelli, nell'ambito della Media Partnership tra il Piccolo e Rai Cultura; Essere Giorgio Strehler, realizzato da 3D Produzioni, con la regia di Simona Risi, su soggetto di Didi Gnocchi e sceneggiatura di Matteo Moneta e Gabriele Raimondi; Strehler com'è la notte? con la regia di Alessandro Turci, scritto insieme a Federica Miglio e Antonia Ponti, una coproduzione Dugong Films e Rai Documentari.

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Strehler e i palcoscenici milanesi

Nonostante la natura effimera del teatro, il lavoro di Giorgio Strehler ha lasciato numerose tracce: non solo fotografie e manifesti, ma anche oggetti di scena, costumi, copioni, documenti autografi, appunti di regia, disegni tecnici ed elementi di scenografia. Un vero e proprio tesoro custodito negli archivi, solitamente non accessibile, che è stato reso disponibile al pubblico con l’intento di ripercorrere, in un viaggio esperienziale e conoscitivo, la vicenda artistica e creativa del Maestro. In collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano e la Fondazione Corriere della Sera, è nata così la grande mostra Strehler e i palcoscenici milanesi, articolata in due sezioni.

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Strehler città aperta

Instaurare un dialogo con la collettività, con il momento storico, con le realtà culturali che innervano il tessuto urbano, nella convinzione che, proprio a partire dal rafforzamento dei rapporti con il territorio e la propria comunità di riferimento, si possa costituire quella base identitaria che ci consente di guardare lontano, di portare il proprio agire teatrale, culturale e – prima di tutto – umano, oltre i confini locali e persino nazionali. Il rapporto di Giorgio Strehler con la città di Milano non si è mai esaurito semplicemente con l’esperienza del Piccolo, ma è sempre vissuto all’insegna di una costante ricerca di dialogo, di ascolto reciproco con tutti coloro che contribuivano a trasformare il vivere cittadino in un vivere civile attraverso l’esercizio del proprio impegno culturale. Nel mettere a frutto questo straordinario insegnamento nell’anno del centenario strehleriano, il Piccolo organizza una serie di appuntamenti che si articoleranno nell’arco dell’intera stagione 2021/2022. Una partitura di incontri nel segno del grande regista, dove gli enti, le fondazioni, le diverse identità culturali cittadine saranno chiamate a essere interpreti attivi di una messa in scena collettiva, a restituire una pluralità di voci e di sguardi su Strehler, sulla sua opera e sulla sua eredità, in quello che non vuole essere un semplice omaggio al Maestro, ma la continuazione e l’ampliamento di una conversazione vivissima, caleidoscopica e ininterrotta con il contemporaneo e le sue specificità.

LE ISTITUZIONI COINVOLTE
 

Presente indicativo: per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali)

Dal 4 al 31 maggio 2022 il Piccolo organizza un grande festival internazionale, in presenza, dedicato a Giorgio Strehler. Registi e compagnie da vari paesi del mondo portano spettacoli negli spazi del Piccolo e in vari luoghi della città. Il mondo torna ad attraversare Milano e Milano a essere il centro del mondo grazie al teatro, al potere della cultura di polverizzare i confini e a un dialogo internazionale, che il Piccolo si propone di rendere sempre più fitto e continuo nelle prossime stagioni.

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Il lavoro teatrale di Giorgio Strehler a cent’anni dalla sua nascita

Lunedì 25 ottobre 2021, il Piccolo e l’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, diretto da Alberto Bentoglio), hanno promosso una giornata di studi dal titolo Il lavoro teatrale di Giorgio Strehler a cent’anni dalla sua nascita, per sviluppare una riflessione teatrologica sul percorso, sul lascito e sull’attualità del regista. Gli interventi sono stati affidati a giovani studiosi, che, per ragioni anagrafiche, non hanno potuto assistere agli spettacoli del Maestro e che sono stati chiamati a confrontarsi con le tematiche del teatro di regia strehleriano, dal rapporto con i testi e i grandi autori, alla collaborazione con l’attore, fino alla progettazione della messinscena. L’evento, coordinato dalla prof.ssa Mariagabriella Cambiaghi, ha avuto luogo nella Sala Napoleonica dell’Università ed è stato seguito, al Chiostro Nina Vinchi, da un ciclo di incontri di approfondimento, anche attraverso la proiezione di video d’archivio, rivolto agli studenti della Statale.

