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Abbonamento Sotterraneo

Abbonamento Sotterraneo


Per i ventanni del collettivo, scegli l’abbonamento che ti permette di vedere, a un prezzo speciale, gli spettacoli della Personale di Sotterraneo.


L’abbonamento è nominale, puoi acquistarlo in biglietteria, in biglietteria telefonica e online e non prevede l’annullamento e/o lo spostamento dei biglietti una volta acquistati

L’abbonamento permette di selezionare 2 spettacoli a scelta fra quelli della Personale Vent’anni di Sotterraneo: L’Angelo della Storia, DJ-SHOW, Talk show, Il fuoco era la cura.
 

Abbonamento Sotterraneo | 2 spettacoli

Intero €30 
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Agorà della cultura

Agorà della cultura


Una piazza aperta a 360°, dove riscoprire il piacere di conoscere e riconoscersi come parte integrante della società civile.


Luogo dove «la città viene a vedersi allo specchio», il teatro è da sempre lo spazio in cui cittadine e cittadini possono incontrarsi e discutere: una piazza dove a innescare il dialogo non sono solo gli spettacoli, ma anche la complessità del mondo che ci accompagna nel quotidiano. 

Con questo spirito, sono diversi gli appuntamenti nell’arco della stagione che dedichiamo, sotto il nome di Agorà della cultura, a una pluralità di temi e di sguardi multidisciplinari. Per un verso, incontri singoli: conversazioni tra esperti, tavole rotonde e presentazioni di libri, a ricordarci che la pagina scritta e il mondo dell’editoria sono serbatoio fondamentale di immaginario e di pensiero; per un altro, veri e propri cicli di approfondimento tematici, come quello dedicato ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, che metterà a fuoco il rapporto tra sport e cultura.

 

Oltre la scena - Per le scuole

Oltre la scena - Per le scuole


Una progettualità condivisa con insegnanti, studenti e studentesse.
 

Un programma di attività nelle scuole e per le scuole, dove le forme della comunicazione teatrale e i temi offerti dalla stagione diventano agganci per una progettualità didattica condivisa con le docenti, i docenti, le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

In particolare, i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento consentono di mettere a fuoco, attraverso punti di vista diversi – il testo, i meccanismi della rappresentazione, le interferenze con la città e l’ambiente – alcuni degli spettacoli di produzione del Piccolo. Grazie ad azioni di coinvolgimento attivo delle classi, ingaggiate direttamente dalle artiste, dagli artisti, dalle operatrici e dagli operatori del teatro, i percorsi daranno vita a reinterpretazioni e approfondimenti originali.
 

Blitz | lezioni-spettacolo

Lezioni spettacolo in classe, a cura delle attrici e degli attori di alcune delle produzioni del Piccolo, per mettere a fuoco i temi centrali delle rappresentazioni, coinvolgendo le ragazze e i ragazzi in azioni teatrali e in momenti di confronto con gli artisti.

Laboratori di visione

Incontri a scuola dedicati agli spettacoli di produzione e basati sull’analisi e la decodifica dei segni teatrali, promuovendo la ricezione e la capacità critica delle studentesse e degli studenti.

Quaderni didattici

Dossier digitali di approfondimento, dedicati agli spettacoli di produzione, arricchiti da contenuti multimediali e da contributi pensati per l’elaborazione didattica in classe.

PCTO | Il barone rampante

Un percorso di esplorazione del linguaggio della regia che, a partire dall’edizione teatrale del romanzo di Calvino firmata da Riccardo Frati, potrà suggerirne una lettura approfondita e svilupparne applicazioni originali, curate dalle studentesse e dagli studenti.

PCTO | Tre cantieri intorno a Miracolo a Milano

A partire dalla visione dello spettacolo e dai materiali interdisciplinari offerti dal triplo registro (letterario, teatrale, cinematografico) del titolo, si aprono tre aree di lavoro, dedicate alla nuova regia di Claudio Longhi. La prima, di natura drammaturgica, ingaggia le classi coinvolte in ipotesi di riscrittura e/o scrittura originale; la seconda sviluppa la realizzazione di un progetto (di scenografia, di costume) in cui rielaborare gli spunti di lavoro ricevuti e legati alla visione dello spettacolo. La terza propone un percorso in cui teatro e città si incontrano, dalla memoria del film di De Sica a oggi, attraverso forme di “esplorazione” urbana, storica e iconografica.

