Salta al contenuto principale

Piccolo <35

Piccolo <35

L’abbonamento del Piccolo pensato per gli under 35
 

Vuoi vivere il teatro in modo nuovo e far parte di una community giovane, dinamica e appassionata? 
Piccolo <35 è la proposta pensata per te: un invito a scoprire il Piccolo in modo nuovo, libero e leggero. Lasciati sorprendere! 


Acquista l'abbonamento Piccolo < 35 con la PROMO ESTATE! 
Solo online, fino al 10 settembre

Piccolo < 35 | 3 spettacoli*

Intero € 60 € 45
ACQUISTA

*L’abbonamento può essere acquistato da maggiori di 18 anni fino a 35 anni. 
È possibile acquistare un solo abbonamento a utente per la stagione in corso.


L’ABBONAMENTO INCLUDE:

3 SERATE SPECIALI 
riservate alla community under 35, in compagnia degli artisti del Piccolo, al Chiostro Nina Vinchi
Season Opening Party: una festa di inizio stagione tra musica e incontri per dare il benvenuto ai nuovi membri della community. 
Masquerade Carnival Party: un party in maschera nel cuore del Carnevale, dove creatività e spirito teatrale si incontrano. 
Curtain Call Party: un momento conclusivo per brindare insieme e celebrare la stagione in modo informale e festoso. 


E MOLTO ALTRO:

3 ingressi extra per te o per un accompagnatore under 35, al prezzo speciale di €17 ciascuno. 
Possibilità di annullare o spostare i biglietti per vivere il teatro con più libertà, anche nei cambi di programma. 
Incontri con gli artisti della stagione: un’occasione per approfondire, conoscere e dialogare. 
Tour privato del backstage del Piccolo: uno sguardo esclusivo dietro le quinte. 
Sconti negli spazi del teatro: 10% di sconto al Piccolo Café & Restaurant; 10% di sconto al Piccolo Shop. 
Comunicazione dedicata: notizie, curiosità e contenuti per la community under 35.

 

L'abbonamento Piccolo < 35 può essere acquistato online e in biglietteria mostrando un documento d’identità valido
L'abbonamento e i tagliandi di abbonamento sono personali e non cedibili; quando vieni a vedere gli spettacoli scelti in abbonamento porta sempre con te un documento di identità, potrebbe esserti richiesto al controllo degli ingressi. 
L'abbonamento Piccolo <35 non include gli spettacoli di MITO SettembreMusica; Festival IMMERSIONI; Festival MiX; La Fil – Filarmonica di Milano; NEXT | I cuori battono nelle uova; NEXT | L’eterno marito; l’evento finale di UNLOCK THE CITY!; Milano Film Fest; Milano per Gaber; Milano Flamenco Festival e gli spettacoli de Il teatro tiene banco.

TERMINI E CONDIZIONI


 


Piccolo <35 è un progetto che nasce grazie al sostegno di 



Partner



 

Proposte dedicate al pubblico cieco e ipovedente

Dettaglio di due mani che toccano un costume dello spettacolo “Il barone rampante” di Italo Calvino, diretto dal regista Riccardo Frati. Il costume è un’uniforme militare di colore rosso, in stile settecentesco, con cordelline dorate. © Marta Cervone

Proposte dedicate al pubblico cieco e ipovedente


“Teatro d’Arte per tutti” per noi significa anche un teatro aperto, inclusivo e accessibile a tutte e tutti. Per questo il nostro impegno è rivolto a migliorare e implementare le nostre proposte, in un dialogo costante con i nostri pubblici.
 

Cuore di questa visione è il progetto Piccolo Aperto, realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano: un percorso strutturato che vuole favorire un cambiamento profondo e duraturo.


All’interno di questo itinerario in continua evoluzione, per la stagione 2025/26 abbiamo pensato a un’offerta di proposte accessibili anche a un pubblico cieco e ipovedente, a partire dalla messa a disposizione della rivista e della Cartella Stampa della stagione in versione solo testo.