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V Convegno internazionale EASTAP

Il V Convegno internazionale EASTAP, a cura di Alberto Bentoglio, Claudio Longhi e Daniele Vianello, sarà ospitato dal Piccolo e dall’Università degli Studi di Milano dal 23 al 27 maggio 2022. In collaborazione con Università degli Studi di Milano, Università della Calabria, Università Ca’ Foscari di Venezia e CUT (Consulta Universitaria del Teatro), con il patrocinio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell’Università IULM di Milano, il Convegno – che comprende anche l’Emerging Scholars’ Forum, una nuova piattaforma rivolta a dottorandi, studenti universitari e giovani studiosi all’inizio della carriera, per incontrarsi, presentare i propri progetti di ricerca e discuterne – si sviluppa in dialogo con gli eventi proposti dal programma Strehler100, in particolare nella cornice del Festival Internazionale dedicato a Strehler nella primavera 2022.

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giorgiostrehler.it

Il 14 agosto 2021 il Piccolo ha inaugurato giorgiostrehler.it, il sito internet dedicato al Maestro e concepito come una mostra virtuale sul lavoro del regista, luogo di approfondimento didattico per le scuole, mappa digitale dell’intero progetto Strehler100. Si tratta di un “contenitore” che non ha solo la funzione di “vetrina” e archivio delle differenti azioni messe in campo ma costituisce, esso stesso, una ulteriore modalità operativa, contribuendo a moltiplicare le prospettive di sguardo sull’“universo Strehler”. 

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#strehler100

Sui profili social del Piccolo, dal 1° gennaio 2021 è iniziato un racconto per valorizzare i molteplici aspetti della personalità di Giorgio Strehler, del suo lavoro di regista, del suo rapporto con Milano, l’Italia, l’Europa e il mondo. 

 

VIVE!

VIVE!

Storie di eroine letterarie che si ribellano al loro tragico destino

 

Le eroine della letteratura occidentale sono figure per lo più tragiche, non solo perché assumono su di sé i limiti e il peso della condizione umana, come i loro corrispettivi maschili, ma anche perché, a differenza di questi ultimi, le attende invariabilmente un destino luttuoso. Non potendo ambire a quello status di fondatrici di stirpi o vincitrici di guerre riservato alle figure maschili, la morte in scena sembra per loro l’unico modo per elevarsi alla gloria. È una gabbia in cui si riflettono le convenzioni sociali che per secoli hanno relegato le donne al ruolo di madri, mogli o amanti, e che nella morte, meglio se violenta, vedevano l’unica sublimazione possibile per il genere femminile.

La serie podcast VIVE!, prodotta da Storielibere.fm e dal Piccolo in collaborazione con Il Corriere della Sera, propone di ripercorrere le vicende di alcuni di questi personaggi, immaginando una sorte diversa. Dopo la prima stagione con Madame Bovary, Francesca da Rimini, Didone, Ofelia e Anna Karenina, da marzo 2022 è la volta dell'Hedda Gabler di Ibsen, della Julie di Rousseau, dell'Albertine di Proust, dell'Ersilia Drei di Pirandello e della Signora delle camelie di Dumas. Cosa sarebbe accaduto se a un certo punto del loro percorso avessero cambiato rotta e la morte non fosse più stata la conclusione ineluttabile?
A dare una nuova voce a queste figure femminili sono la penna della scrittrice Alessandra Sarchi, e l’interpretazione dell’attrice Federica Fracassi

EPISODIO 1
Voglio essere libera di fare: la signora delle camelie

Dopo aver visto il proprio corpo e la propria bellezza sfiorire e soccombere sotto i colpi della rapacità maschile e della malattia, Marguerite - la protagonista del romanzo di Alexandre Dumas La signora delle camelie - ottiene di lasciare i Campi Elisi e tornare sulla terra, sotto nuove e non mentite spoglie: quelle di alcune delle più celebri e orgogliose eroine del cinema.
 

 

EPISODIO 2
La donna che giocava con le pistole: Hedda Gabler

Oppressa da una vita vissuta all’insegna della finzione e del rancore, che l’ha trasformata in un animale in gabbia rabbioso e vendicativo, Hedda Gabler trova il coraggio di guardare davvero dentro se stessa per la prima volta, e di ascoltare e assecondare i suoi veri desideri: ripone così in un cassetto le pistole che segnano il tragico finale del dramma di Ibsen, fa le valigie e lascia la casa e il marito che non ama, inseguendo il suo sogno di libertà. 