PCTO | Escaped Alone

Il progetto de lacasadargilla è l’innesco di un laboratorio di scrittura, capace di coinvolgere le giovani e i giovani partecipanti nei tanti temi offerti dal testo di Caryl Churchill, le tante domande sul futuro, prossimo e “anteriore”, le inquietudini ambientali suggerite dal contesto apocalittico in cui si muovono le protagoniste.

PCTO | Variazioni sul modello di Kraepelin

Lo spettacolo di Davide Carnevali pone al centro il tema della memoria, partendo dalla storia personale di un uomo che sta smarrendo la traccia della propria vita, fino a toccare la storia collettiva d’Europa: spunti che verranno ripresi in un laboratorio di idee, dove mettersi alla prova della scrittura di scena.


 

Interesse pubblico

© Attilio Marasco

Interesse pubblico


Un “Teatro d’Arte per Tutti” oggi. 

Il Piccolo Teatro di Milano dà avvio a un osservatorio triennale sul pubblico teatrale, con l’obiettivo di aprire uno spazio di confronto, analisi e visione condivisa sul ruolo dello spettatore oggi e sulle trasformazioni nel modo di guardare, abitare e condividere il teatro. 


Chi sono oggi i “tutti” del “teatro d’arte per tutti”? A questa domanda si cercherà di rispondere attraverso un ciclo di conferenze che affiancherà la nostra programmazione fra il 2025 e il 2027.
 

Un percorso che prende avvio nell’ottobre 2025, una prima riflessione sulla composizione del pubblico milanese, all’interno del calendario di iniziative dell’80° anniversario della fondazione di AGIS – Associazione Generale Italiana Spettacolo, per poi allargare il suo sguardo alla platea internazionale, nel maggio 2026 – in occasione del Festival Presente Indicativo – e terminare la sua indagine nel 2027, con un confronto finale durante le celebrazioni dell’80° anniversario della fondazione del Piccolo.
 


Il progetto è parte delle iniziative dell’80° anniversario della fondazione di AGIS – Associazione Generale Italiana Spettacolo e realizzato in collaborazione con ABA – Advisory Board for the Arts, AGIS Lombardia, Associazione Culturale Ateatro, Associazione Teatri per Milano, Fondazione Paolo Grassi – La voce della cultura, e con il coinvolgimento delle Università milanesi.


 

Ricordando

Ricordando


Ricordando – ciclo di attività con cui celebriamo le ricorrenze strettamente connesse alle artiste e agli artisti che hanno fatto la nostra storia, così come agli spettacoli più celebri presentati sui nostri palcoscenici – torna anche nella stagione 2025/26 con una serie di appuntamenti di cui diamo, per ora, solo alcune anticipazioni.

 

Se i 120 anni dalla nascita di Samuel Beckett (Dublino, 13 APRILE 1906) sono l’occasione per riandare con la memoria a Giorni felici – lo spettacolo in cui Giorgio Strehler, nel 1982, diresse una straordinaria Giulia Lazzarini nel ruolo di Winnie – il 10 FEBBRAIO 2026 saranno 70 anni di un altro capolavoro del repertorio strehleriano: la prima edizione dell’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht. Il drammaturgo tedesco – che assistette ad alcune prove dello spettacolo ed ebbe parole di lode per Strehler – sarebbe prematuramente scomparso nell’agosto di quello stesso anno, il 1956. All’Opera da tre soldi strehleriana sarà inoltre dedicata l’agenda 2026 del Piccolo Teatro. 

70 sono gli anni che ci separano dalla prima versione di un altro celebre lavoro di Strehler, El nost Milan di Carlo Bertolazzi, che debuttò nel DICEMBRE 1955, con Valentina Fortunato e Tino Carraro nei ruoli principali. Vent’anni fa moriva Gianni Ratto, scenografo e collaboratore di Giorgio Strehler nelle iniziali stagioni di vita del Piccolo: sua la scena del primo Arlecchino servitore di due padroni, che debuttò nel luglio 1947. 