Scarica la rivista della stagione 2025/26 in formato .docx e .pdf
Scarica la Cartella Stampa della stagione 2025/26
 


TOUCH TOUR E AUDIODESCRIZIONI

 Arlecchino servitore di due padroni | Teatro Grassi | domenica 26 ottobre 2025       
 Sorry, boys | Teatro Studio Melato | domenica 9 novembre 2025       
 Ritorno a casa | Teatro Grassi | domenica 15 febbraio 2026       
 Miracolo a Milano | Teatro Strehler | domenica 15 marzo 2026 

Il touch tour è un percorso sensoriale guidato dalle nostre operatrici e dai nostri operatori, alla scoperta del palcoscenico, dei costumi e degli elementi scenografici a poche ore dall’inizio dello spettacolo. Terminato il touch tour e accomodati in sala, l’audiodescrizione trasmessa in cuffia racconta lo spettacolo senza tralasciarne l’aspetto più emozionale per immaginare e interpretare ciò che accade in scena.
 


SITO WEB
Tramite l’icona in basso a sinistra, su tutte le pagine del nostro sito è a disposizione uno strumento che consente di attivare e regolare diverse modalità di visualizzazione semplificata dei contenuti, in modo che siano il più possibile leggibili.
 


SPAZI 
I nostri spazi presentano percorsi privi di barriere architettoniche e sono attrezzati con bagni per persone con disabilità. Le sale sono dotate di posti riservati agli spettatori con disabilità visiva, uditiva e motoria. 
 


CONTATTI
Per informazioni su prezzi, prenotazioni, richieste specifiche, suggerimenti e segnalazioni, scrivi a accessibilita@piccoloteatromilano.it o telefona allo 02 72333216.
 


Il progetto Piccolo Aperto è realizzato con il contributo di





Ultimo aggiornamento giugno 2025


 

Complemento di relazione | Stagione 2025/26

Complemento di relazione | Stagione 2025/26


A volte […] mi viene la strana voglia di rompere i vetri, di saltare dalla finestra, e di correre fuori finché non incontro qualcuno sulla mia strada, qualcuno che prenderei per il braccio, che scuoterei un po’ per fargli andare via il suo stupore; qualcuno che monopolizzerei tutta la sera; qualcuno da toccare (tasta), da sentire (annusa); qualcuno a cui dire: «Non abbia paura di niente, si lasci andare; ha davanti a sé un essere che vuole soltanto sentire un altro respirare, sentire un altro cuore battere; ho rotto tutti i vetri e sono saltato dalla finestra per poter toccare un altro essere; è un desiderio che mi prende in certe sere come questa. Lei ha davanti a sé soltanto una mente troppo profonda per restare sola e rinchiusa». 
Bernard-Marie Koltès, Salinger

Si può dire che allo spazio mondano, insieme con i suoi interessi, si sovrappone uno spazio relazionale completamente diverso che ricopre il primo, e che consiste di atti e parole e deve esclusivamente la sua origine al fatto che gli uomini agiscono e parlano direttamente gli uni agli altri. 
Hannah Arendt, Vita activa. La condizione umana

Non sono un frequentatore di musei […] preferisco vedere le città, la gente, i negozi, le strade, le sistemazioni urbanistiche, i colori della periferia, le albe, i tramonti, cogliere la misura umana, uguale e diversa nelle differenti comunità. 
Paolo Grassi, Pittori e musei, in Id., Quarant’anni di palcoscenico
 

