È avvenuto il primo incontro ravvicinato con una forma di vita aliena. Non è il solito video sgranato fatto con una telecamerina: l’hanno visto tutti, centinaia di testimoni, di foto di video. L’alieno ha la particolarità di non essere composto minimamente da molecole di carbonio, la sostanza alla base della vita sulla Terra. Nel dialogo serrato tra la donna incaricata di verificare l’accaduto e l’uomo che ha vissuto l’esperienza, si compone una vicenda che fa deflagrare il nostro rapporto con l’infinito, declinato tra gli entusiasmi della sonda Voyager e l’intima paura di confrontarsi con l’altro da noi.
Il testo, già tradotto in inglese e in tedesco, è risultato vincitore del 56° Premio Riccione per il Teatro. Come recita la motivazione del riconoscimento «L’autore crea, in pochissimi movimenti scarni e ironici, un impianto simbolico di potenza esponenziale. […] Tra umano ed extraumano, Pisano inquadra il conflitto tra cura dell’interesse collettivo e felicità personale, spingendolo fino all’esito della catastrofe, sullo sfondo di una dimensione animale da cui l’homo sapiens non riesce mai davvero a emanciparsi».
Le recite di sabato 25 giugno e 2 luglio sono sovratitolate in inglese
La recita di mercoledì 29 giugno è dedicata a VIDAS, organizzazione di cure palliative presente e radicata sul territorio milanese dal 1982, nel suo quarantesimo anniversario
Durata:
95’ senza intervallo.
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