100 sono gli anni che avrebbero compiuto Dario Fo, nato il 24 MARZO 1926, e l’attore Giancarlo Sbragia (Roma, 14 MARZO 1926), il cui nome è sempre presente nel primo decennio di vita dello stabile milanese. 90 anni fa nascevano il saggista, curatore e critico teatrale, fondatore della casa editrice Ubulibri e ideatore del Premio Ubu – l’Oscar del teatro italiano – Franco Quadri (1936-2011) e l’attore Corrado Pani (1936-2005), tra i protagonisti di due indimenticabili spettacoli diretti da Strehler, la prima edizione delle Baruffe chiozzotte di Carlo Goldoni e Il gioco dei potenti da William Shakespeare. Per ricordare Franco Quadri e il suo legame profondo con Luca Ronconi è previsto un pomeriggio di studi a partire dal volume Ronconi secondo Quadri, edito da Ubulibri e curato da Leonardo Mello. L’iniziativa si inserisce all’interno di Prospettiva Ronconi, palinsesto di attività realizzate dal Piccolo nel decennale della scomparsa del regista. 

50 anni fa, il 2 NOVEMBRE 1975, veniva assassinato Pier Paolo Pasolini, mentre sempre mezzo secolo ci separa dalla scomparsa di Luchino Visconti (MARZO 1976) e di Rina Morelli (LUGLIO 1976). 

Il 30 GIUGNO 2026 saranno 40 anni dall’inaugurazione del Teatro Studio, evento per il quale Giorgio Strehler mise in scena Elvira, o la passione teatrale, tratto dagli scritti di Louis Jouvet e da lui stesso interpretato accanto a Giulia Lazzarini. 

Ai numerosi altri attori e attrici che hanno scritto la storia del Piccolo, e di cui a vario titolo ricorrono anniversari nel corso della stagione, saranno riservati ulteriori momenti di ricordo sui nostri canali social.
 

Il teatro tiene banco

Elaborazione immagine © Riccardo Frati

Il teatro tiene banco


Per la quarta stagione consecutiva torna il progetto Il teatro tiene banco, realizzato con il prezioso sostegno di Fondazione Monte di Lombardia: un palinsesto di spettacoli e di attività dedicate alle diverse fasce di pubblico in età scolare, in cui l’arte scenica si presta a essere utile strumento al servizio di studenti e insegnanti per arricchire i percorsi di formazione.


Cinque spettacoli, due visite guidate teatralizzate e un laboratorio nella proposta per i giovani pubblici.


Cinque le proposte teatrali riservate alle scuole, firmate e dirette da Davide Carnevali, interpretate da Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Diana Manea e Giulia Trivero. Per la scuola elementare, tornano nella Scatola Magica del Teatro Strehler La favolosa battaglia dei topi e delle rane, spettacolo ispirato alla Batracomiomachia di Giacomo Leopardi, invito a riflettere, insieme a bambine e bambini, sulla gestione del conflitto e sull’importanza del dialogo e dell’ascolto (4-16 novembre 2025).

Sempre per le più piccole e i più piccoli, Viaggio fantastico nel (sotto)suolo che, di nuovo ispirandosi a Giacomo Leopardi – questa volta alle sue Operette morali – ci parla di ecologia, sostenibilità e de-antropizzazione, raccontando le meraviglie nascoste nei primi centimetri del terreno (18-23 novembre 2025).

I preadolescenti delle medie affrontano i temi della legalità, della violenza e del sopruso del forte sul debole, in Quel ladro del lago di Como, rilettura de I promessi sposi di Alessandro Manzoni (Teatro Studio Melato, 6-14 febbraio 2026).