SCOPRI GLI SPETTACOLI

SFOGLIA LA RIVISTA

SCARICA LA CARTELLA STAMPA
 


È ancora possibile riprodurre il mondo d’oggi attraverso il teatro? A un dipresso settanta anni fa, nello stesso torno di mesi durante i quali Strehler, a Milano, si accingeva a orchestrare con epica maestria la sua affilata Opera da tre soldi, un giovanissimo Peter Szondi, spiando la prodigiosa vitalità dei palcoscenici di Berlino dall’eccentrico osservatorio delle severe aule dell’Università di Zurigo, nel tentativo di codificare la grammatica generativa (e fatalmente trasformazionale) del “dramma moderno”, individuava nell’analisi dei legami tra gli individui la chiave di volta del teatro contemporaneo. Per lo studioso ungherese, infatti, «l’audacia spirituale dell’uomo» del Rinascimento, «pervenuto a se stesso dopo il crollo della concezione medievale del mondo», porta ineluttabilmente a eleggere il dominio dei «rapporti interumani» a materia irrinunciabile della drammaturgia del nostro tempo. Le conclusioni sono prontamente tratte: «l’uomo», oggi, può entrare nel dramma «solo come membro della società umana»; la sfera «essenziale della sua esistenza» è quella dei «rapporti intersoggettivi»; «libertà e vincolo, volontà e decisione» sono le sue «determinazioni più importanti». 

Giusta l’intuizione di Szondi, è proprio nella vibrante e appassionata dialettica tra “io” e “tu”, nello strenuo corpo a corpo tra “noi” e “voi”, nell’intricata matassa di legami contraddittori tra “egli” o “ella” e “loro” che dobbiamo testardamente continuare a cercare il senso del nostro odierno fare teatro (e, perché no, il futuro della nostra scena). È negli interstizi che si spalancano furtivi tra gli interlocutori, tra le faglie che spaccano di repente i confronti, nei silenzi sospesi che si insinuano tra le solitudini dei soggetti che il racconto teatrale deve scavare, ostinatamente, per gettare luce nell’insondabile “spazio di mezzo” dei rapporti, nell’abisso di paure, desideri, affinità, odi, appetiti, curiosità, indifferenze che alimentano le relazioni. Ed è proprio in questo impalpabile e palpitante “nel mezzo”, nell’humus fertile del nostro inesausto bisogno di trovare un “completamento” a noi nell’altro che alligna la nostra possibilità di essere comunità, a tutti i livelli e sotto le più varie forme: siano esse la coppia, la famiglia, le reti d’affetti o la città… 
 

Senza mai rinunciare al suo costante bisogno di esplorare le trasformazioni del linguaggio teatrale d’oggi in cerca delle possibili scene di domani, con la stagione 2025/2026 il Piccolo Teatro di Milano comincia così un viaggio verso i festeggiamenti del suo ottantesimo anno di vita, tutto teso a investigare quel legame tra il teatro e la città che fu presupposto stesso del progetto fondativo di Strehler e Grassi, a partire dall’interrogazione dell’etimo più vero e profondo di questo nesso capitale: la relazione, appunto. 
 

Sul filo di un’attenta analisi logica del discorso drammaturgico contemporaneo, dunque, gli spettacoli prodotti dal Piccolo Teatro per la stagione prossima sciorinano un nutrito catalogo dei molti “complementi di relazione” attraverso cui consegnare, in icastici “scatti”, un cangiante reportage del nostro presente, fatto, di volta in volta, di affondi privati per incidere la carne delle nostre passioni e dei nostri desideri più intimi o di ampie panoramiche per esplodere il chiassoso dedalo di “passages” delle nostre metropoli; di più o meno composti “gruppi di famiglia in un interno” e di istantanee un po’ fanées per coltivare amicizie d’antica data; di suggestivi scorci storici e di ardite vedute del “tempo che sarà” per ricordarci che «la fine è» sempre «nel principio eppure si comincia»… 

E ancora di esilaranti stampe per raccontare a lazzi il funambolico gioco d’identità del teatro; di laconici schizzi per fermare nel silenzio il sinuoso amplesso col linguaggio; di vertiginosi montaggi per restituire la polifonia dei tempi e delle culture; di tagli violenti per capire le ferite della memoria e indovinare il profilo dei ricordi che si sfarinano, e infine del buio che fatalmente inghiotte qualsivoglia annichilimento dell’altro. “Fra moglie e marito non mettere il dito”, insegna l’adagio… 

