Che cos’è un miracolo? Claudio Longhi e Lino Guanciale fanno rivivere, con la complicità drammaturgica di Paolo di Paolo, l’indimenticabile “favola bella” di Miracolo a Milano. Un omaggio a una città, al suo mito, al suo serbatoio d’immaginario e all’umanità che la abita.
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Teatro Strehler
8 febbraio 1951, in un’Italia stordita dall’intenso profumo dei fiori cantati da Nilla Pizzi a Sanremo e dalla riforma Vannoni, che rende obbligatoria per la prima volta la dichiarazione dei redditi, approda sui grandi schermi Miracolo a Milano, quinta “fatica” cinematografica della premiata ditta De Sica-Zavattini. «È il film meno personale di Vittorio De Sica», affonda la critica. È un’opera – sentenzia la politica progressista – smaccatamente consolatoria o, per il versante conservatore, impudentemente eversiva. Ma a dispetto di ogni incauta valutazione, le avventure di Totò e Lolotta ed Edvige e Brambi e Mobbi, con il loro improbabile corteggio di angeli e spiantati, entra poco a poco nel cuore degli spettatori per non uscirne più.
A settantacinque anni dalla sua prima comparsa sul grande schermo, Claudio Longhi e Lino Guanciale, con la complicità drammaturgica di Paolo Di Paolo, invitano il pubblico a far ritorno a questa indimenticabile “favola bella”, – «che ieri ci illuse, che oggi ci illude» – a ritrovare, nello specchio ossidato dagli anni di questa epopea fantastica in odor di realismo magico, i tratti più veri del nostro volto, le ragioni profonde del nostro sentire. Ma che cos’è un miracolo?
Un omaggio alla Milano del passato e del presente: al suo mito, al suo serbatoio d’immaginario – sfruttato, inespresso, deflagrato? – e alla complessità dell’umano che ogni città porta iscritta nei suoi abitanti. Un umano di carne e sangue, di cervello ed emozioni, di favola e storia, pronto a spiccare il volo, a cavallo di una scopa, dalla cronaca all’eternità.
Le recite del 7, 8, 14, 15, 21, 22, 28 e 29 marzo sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato
Le repliche del 14 e 15 marzo sono parte del progetto Piccolo Aperto realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano
La replica di domenica 15 marzo è arricchita da un touch tour guidato dalle nostre operatrici e dai nostri operatori, dedicato al pubblico cieco e ipovedente, alla scoperta del palcoscenico, dei costumi e degli elementi scenografici, seguito dall’audiodescrizione dello spettacolo trasmessa in cuffia.
Per info e prenotazioni: accessibilita@piccoloteatromilano.it
Durata: spettacolo in allestimento
8 febbraio 1951, in un’Italia stordita dall’intenso profumo dei fiori cantati da Nilla Pizzi a Sanremo e dalla riforma Vannoni, che rende obbligatoria per la prima volta la dichiarazione dei redditi, approda sui grandi schermi Miracolo a Milano, quinta “fatica” cinematografica della premiata ditta De Sica-Zavattini. «È il film meno personale di Vittorio De Sica», affonda la critica. È un’opera – sentenzia la politica progressista – smaccatamente consolatoria o, per il versante conservatore, impudentemente eversiva. Ma a dispetto di ogni incauta valutazione, le avventure di Totò e Lolotta ed Edvige e Brambi e Mobbi, con il loro improbabile corteggio di angeli e spiantati, entra poco a poco nel cuore degli spettatori per non uscirne più.
A settantacinque anni dalla sua prima comparsa sul grande schermo, Claudio Longhi e Lino Guanciale, con la complicità drammaturgica di Paolo Di Paolo, invitano il pubblico a far ritorno a questa indimenticabile “favola bella”, – «che ieri ci illuse, che oggi ci illude» – a ritrovare, nello specchio ossidato dagli anni di questa epopea fantastica in odor di realismo magico, i tratti più veri del nostro volto, le ragioni profonde del nostro sentire. Ma che cos’è un miracolo?
Un omaggio alla Milano del passato e del presente: al suo mito, al suo serbatoio d’immaginario – sfruttato, inespresso, deflagrato? – e alla complessità dell’umano che ogni città porta iscritta nei suoi abitanti. Un umano di carne e sangue, di cervello ed emozioni, di favola e storia, pronto a spiccare il volo, a cavallo di una scopa, dalla cronaca all’eternità.
Le recite del 7, 8, 14, 15, 21, 22, 28 e 29 marzo sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato
Le repliche del 14 e 15 marzo sono parte del progetto Piccolo Aperto realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano
La replica di domenica 15 marzo è arricchita da un touch tour guidato dalle nostre operatrici e dai nostri operatori, dedicato al pubblico cieco e ipovedente, alla scoperta del palcoscenico, dei costumi e degli elementi scenografici, seguito dall’audiodescrizione dello spettacolo trasmessa in cuffia.
Per info e prenotazioni: accessibilita@piccoloteatromilano.it
Durata: spettacolo in allestimento
La Locandina
Miracolo a Milano
PRIMA ASSOLUTA
di Vittorio De Sica e Cesare Zavattini
trasposizione teatrale Paolo Di Paolo
regia Claudio Longhi
scene Guia Buzzi
costumi Gianluca Sbicca
luci Manuel Frenda
visual design Riccardo Frati
dramaturg Lino Guanciale, Corrado Rovida
assistente alla drammaturgia Davide Gasparro
assistenti alla regia Davide Gasparro e Giulia Sangiorgio
con (in ordine alfabetico) Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Lino Guanciale, Diana Manea, Mario Pirrello, Sara Putignano, Giulia Trivero
e distribuzione in via di definizione
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Le recite del 7, 8, 14, 15, 21, 22, 28 e 29 marzo sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato
Le repliche del 14 e 15 marzo sono parte del progetto Piccolo Aperto realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per il pubblico organizzato:
tel. 02 72333216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it