Con le ragazze e i ragazzi degli istituti superiori, il gioco si ribalta, perché sono le attrici e gli attori a raggiungere il proprio pubblico nelle aule scolastiche con due proposte, nei periodi dal 15 al 18 ottobre 2025 e dal 13 al 30 aprile 2026: Antigone in cattedra è un vero e proprio dramma didattico nel quale l’eroina di Sofocle e Brecht si fa portavoce di temi come legalità e politica, femminismo e patriarcato; ispirato al capolavoro di Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca di followers si propone di far riflettere ragazze e ragazzi sulle finzioni che fanno parte della nostra quotidianità e sulla gestione della propria immagine nell’era dei social.

Anche nella stagione 2025/26 non mancano i cicli di visite guidate teatralizzate allo Strehler, con Benvenuti al Piccolo! Nel paese di Teatro, itinerario alla scoperta del dietro le quinte della macchina teatrale (21 gennaio-29 marzo 2026), e Benvenuti al Piccolo! Green Tour dell’isola degli alberi, attraversamento sostenibile di luoghi e testi teatrali (14 ottobre-21 dicembre 2025). Entrambi gli spettacoli sono a cura di Michele Dell’Utri.

Sempre a bambini e bambine delle scuole elementari è riservato La magica scatola di Arlecchino, laboratorio di sartoria teatrale sostenibile, a cura di Andrea Zaru, con Roberta Mangano e le sarte del Piccolo (Scatola Magica del Teatro Strehler, 9-30 aprile 2026).
 


Con il sostegno di 
 
 
Lo spettacolo Benvenuti al Piccolo! Green tour dell’isola degli alberi fa parte del progetto europeo


 

Logo EU

 

Teatro fuori porta

Teatro fuori porta


Prosegue, per il secondo anno, il progetto di avvicinamento ai linguaggi dello spettacolo dal vivo con recital, workshop e lezioni nelle città della Lombardia.
 

Teatro fuori porta desidera, da un lato, favorire la diffusione sul territorio di un’offerta culturale di alto profilo, soprattutto in aree non interessate dai circuiti più consolidati, privilegiando luoghi e realtà non “convenzionalmente” teatrali; e dall'altro, contribuire al consolidamento e potenziamento dei processi di audience engagement  nelle diverse comunità che abitano il territorio lombardo, implementando gli sforzi e i risultati positivi ottenuti in questi anni dal sistema regionale lombardo nel contrasto alla povertà educativa e culturale.


Realizzato con il contributo di Regione Lombardia, il programma – che prende il via ad ottobre 2025 – si articola in cicli o percorsi di “educazione allo sguardo” che comprendono la realizzazione recital, di “spettacoli in aula” nelle scuole e di attività laboratoriali. Tra i protagonisti in scena, Francesco Centorame con Io quella volta lì avevo 25 anni, omaggio al teatro di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, Federica Fracassi che leggerà Goffredo Parise in Sillabari, Fausto Russo Alesi con Mumù, racconto breve di Ivan Turgenev e Arianna Scommegna, che riprenderà le parole e il capolavoro di Elsa Morante con La storia.

Il progetto, che muove dalla convinzione che la cultura e la pratica teatrale possano dare un contributo attivo allo sviluppo di un’area territoriale, incentivandone i processi di coesione sociale, incoraggiando un senso condiviso di partecipazione civica e contrastando la povertà educativa, si svilupperà nelle circoscrizioni di 23 comuni attraverso l’attivazione di una rete capillare di realtà composite (municipi, istituti scolastici, biblioteche, associazioni di promozione sociale, spazi culturali) distribuita in 10 province lombarde.
 


Teatro fuori porta è un progetto ideato dal Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e realizzato con il contributo di

 
 

 

Piccolo <35

Piccolo <35

L’abbonamento del Piccolo pensato per gli under 35
 

Vuoi vivere il teatro in modo nuovo e far parte di una community giovane, dinamica e appassionata? 
Piccolo <35 è la proposta pensata per te: un invito a scoprire il Piccolo in modo nuovo, libero e leggero. Lasciati sorprendere!

 

Piccolo <35 | 3 spettacoli*

Intero €60
ACQUISTA

*L’utilizzo dell'abbonamento è consentito a un pubblico tra i 18 e i 35 anni. 
Ogni spettatrice o spettatore può sottoscrivere un solo abbonamento per la stagione 2025/26.