Ascolta "La donna che giocava con le pistole: Hedda Gabler" su Spreaker.

EPISODIO 3
Julie nel bosco

Stretta tra un padre estremamente autoritario, un marito amorevole e illuminato ma di cui non è innamorata, e un ex amante di cui forse vorrebbe dimenticarsi ma che invece si ritrova in casa, preda di un feroce dibattito interiore che mina il suo apparente equilibrio, Julie resiste alla tentazione di tuffarsi nelle scure e gelide acque del lago, quelle in cui trova la morte nel romanzo di Rousseau, e si rivolge all’amata cugina per andare a vivere con lei, insieme ai bambini, lontano da uomini opprimenti, ossessivi o imbelli.

Ascolta "Julie nel bosco" su Spreaker.

EPISODIO 4
Ersilia Drei, un abitino decente
Rimasta sola nella modesta stanza di pensione in cui l’ha accolta lo scrittore Ludovico Nota, braccata dall’infamia e dalle voglie degli uomini, Ersilia Drei, protagonista del dramma Vestire gli ignudi di Pirandello, rinuncia al suicidio come estrema forma di riscatto e di affermazione, e si prepara a offrire al mondo che la assilla e la diffama l’unica cosa che le resta: la nuda verità, nascosta sotto quel vestitino azzurro con cui un tempo aveva sperato di guadagnarsi il rispetto altrui.

Ascolta "Ersilia Drei, un abitino decente" su Spreaker.


EPISODIO 5
Albertine, una moltitudine in fuga

Simbolo di incanto, metamorfosi e sfuggevolezza fin dalla sua prima apparizione in À la recherche du temps perdu, Albertine diventa l’ossessione del narratore, e continua a vivere nella memoria di Marcel Proust, occupando le tante caselle psichiche di quella ricerca di sé e dell’essere nel tempo che è l’essenza dell’opera proustiana.

Ascolta "Albertine, una moltitudine in fuga" su Spreaker.

 

Gli episodi della prima stagione

 

EPISODIO 1
Madame Bovary, la penna e l’inchiostro
Gustave Flaubert ci descrive Madame Bovary come incallita lettrice e inguaribile sognatrice, che si consuma di fantasie e illusioni fino alla morte; qui, invece, Emma prende in mano la penna e compone una lunga lettera al suo autore per rivendicare le ingiustizie che le ha fatto patire.

Ascolta "Madame Bovary, la penna e l’inchiostro" su Spreaker.


EPISODIO 2
Francesca da Rimini, galeotto fu il libro e chi lo scrisse
Francesca da Rimini, la nobildonna incontrata da Dante all’Inferno, dove è condannata per il peccato di lussuria a causa della sua relazione con Paolo Malatesta, fratello del marito Gianciotto, rinasce a nuova vita recuperando il proprio corpo.



EPISODIO 3
Didone, la regina innamorata

Dopo essere stata abbandonata da Enea, Didone, anziché uccidersi, ha continuato a governare su Cartagine, l’ha vista crescere e prosperare, e ora, mentre scruta il mare su cui fuggì il suo amato, prepara con la propria stirpe la vendetta su Roma.

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EPISODIO 4
Ofelia, o della cura dei fiori

La giovane coinvolta suo malgrado negli intrighi della corte danese, illusa e poi abbandonata da Amleto, anziché morire nelle acque gelide di un fiume trova rifugio in un convento, e lì vive da laica una vita serena.

Ascolta "Ofelia, o della cura dei fiori" su Spreaker.

EPISODIO 5
Anna Karenina, un altro treno
Anna Karenina, dopo il litigio con Vronskij e la visita a casa di Dolly, invece di buttarsi sotto il treno riceve conforto dalla cognata e dalla sorella Kitty e, forte di una nuova identità femminile, si ritira in campagna con i figli.

Ascolta "Anna Karenina, un altro treno" su Spreaker.