E forse, allora, in un civile dialogo tra noi – al modo “calviniano” del Gran Kan e di Marco Polo –, veleggiando di spettacolo in spettacolo, tra la Scilla e la Cariddi di Babilonia e Utopia al di là dei mitici arcipelaghi delle isole galleggianti che si stagliano all’orizzonte del nostro futuro, in una fitta pioggia di “con” e “verso” e “contro” e “avverso” e “a” e “tra” o “fra”, proprio grazie a un elegante carosello di “complementi di relazione” potremo raggiungere (o costruire?) la città ideale: per questi porti non saprei tracciare la rotta sulla carta né fissare la data dell’approdo. Alle volte mi basta uno scorcio che s’apre nel bel mezzo d’un paesaggio incongruo, un affiorare di luci nella nebbia, il dialogo di due passanti che s’incontrano nel viavai, per pensare che partendo di lì metterò assieme pezzo a pezzo la città perfetta, fatta di frammenti mescolati col resto, d’istanti separati da intervalli, di segnali che uno manda e non sa chi li raccoglie. Se ti dico che la città cui tende il mio viaggio è discontinua nello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu non devi credere che si possa smettere di cercarla. Forse mentre noi parliamo sta affiorando sparsa entro i confini del tuo impero; puoi rintracciarla, ma a quel modo che t’ho detto…

Claudio Longhi
Direttore Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa



Chi sono, oggi, quei “tutti e tutte” del motto fondativo del Piccolo “Teatro d’arte per tutti”, al servizio dei quali e delle quali mettiamo, ogni giorno, il nostro lavoro? È la domanda che Claudio Longhi e io ci poniamo da quando abbiamo iniziato il nostro comune mandato. In una realtà dall’orizzonte sempre più internazionale che, come ciclicamente accade, è segnata da conflittualità, incertezze e fragilità, siamo chiamati a non cedere alla paura e a preoccuparci e occuparci della nostra comunità. Vogliamo lavorare e vivere nel presente, con responsabilità e nella convinzione che il teatro e l’arte ci rendano migliori. 
 

Il teatro è, infatti, da sempre, fin dalle sue origini, piazza e specchio per la collettività, luogo in cui si mostra a se stessa nella sua molteplicità, nella ricchezza irriducibile delle sue differenze, delle sue sfumature. Ed è a questa varietà prodigiosa, proprio come fili di una rete, che il Piccolo vuole parlare, alla quale vuole garantire accesso pieno e libero. La nostra comunità teatrale è uno spaccato della città che abitiamo e crediamo che in essa debbano trovare rappresentazione tutte le cittadine e tutti i cittadini, milanesi e non.
 

Insieme a tutte le lavoratrici e i lavoratori del Piccolo, con il loro quotidiano impegno, professionalità e responsabilità, vogliamo, quindi, prima di tutto, rivolgerci ai più piccoli che, grazie ai percorsi scolastici, vivono le loro prime esperienze teatrali; ai giovani, di ogni genere, provenienza culturale e sociale, affinché si sentano parte del Teatro della città di Milano e scoprano, insieme a noi, la bellezza, lo stupore e l’emozione del linguaggio teatrale. Anche per questo, abbiamo avviato il nuovo progetto Piccolo <35, che coniuga momenti di incontro e convivialità con occasioni di approfondimento dei classici della tradizione teatrale e di scoperta, condivisa, della nuova scena contemporanea. Una particolare attenzione verrà inoltre dedicata alle altre fasce di pubblico con specifiche proposte. 