L’ABBONAMENTO INCLUDE:

3 SERATE SPECIALI 
riservate alla community under 35, in compagnia degli artisti del Piccolo, al Chiostro Nina Vinchi
Season Opening Party: una festa di inizio stagione tra musica e incontri per dare il benvenuto ai nuovi membri della community. 
Masquerade Carnival Party: un party in maschera nel cuore del Carnevale, dove creatività e spirito teatrale si incontrano. 
Curtain Call Party: un momento conclusivo per brindare insieme e celebrare la stagione in modo informale e festoso. 


E MOLTO ALTRO:

3 ingressi extra per te o per un accompagnatore under 35, al prezzo speciale di €17 ciascuno. 
Possibilità di annullare o spostare i biglietti per vivere il teatro con più libertà, anche nei cambi di programma. 
Incontri con gli artisti della stagione: un’occasione per approfondire, conoscere e dialogare. 
Tour privato del backstage del Piccolo: uno sguardo esclusivo dietro le quinte. 
Sconti negli spazi del teatro: 10% di sconto al Piccolo Café & Restaurant; 10% di sconto al Piccolo Shop. 
Comunicazione dedicata: notizie, curiosità e contenuti per la community under 35.

 

L’abbonamento Piccolo <35 può essere acquistato online e in biglietteria mostrando un documento d’identità valido

L’abbonamento e i tagliandi di abbonamento sono personali e non cedibili; quando vieni a vedere gli spettacoli scelti in abbonamento porta sempre con te un documento di identità, potrebbe esserti richiesto al controllo degli ingressi. 

L’abbonamento Piccolo <35 non include gli spettacoli di MITO SettembreMusica; Festival IMMERSIONI; Festival MiX; La Fil – Filarmonica di Milano; NEXT | I cuori battono nelle uova; NEXT | L’eterno marito; l’evento finale di UNLOCK THE CITY!; Milano Film Fest; Milano per Gaber; Milano Flamenco Festival e gli spettacoli de Il teatro tiene banco.

TERMINI E CONDIZIONI
 

Piccolo <35 è un progetto che nasce grazie al sostegno di 



Partner



 

Proposte dedicate al pubblico cieco e ipovedente

Dettaglio di due mani che toccano un costume dello spettacolo “Il barone rampante” di Italo Calvino, diretto dal regista Riccardo Frati. Il costume è un’uniforme militare di colore rosso, in stile settecentesco, con cordelline dorate. © Marta Cervone

Proposte dedicate al pubblico cieco e ipovedente


“Teatro d’Arte per tutti” per noi significa anche un teatro aperto, inclusivo e accessibile a tutte e tutti. Per questo il nostro impegno è rivolto a migliorare e implementare le nostre proposte, in un dialogo costante con i nostri pubblici.
 

Cuore di questa visione è il progetto Piccolo Aperto, realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano: un percorso strutturato che vuole favorire un cambiamento profondo e duraturo.


All’interno di questo itinerario in continua evoluzione, per la stagione 2025/26 abbiamo pensato a un’offerta di proposte accessibili anche a un pubblico cieco e ipovedente, a partire dalla messa a disposizione della rivista e della Cartella Stampa della stagione in versione solo testo.

Scarica la rivista della stagione 2025/26 in formato .docx e .pdf
Scarica la Cartella Stampa della stagione 2025/26
 


TOUCH TOUR E AUDIODESCRIZIONI

 Arlecchino servitore di due padroni | Teatro Grassi | domenica 26 ottobre 2025       
 Sorry, boys | Teatro Studio Melato | domenica 9 novembre 2025       
 Ritorno a casa | Teatro Grassi | domenica 15 febbraio 2026       
 Miracolo a Milano | Teatro Strehler | domenica 15 marzo 2026 

Il touch tour è un percorso sensoriale guidato dalle nostre operatrici e dai nostri operatori, alla scoperta del palcoscenico, dei costumi e degli elementi scenografici a poche ore dall’inizio dello spettacolo. Terminato il touch tour e accomodati in sala, l’audiodescrizione trasmessa in cuffia racconta lo spettacolo senza tralasciarne l’aspetto più emozionale per immaginare e interpretare ciò che accade in scena.
 