 

Alessandra Sarchi è nata a Reggio Emilia nel 1971 e vive a Bologna. Ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Segni sottili e clandestini (Diabasis editore). Nel 2012 è uscito con Einaudi Stile Libero il suo primo romanzo Violazione, vincitore del premio Paolo Volponi, opera prima. Con L’amore normale (Einaudi 2014) ha vinto il premio internazionale “Scrivere per Amore”. Con La notte ha la mia voce (Einaudi, Stile libero 2017) ha vinto il premio Mondello opera italiana, la selezione della giuria del Premio Campiello e l'edizione 2018 del premio Wondy. Nel 2019 è uscito per Bompiani il saggio “La felicità delle immagini il peso delle parole. Cinque esercizi di lettura di Moravia, Volponi, Pasolini, Calvino, Celati”. Nel 2020, sempre con Einaudi, è uscito il romanzo Il dono di Antonia. Ha tradotto diversi testi dall’inglese, di cui l'ultimo è la raccolta di racconti di Annie Proulx, Distanza ravvicinata, pubblicata da Minimum Fax nel 2019. Collabora con Sette e la Lettura del “Corriere della Sera”.

Federica Fracassi, interprete sensibile alle nuove drammaturgie, votata alle scritture più visionarie, feroci, poetiche degli ultimi anni, fin dagli esordi disegna un percorso indipendente nel panorama del teatro di ricerca. Si forma giovanissima alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e segue il lavoro di Carmelo Bene, Luca Ronconi, Thierry Salmon, Romeo Castellucci, Cesare Ronconi. Fonda insieme al regista teatrale Renzo Martinelli la compagnia Teatro Aperto, oggi Teatro i. Gestisce con Martinelli e con Francesca Garolla l’omonimo spazio a Milano, una vera e propria factory del teatro contemporaneo. È attrice protagonista di innumerevoli produzioni della compagnia. In teatro ha lavorato tra gli altri con Teatro Valdoca, Valerio Binasco, Valter Malosti, Antonio Latella, Luca Micheletti, Sonia Bergamasco, Motus, Fanny & Alexander, Andrea Chiodi e ha ricevuto numerosi premi come miglior attrice protagonista: Premio Ristori, Premio Olimpici del Teatro, Premio della Critica, Premio Franco Enriquez, Menzione d’onore e Premio Eleonora Duse, Premio Ubu, Premio San Ginesio all’arte dell’attore. Al cinema esordisce nel 2010 in Happy Family di Gabriele Salvatores. Seguono, tra le altre, collaborazioni con Marco Bellocchio, Giorgio Diritti, Paolo Virzì, Renato De Maria, Francesca Archibugi, Carlo Verdone, Marjane Satrapi, Francesco Fei, Paolo Genovese. È una delle protagoniste della serie tv Luna Nera, prodotta da Fandango e Netflix.

 

#Pinocchio. Una fiaba per immagini

#Pinocchio. Una fiaba per immagini

Un progetto realizzato dal Piccolo in collaborazione con la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli e The Box Films, con il sostegno di Rummo

 

#FIABE, MAESTRI E GIOVANI EROI

Fiabe, maestri e giovani eroi inaugura la collaborazione tra Piccolo e Rummo dedicata alle giovani generazioni. Ridisegnare il futuro, ricomporre i frammenti della comunità e della sua rappresentazione, grazie al collante della cultura e a un’ostinata fiducia nelle sue risorse. È la radice della collaborazione che collega il Piccolo e Rummo, due interpreti d’eccellenza, ognuno in modo peculiare nel proprio campo, di un’identica idea di cultura, di artigianalità che si fa arte, di sapienze capaci di annodare tradizione e innovazione, al servizio del tessuto identitario di una comunità oggi sfilacciata dall’esperienza, senza precedenti, dell'ultimo anno.
Maestri sono i pastai, Maestri sono chiamati i grandi registi in teatro. Il loro ideale incontro avviene intorno a un comune progetto destinato alle scuole – primarie e secondarie di primo e secondo grado –, a partire da Lombardia e Campania, e alle famiglie. È una felice triangolazione di responsabilità sociale tra un’azienda che, dopo la violenta alluvione del 2015, ha profuso energie, tenacia e un’incrollabile speranza nel disegno della ricostruzione, un teatro che, nella ricostruzione dalle macerie della guerra, evoca le sue origini e che ora, come tante istituzioni culturali, si sta impegnando nella ripresa delle attività, e le giovani generazioni, tra le categorie che nella pandemia hanno pagato il prezzo più alto, con una dura privazione della socialità.