Proseguono e si rinnovano le attività di Oltre la scena e Agorà della Cultura e nasce il progetto Piccolo Aperto, con l’obiettivo di promuovere un’accessibilità reale e una piena esperienza teatrale, con servizi volti ad abbattere ogni tipo di barriera: culturale, architettonica, sensoriale, cognitiva, oltre che economica. 
Oggi la nostra città è abitata da oltre il 20% di stranieri, un pubblico “potenziale” che frequenta le nostre sale ancora in forma significativamente ridotta. “Milanesi internazionali” di ogni estrazione e professione, oltre a una moltitudine di giovani universitari che studiano finanza, moda e design. A questi si aggiungono i turisti che, sempre più numerosi, si fermano per brevi o lunghi periodi a scoprire la città. Oggi, anche grazie alla sovratitolazione nei fine settimana degli spettacoli di produzione e coproduzione, vogliamo accoglierli come nuovi spettatori. 

Per interrogarci, insieme, su chi siano i nuovi “tutti e tutte”, dall’autunno 2025 avvieremo, insieme ad altri operatori culturali e teatrali, un convegno dal titolo Interesse pubblico, nell’ambito del percorso Nuovi pubblici. Per rendere sostenibile l’attività artistica e quelle per il pubblico è vitale il sostegno dei Soci Fondatori e dei sostenitori istituzionali del Piccolo; insieme a loro, oggi, è più che mai prezioso anche il coinvolgimento del sistema imprenditoriale milanese, nazionale e internazionale, che sin dalla sua fondazione, ha affiancato il Piccolo stringendo un patto virtuoso che allora, nel dopoguerra, ha contribuito alla rinascita culturale della nostra città, e oggi, con il suo costante e appassionato sostegno, imprime un impulso potente all’innovazione, anche del teatro. 

Il Piccolo fa rete, è la sua cifra più autentica. Lo fa in senso etimologico, affidandosi alla forza creativa delle relazioni. La rete è, infatti, per definizione, un intreccio di fili di materiale vario, incrociati e annodati tra loro. A istituzioni anche eterogenee ha, da sempre, voluto legare un comune intento di progettazione culturale; tra queste Triennale, Grande Brera e il Teatro alla Scala. Rete è anche con le voci che della propria materia fanno cultura e arte, come la Moda e il Design. E nuovo orizzonte di questa rete è, nella prossima Stagione, Milano Cortina 2026, che vede l’adesione del Piccolo, primo tra i teatri italiani con un programma dedicato all’Olimpiade Culturale, la costellazione di iniziative che ruota intorno all’evento sportivo e ne amplifica il significato. 
 

Questa è la nostra visione e il nostro impegno, di noi del Piccolo, che abbiamo imparato a fare un teatro che fosse idealmente e concretamente per tutte e tutti, per la comunità nella sua interezza, della quale il teatro deve prendersi cura, così come il teatro è un bene comune del quale la comunità deve prendersi cura. Entrambi in ascolto reciproco, con responsabilità e gentilezza.
 

Lanfranco Li Cauli
Direttore Generale Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
 

 

Piccolo Day: una festa per il Piccolo

Piccolo Day: una festa per il Piccolo


In occasione del suo settantottesimo compleanno, il Piccolo organizza una giornata aperta alla scoperta della sua storia, dei suoi spazi, e della Milano della cultura, per festeggiare insieme l’inaugurazione del 14 maggio 1947 e l’identità del Teatro d’Europa della città di Milano.

 

Benvenuti al Piccolo! Nel paese di Teatro
Teatro Strehler – Scatola Magica | ore 9.30 e 11.30
Una visita spettacolo eccezionale del Teatro Strehler dedicata a bambine e bambini delle scuole primarie. Un’esperienza di gioco e interazione teatrale volta alla scoperta dei luoghi, dei lavori, dei protagonisti e delle storie che hanno reso celebre il Piccolo. A cura di Michele Dell’Utri, con Monica Buzoianu e Alberto Pirazzini. Con il sostegno di Fondazione Monte di Lombardia.

