Partendo da un fatto di cronaca – la gravidanza condivisa di diciotto ragazze adolescenti – Marta Cuscunà, accompagnata da dodici teste animatroniche, compie un’analisi della società contemporanea, tra violenza di genere, tabù e modelli di mascolinità.
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Teatro Studio Melato
Nel nero della scena, due schiere di teste mozze. Da una parte gli adulti: i genitori, il preside, l’infermiera della scuola. Dall’altra i giovani maschi, i padri adolescenti. Sono tutti appesi come trofei di caccia, inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati impreparati.
I fatti sono realmente accaduti nella scuola superiore di Gloucester, in Massachusetts. Diciotto ragazze incinte contemporaneamente – numero quattro volte sopra la media – e non per tutte sembra trattarsi di un incidente. Alcune delle giovani avrebbero pianificato insieme la loro gravidanza, come parte di un patto segreto, per crescere i bambini in una specie di comune femminile.
Giornalisti da ogni dove accorrono nel tentativo di trovare una spiegazione per un patto di maternità così sconvolgente: una di loro confessa di aver voluto creare un piccolo mondo nuovo dopo aver assistito a un femminicidio…
Dopo È bello vivere liberi! e La semplicità ingannata – entrambi in scena al Teatro Grassi nel 2022 – arriva finalmente al Piccolo il terzo, pluripremiato spettacolo della trilogia dedicata da Marta Cuscunà alle Resistenze femminili.
Nel testo dello spettacolo sono presenti alcuni riferimenti sessuali espliciti e la f-word (termine dispregiativo per la parola “gay”)
Le recite dell’8 e 9 novembre sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato nell’ambito del progetto Piccolo Aperto realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano
La replica di domenica 9 novembre è arricchita da un touch tour guidato dalle nostre operatrici e dai nostri operatori, dedicato al pubblico cieco e ipovedente, alla scoperta del palcoscenico, dei costumi e degli elementi scenografici, seguito dall’audiodescrizione dello spettacolo trasmessa in cuffia.
Per info e prenotazioni: accessibilita@piccoloteatromilano.it
Durata: 1 ora e 15 minuti senza intervallo
Nel nero della scena, due schiere di teste mozze. Da una parte gli adulti: i genitori, il preside, l’infermiera della scuola. Dall’altra i giovani maschi, i padri adolescenti. Sono tutti appesi come trofei di caccia, inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati impreparati.
I fatti sono realmente accaduti nella scuola superiore di Gloucester, in Massachusetts. Diciotto ragazze incinte contemporaneamente – numero quattro volte sopra la media – e non per tutte sembra trattarsi di un incidente. Alcune delle giovani avrebbero pianificato insieme la loro gravidanza, come parte di un patto segreto, per crescere i bambini in una specie di comune femminile.
Giornalisti da ogni dove accorrono nel tentativo di trovare una spiegazione per un patto di maternità così sconvolgente: una di loro confessa di aver voluto creare un piccolo mondo nuovo dopo aver assistito a un femminicidio…
Dopo È bello vivere liberi! e La semplicità ingannata – entrambi in scena al Teatro Grassi nel 2022 – arriva finalmente al Piccolo il terzo, pluripremiato spettacolo della trilogia dedicata da Marta Cuscunà alle Resistenze femminili.
Nel testo dello spettacolo sono presenti alcuni riferimenti sessuali espliciti e la f-word (termine dispregiativo per la parola “gay”)
Le recite dell’8 e 9 novembre sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato nell’ambito del progetto Piccolo Aperto realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano
La replica di domenica 9 novembre è arricchita da un touch tour guidato dalle nostre operatrici e dai nostri operatori, dedicato al pubblico cieco e ipovedente, alla scoperta del palcoscenico, dei costumi e degli elementi scenografici, seguito dall’audiodescrizione dello spettacolo trasmessa in cuffia.
Per info e prenotazioni: accessibilita@piccoloteatromilano.it
Durata: 1 ora e 15 minuti senza intervallo
La Locandina
Sorry, boys
di e con Marta Cuscunà
progettazione e realizzazione teste mozze Paola Villani
assistenza alla regia Marco Rogante
disegno luci Claudio “Poldo” Parrino
disegno del suono Alessandro Sdrigotti
animazioni grafiche Andrea Pizzalis
esecuzione dal vivo luci, audio, video Marco Rogante
costume di scena Andrea Ravieli
produzione Centrale Fies
con il contributo finanziario di Provincia Autonoma di Trento, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
con il sostegno di Operaestate Festival, Centro Servizi Culturali Santa Chiara, Comune di San Vito al Tagliamento – Assessorato ai beni e alle attività culturali, Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia cura Etnorama – Cultura per nuovi ecosistemi
organizzazione Laura Marinelli
distribuzione Jean- François Mathieu
teste gentilmente concesse da Eva Fontana, Ornela Marcon, Anna Quinz, Monica Akihary, Giacomo Raffaelli, Jacopo Cont, Andrea Pizzalis, Christian Ferlaino, Pierpaolo Ferlaino, Filippo pippogeek Miserocchi, Filippo Bertolini, Davide Amato
un ringraziamento ad Andrea Ravieli, Lucia Leo, Roberto Segalla e alle ragazze e ai ragazzi del Gender and Sexuality Group del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico
Nel testo dello spettacolo sono presenti alcuni riferimenti sessuali espliciti e la f-word (termine dispregiativo per la parola “gay”)
Le recite dell’8 e 9 novembre sono sovratitolate in inglese e in italiano facilitato nell’ambito del progetto Piccolo Aperto realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per il pubblico organizzato:
tel. 02 72333216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it