Con il sostegno di Rummo e il coinvolgimento della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, di Beniamino Barrese, uno dei casi più recenti del cinema italiano, autore del documentario dedicato alla madre, Benedetta Barzini, La scomparsa di mia madre, e di Davide Carnevali, uno dei drammaturghi italiani più rappresentati sulla scena europea, il Piccolo vuole riannodare i fili di una comunicazione interrotta, attraverso un’esperienza collettiva di costruzione di una nuova narrazione del tempo presente. Ne sono protagonisti Pinocchio, simbolo di trasformazione, esploratore del mondo; e poi, l’epica, la potenza che ha il suo codice di continuare a decifrare la contemporaneità.

I 7 episodi della fiaba per immagini, diretta da Beniamino Barrese e realizzata in collaborazione con The Box Films, sono pubblicati sul canale YouTube del Piccolo. Gli episodi sono accompagnati dall’attività educational #Pinocchio Lab per la quale sono stati registrati, presso i laboratori dei Colla, 6 video tutorial destinati ai bambini della scuola primaria e presentati in occasione di incontri in diretta dai laboratori artigianali della Compagnia, poi pubblicati sui nostri profili social.

 

Il laboratorio di geppetto

 

La voce del grillo parlante

 

Il gran teatro dei burattini

 

Gli inganni del gatto e la volpe

 

La fata turchina


Tra balocchi e pescecane

 

Il risveglio di Pinocchio

 

#PINOCCHIO LAB
Il programma Educational

Oltre a essere una delle fiabe più celebri e conosciute dai bambini di tutto il mondo, Pinocchio è anche una delle storie più riscritte e reinventate da scrittori e registi di cinema a teatro. In quest’ottica, il Programma Educational #Pinocchio Lab è partito dalla narrazione originale di Collodi per scoprire, da una parte, come e in quanti modi si può raccontare una storia e, dall’altra, per dare voce e forma all’immaginazione, ai sentimenti e alle avventure di tutti i bambini che parteciperanno.
Il programma è composto da 6 incontri, in diretta Teams dai laboratori artigianali della Compagnia Carlo Colla & Figli, da maggio a dicembre 2021, corredati da 6 video tutorial della durata massima di 2 minuti. Ogni tutorial è una sintesi dell’attività laboratoriale illustrata durante l’incontro dai marionettisti e può essere utilizzato in classe o in famiglia. Il percorso è unitario e ha come obiettivo finale quello di realizzare un teatrino di marionette, all’interno del quale ogni bambino/classe, aiutato da genitori e insegnanti, può mettere in scena la propria storia.
I tutorial sono stati pubblicati sui nostri social da settembre 2021. I lavori dei bambini raccolti durante i workshop (racconti audio, bozzetti, figurini e video) confluiranno sui siti di Rummo, Piccolo e Compagnia Carlo Colla & Figli e dare vita a ulteriori azioni di comunicazione.

GLI INCONTRI
Pinocchio & Co.
Partendo dalla pubblicazione degli episodi di #Pinocchio e, parallelamente, dall’adattamento fatto dalla Compagnia Colla, siamo andati a scoprire le infinite possibilità del raccontare una storia e presenteremo il progetto a insegnanti e genitori. Docenti/genitori e bambini, dopo aver ripercorso la storia originale della fiaba, dovranno cimentarsi nella scrittura di una nuova avventura di Pinocchio. Le storie potranno essere dei brevi racconti scritti o registrati in file audio di massimo un minuto.
Le nuove avventure di Pinocchio confluiranno in una pubblicazione multimediale da condividere anche sui canali social
Target Docenti di scuola primaria e genitori


Il teatrino di cartone
Pinocchio è la marionetta più famosa del mondo ma è comunemente conosciuta da tutti come un burattino. Il primo incontro dedicato ai bambini utilizzerà alcuni elementi della scena di Mangiafoco per mettere a confronto le due diverse figure e le loro possibilità espressive.
I bambini saranno chiamati a svolgere due attività molto importanti e per le quali serviranno i mesi estivi. In primo luogo, dovranno dare vita a un diario per immagini/parole/musica dedicato alle avventure della loro estate. Una di queste storie darà vita alla rappresentazione finale. Inoltre, i bambini, con l’aiuto di insegnanti e genitori, dovranno costruire il loro teatrino di marionette.
Target Bambini 6+ e insegnanti/genitori


Le marionette
In questo incontro scopriamo nel dettaglio come nasce una marionetta: dall’intaglio del volto fino all’assemblaggio del corpo. I bambini impareranno a costruire i personaggi della loro storia e a capire come muoverli nel teatrino.
Target Bambini 6+ e insegnanti/genitori