Teatro Aperto
Teatro Grassi | ore 10 e 12
Visita guidata della sede storica del Piccolo, a cura dell’Ufficio promozione pubblico e attività culturali, sulle tracce dell’inaugurazione del 14 maggio 1947, quando per la prima volta si aprì il sipario della sala di via Rovello, con L’albergo dei poveri di Gor’kij, per la regia di Giorgio Strehler. Dalle origini dello storico Palazzo del Broletto, alla nascita del primo teatro stabile pubblico italiano, il racconto del luogo conduce spettatrici e spettatori alla scoperta degli spazi.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
 

La cultura e la città
Itinerario tra le istituzioni simbolo della cultura milanese
Walk_Talk | ore 11
Un percorso che unisce le istituzioni pubbliche che con la loro azione hanno contrassegnato la rinascita di Milano nel dopoguerra e costituiscono tutt’oggi una vera e propria “cittadella” della cultura. Il cammino intreccia il racconto di luoghi, presentazioni e incontri alle letture a cura di allieve e allievi della Scuola di Teatro “Luca Ronconi”. Una Milano che appare, nelle parole di Giorgio Strehler un “necessario punto d’incontro” di idee e progetti, a fondamento della straordinaria vitalità culturale e dell’identità internazionale del capoluogo lombardo. 

Si parte alle 11 alla Triennale (Cuore – Centro studi, archivi, ricerca) con un affondo sulla città di Milano: Damiano Gullì, curatore per l’arte contemporanea di Triennale, presenta la mostra Milano: paradossi e opportunità

Dopo una sosta per il pranzo nel piazzale del Teatro Strehler, il percorso riprende alle 15 a Grande Brera – Palazzo Citterio, con un intervento di Giovanni Agosti sulle connessioni che legano teatro, arte e museo. 

Alle 17, nel Ridotto Toscanini del Teatro alla Scala, viene presentato il libro Luca Ronconi. Gli anni del Piccolo: 1998-2015 (il Saggiatore). Intervengono Giovanni Agosti, Roberta Carlotto, Sergio Escobar, Claudio Longhi, Eleonora Vasta, coordinati da Paolo Besana.

Tappa conclusiva, alle 19.30, la sede storica del Piccolo, in via Rovello, con un saluto del nostro Presidente Piergaetano Marchetti e una lettura a cura di allieve e allievi della Scuola di Teatro “Luca Ronconi”

In collaborazione con Triennale Milano, Grande Brera e Teatro alla Scala
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria

Il Lear che ci riguarda: 78 anni di Piccolo Teatro
Teatro Grassi | ore 20.30
Nel 1972 Giorgio Strehler torna al Piccolo e sceglie di farlo affrontando ciò che fino a quel momento aveva ritenuto “irrappresentabile”: il Re Lear di William Shakespeare. In omaggio a un testo profondamente radicato nella nostra storia, una serata a cura di Davide Gasparro che intreccia letture, immagini e dialoghi in una trama affidata a Gabriele Lavia che nello spettacolo – andato in scena il 6 novembre 1972 – indossava i panni di Edgar. Sulla scena, insieme a lui, Federica Di Martino e Maurizio Porro.

 

Milano per Gaber 2025

© Luigi Ciminaghi

Milano per Gaber 2025

Cinque appuntamenti nel segno del Signor G.


Torna in una nuova edizione, dal 10 al 14 giugno al Teatro Studio Melato e al Teatro Lirico Giorgio Gaber, la rassegna di spettacoli e incontri che ripropone il vastissimo repertorio musicale e teatrale del Signor G. e il lascito del suo pensiero nella contemporaneità.
 

Organizzata dalla Fondazione Giorgio Gaber, sostenuta dal Comune di Milano con la collaborazione del Piccolo, la manifestazione racconta tramite diverse proposte teatrali nel nome di Gaber lo straordinario lavoro dell'artista, la sua libertà di pensiero e il suo impegno civile e morale.

PROGRAMMA

10 giugno, ore 20.30 | Teatro Studio Melato
Edoardo Prati
Edoardo Prati, giovane divulgatore che ha reso accessibile tramite i social media la sua passione per gli studi classici, dialoga con Lorenzo Luporini, attore e nipote di Giorgio Gaber. 

ACQUISTA

11 e 12 giugno, ore 20.30 | Teatro Studio Melato
Io quella volta lì avevo 25 anni
Francesco Centorame porta in scena l’ultimo testo in prosa scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini alla fine degli anni ’90. Dopo un decennio interamente dedicato al Teatro Canzone, era intenzione degli autori riprendere il loro “Teatro d’evocazione” che negli anni ‘80 li aveva visti protagonisti della drammaturgia italiana.

ACQUISTA

13 giugno, ore 20.30 | Teatro Lirico Giorgio Gaber
La visione di Gaber - Canzoni dell’appartenenza tra libertà e partecipazione
Alternando monologhi e brani musicali graffianti, ironici e sempre attuali, interpretati con passione, talento e rispetto, Neri Marcorè racconta il teatro canzone di Giorgio Gaber.

SCOPRI

14 giugno, ore 20.30 | Teatro Studio Melato
L’illogica allegria. Dal Teatro Canzone alla Stand Up Comedy
Sul palco si alternano quattro comici selezionati da BeComedy, la più importante realtà di divulgazione della Stand Up Comedy in Italia, per esplorare le affinità più evidenti fra i monologhi gaberiani e quelli degli stand up comedian contemporanei.

ACQUISTA

Come sostenerci

Come sostenerci


Il “Teatro d’arte per tutti” diventa di tutti! 
 

Nel tuo Piccolo puoi fare tanto: unisciti anche tu a tutte le persone e realtà imprenditoriali che hanno scelto di sostenerci condividendo i nostri valori artistici, etici e sociali.


Sostenere il Piccolo significa custodire e valorizzare la tradizione teatrale, contribuire alla produzione di nuovi spettacoli, sostenere le attività internazionali, promuovere la nuova drammaturgia, supportare nuove generazioni di artiste e artisti, permettere di mantenere prezzi accessibili a tutte e tutti e formare le spettatrici e gli spettatori di domani.

Insieme a te, potremo continuare a realizzare importanti progetti per la comunità, impegnarci a mantenere la coesione sociale e rendere il nostro teatro sempre più sostenibile e accessibile


Scegli come sostenerci
 

FAI UNA DONAZIONE

Con una donazione da €10 a €500, puoi contribuire a rendere il Piccolo un teatro sempre più accessibile, che anima la città e promuove progetti educativi per i più giovani, e beneficiare dell’Art Bonus.
DONA ORA

ENTRA NELL’ALBO D’ORO

Con un’erogazione liberale da €500 a €2.500 puoi entrare a far parte dell’Albo d’Oro, che unisce persone e realtà imprenditoriali che hanno deciso di sostenerci.
DONA ORA

DIVENTA NOSTRO PARTNER

Il nostro staff è a disposizione per studiare un progetto “su misura” per te: metteremo il nostro talento al tuo servizio per farti vivere esperienze indimenticabili.
SCOPRI

ABBONAMENTO SOSTENITORE

Acquista l’abbonamento pensato per i nostri sostenitori e avrai un servizio di assistenza dedicato, libertà nella gestione dei biglietti e tour privati del backstage e dei luoghi segreti dei nostri teatri.
SCOPRI

FAI UN GESTO CHE RESTA

La generosità è l’eredità più grande. Ricordati del Piccolo con un lascito: una scelta d’amore per il teatro, la cultura e il futuro della nostra comunità.
SCOPRI


Contattaci e troveremo insieme la modalità di sostegno più adatta alle tue esigenze.

Marco Fusar Poli
Sponsoring e fundraising
02 72333265
fusarpolim@piccoloteatromilano.it



Immagine dallo spettacolo L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht, regia di Damiano Michieletto. Foto © Masiar Pasquali


 

Un lascito al Piccolo

Un lascito al Piccolo


La generosità è l’eredità più grande.
 

Ricordarsi del Piccolo, è una scelta d’amore per il teatro e la cultura.
Anche grazie al tuo lascito potremo continuare a realizzare importanti progetti per la comunità, impegnarci a mantenere la coesione sociale e rendere il Piccolo sempre più sostenibile ed accessibile.
 