Il vestituccio di carta fiorita
Incontro ambientato in sartoria all’interno del quale scopriamo, a partire da un figurino, come nasce il costume di una marionetta. I bambini impareranno a realizzare i costumi dei loro personaggi partendo da materiali di riciclo.
Target Bambini 6+ e insegnanti/genitori

                       
Il caminetto col fuoco dipinto
Parte fondamentale dello spettacolo che stiamo allestendo è la pittura dei fondali che andranno a comporre la scena. Da un semplice foglio di carta da pacchi scopriremo come realizzare le scene da dipingere a mano per il nostro spettacolo.
Target Bambini 6+ e insegnanti/genitori

                       

Nella bocca del pescecane
Arrivati a conclusione del nostro percorso, non ci resta che scoprire come mettere in scena tutto quello che abbiamo imparato. I bambini impareranno a muovere le figure, a cambiare i fondali e a usare luci e musica per il loro spettacolo. La messa in scena, con l’aiuto di insegnanti e genitori, dovrà essere registrata in un video di massimo 3 minuti. Tutte le avventure potranno essere condivise via social e nei materiali promozionali dello spettacolo della Carlo Colla & Figli in scena al Piccolo Teatro a Natale 2021.
Target Bambini 6+ e insegnanti/genitori

Romanzi teatrali - "Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister" di Goethe

Romanzi teatrali - "Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister" di Goethe

Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister di J. W. von Goethe, con Paola Capriolo, Gabriele Vacis e Paolo Di Paolo, letture di Lino Guanciale

Pubblicato tra il 1975 e il 1976, il romanzo, che viene spesso considerato paradigma del Bildungsroman (il romanzo di formazione) racconta il percorso di preparazione alla vita del giovane Wilhelm Meister, amante del teatro e della drammaturgia, che vuole diventare attore e direttore di spettacoli. Molte saranno le esperienze e le avventure attraverso le quali Wilhelm passerà, nel suo progressivo gioco della vita e dell’apprendimento. Articolato in numerose trame, digressioni e filoni narrativi, il romanzo è per Goethe anche l’occasione di una progressiva esplorazione – e destrutturazione – della forma del romanzo classicamente intesa.

Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) Scrittore, poeta e drammaturgo tedesco ha al suo attivo una produzione sterminata, che spazia dalla narrativa alla poesia, dalla filosofia alle scienze, dalla religione alla musica e molto altro ancora, secondo un modello di “uomo universale” che è andato perdendosi dopo di lui. Figura chiave nella transizione dall’Illuminismo al Romanticismo, annovera tra le opere più note, I dolori del giovane Werther, Le affinità elettive, Faust. Amante del nostro Paese, descrisse in Viaggio in Italia un Grand Tour attraverso la penisola durato due anni.

 

Martedì 1° giugno 2021, ore 18
Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister di Johann Wolfgang von Goethe
Conversazione con Paola Capriolo, Gabriele Vacis e Paolo Di Paolo
Letture di Lino Guanciale

Romanzi teatrali - "Ragazza, donna, altro" di Bernardine Evaristo

Romanzi teatrali - "Ragazza, donna, altro" di Bernardine Evaristo

Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo, conversazione con Igiaba Scego e Paolo Di Paolo, letture di Camilla Semino Favro

Amma sta per assistere al debutto di un suo testo sul prestigioso palcoscenico del National Theatre di Londra. Per una regista nera e militante come lei è una preziosa conquista, che la donna divide con la figlia Yazz, studentessa universitaria, seduta in platea con Shirley, vecchia amica della protagonista. Intorno a loro si muovono numerose altre figure femminili, che vanno a tessere le trame di un romanzo corale, dove persone di qualunque colore, di ogni ambito sociale e culturale, di differente scelta sessuale si incontrano e si scontrano, producendo scintille di vita.

Bernardine Evaristo (1959-) Nata a Londa da madre inglese e padre nigeriano, è romanziera e autrice di testi teatrali e critici. Ragazza, donna, altro si è aggiudicato il Booker Prize e il British Book Award, oltre ad essere stato finalista all’Orwell Prize per la letteratura politica, al Women’s Prize for Fiction. Da sempre si impegna in campagne tese a valorizzare il lavoro degli artisti di colore.

 

Martedì 25 maggio 2021, ore 18
Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo
Conversazione con Igiaba Scego e Paolo Di Paolo
Letture di Camilla Semino Favro

 

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