Come sostenerci con un lascito testamentario:
 

Le due forme di testamento più comuni sono il testamento pubblico e il testamento olografo. Il primo è un atto pubblico redatto da un notaio alla presenza di due testimoni, mentre il secondo è un documento che tutti possono scrivere in autonomia di propria mano. All’interno del testamento puoi decidere di destinare al Piccolo una somma di denaro, un bene mobile o immobile (o una parte di esso), il TFR, l’intero patrimonio o una sua percentuale. È possibile, inoltre, fare un lascito anche attraverso la polizza assicurativa. 

Per qualsiasi informazione e ulteriore assistenza, contattaci: 

Marco Fusar Poli
Sponsoring e fundraising
02 72333265
fusarpolim@piccoloteatromilano.it



Immagine: gli applausi del pubblico al termine di una recita di Romeo e Giulietta al Teatro Strehler, regia di Mario Martone. Foto © Masiar Pasquali
 

Diventa nostro Partner

Diventa nostro Partner


Scegli di associare i tuoi valori a quelli del Piccolo. Il nostro staff è a disposizione per costruire insieme un percorso personalizzato, pensato su misura per le tue esigenze e i tuoi obiettivi. 

 

Unisciti a Noi e potrai: 
 

      ➝ Associare il tuo brand a quello del Piccolo, beneficiando di un’opportunità di visibilità unica su Milano, in Italia e a livello internazionale

      ➝ Valorizzare i tuoi eventi aziendali offrendo ai tuoi ospiti un’esperienza coinvolgente e memorabile

      ➝ Accedere ai nostri spazi in modo esclusivo, gratuitamente o a condizioni agevolate in base al livello di sostegno, con la possibilità di organizzare catering riservati, incontri istituzionali e momenti di relazione

      ➝ Co-progettare iniziative e attività ad hoc, studiate in base alle tue specifiche esigenze e agli obiettivi della tua azienda, dando vita a un percorso condiviso e di valore

      ➝ Acquistare biglietti e abbonamenti a tariffe dedicate, attraverso un servizio personalizzato pensato per dipendenti, clienti o stakeholder. 
 



I prossimi passi:


Scarica la brochure e contattaci: troveremo insieme la modalità di sostegno più adatta a te.
 

Marco Fusar Poli
Sponsoring e fundraising
02 72333265
fusarpolim@piccoloteatromilano.it

 

Piccolo Gift Card

Piccolo Gift Card


Scegli un regalo che riempie gli occhi!


Con la Piccolo Gift Card, valida 12 mesi dalla data di emissione, è possibile utilizzare il credito a disposizione per acquistare biglietti o abbonamenti. 


Acquista la card online del valore di €30, €50, €100 o dell’importo a tua scelta e regala le emozioni del Piccolo. 


Card €30
 

SELEZIONA


Card €50
 

SELEZIONA


Card €100
 

SELEZIONA


Importo a scelta
 

SELEZIONA

 

La Gift Card è valida per 12 mesi dalla data di acquisto

 


SCOPRI COME UTILIZZARE LA GIFT CARD 
TERMINI E CONDIZIONI

 

Gift Card Compleanno

Gift Card Compleanno


Un regalo che alza il sipario sulla tua festa!


Con la Gift Card Compleanno, valida 12 mesi dalla data di emissione, è possibile utilizzare il credito a disposizione per acquistare biglietti o abbonamenti.


Acquista la card online del valore di €30, €50, €100 o dell’importo a tua scelta e regala le emozioni del Piccolo.


Card €30
 

SELEZIONA


Card €50
 

SELEZIONA


Card €100
 

SELEZIONA


Importo a scelta
 

SELEZIONA

 

La Gift Card è valida per 12 mesi dalla data di acquisto

 


SCOPRI COME UTILIZZARE LA GIFT CARD 
TERMINI E CONDIZIONI

 

Nel tuo Piccolo puoi fare tanto!

Scopri come sostenerci