SITO WEB
Tramite l’icona in basso a sinistra, su tutte le pagine del nostro sito è a disposizione uno strumento che consente di attivare e regolare diverse modalità di visualizzazione semplificata dei contenuti, in modo che siano il più possibile leggibili.
 


SPAZI 
I nostri spazi presentano percorsi privi di barriere architettoniche e sono attrezzati con bagni per persone con disabilità. Le sale sono dotate di posti riservati agli spettatori con disabilità visiva, uditiva e motoria. 
 


CONTATTI
Per informazioni su prezzi, prenotazioni, richieste specifiche, suggerimenti e segnalazioni, scrivi a accessibilita@piccoloteatromilano.it o telefona allo 02 72333216.
 


Il progetto Piccolo Aperto è realizzato con il contributo di





Ultimo aggiornamento giugno 2025


 

Complemento di relazione | Stagione 2025/26

Complemento di relazione | Stagione 2025/26


A volte […] mi viene la strana voglia di rompere i vetri, di saltare dalla finestra, e di correre fuori finché non incontro qualcuno sulla mia strada, qualcuno che prenderei per il braccio, che scuoterei un po’ per fargli andare via il suo stupore; qualcuno che monopolizzerei tutta la sera; qualcuno da toccare (tasta), da sentire (annusa); qualcuno a cui dire: «Non abbia paura di niente, si lasci andare; ha davanti a sé un essere che vuole soltanto sentire un altro respirare, sentire un altro cuore battere; ho rotto tutti i vetri e sono saltato dalla finestra per poter toccare un altro essere; è un desiderio che mi prende in certe sere come questa. Lei ha davanti a sé soltanto una mente troppo profonda per restare sola e rinchiusa». 
Bernard-Marie Koltès, Sallinger

Si può dire che allo spazio mondano, insieme con i suoi interessi, si sovrappone uno spazio relazionale completamente diverso che ricopre il primo, e che consiste di atti e parole e deve esclusivamente la sua origine al fatto che gli uomini agiscono e parlano direttamente gli uni agli altri. 
Hannah Arendt, Vita activa. La condizione umana

Non sono un frequentatore di musei […] preferisco vedere le città, la gente, i negozi, le strade, le sistemazioni urbanistiche, i colori della periferia, le albe, i tramonti, cogliere la misura umana, uguale e diversa nelle differenti comunità. 
Paolo Grassi, Pittori e musei, in Id., Quarant’anni di palcoscenico
 

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È ancora possibile riprodurre il mondo d’oggi attraverso il teatro? A un dipresso settanta anni fa, nello stesso torno di mesi durante i quali Strehler, a Milano, si accingeva a orchestrare con epica maestria la sua affilata Opera da tre soldi, un giovanissimo Peter Szondi, spiando la prodigiosa vitalità dei palcoscenici di Berlino dall’eccentrico osservatorio delle severe aule dell’Università di Zurigo, nel tentativo di codificare la grammatica generativa (e fatalmente trasformazionale) del “dramma moderno”, individuava nell’analisi dei legami tra gli individui la chiave di volta del teatro contemporaneo. Per lo studioso ungherese, infatti, «l’audacia spirituale dell’uomo» del Rinascimento, «pervenuto a se stesso dopo il crollo della concezione medievale del mondo», porta ineluttabilmente a eleggere il dominio dei «rapporti interumani» a materia irrinunciabile della drammaturgia del nostro tempo. Le conclusioni sono prontamente tratte: «l’uomo», oggi, può entrare nel dramma «solo come membro della società umana»; la sfera «essenziale della sua esistenza» è quella dei «rapporti intersoggettivi»; «libertà e vincolo, volontà e decisione» sono le sue «determinazioni più importanti». 

Giusta l’intuizione di Szondi, è proprio nella vibrante e appassionata dialettica tra “io” e “tu”, nello strenuo corpo a corpo tra “noi” e “voi”, nell’intricata matassa di legami contraddittori tra “egli” o “ella” e “loro” che dobbiamo testardamente continuare a cercare il senso del nostro odierno fare teatro (e, perché no, il futuro della nostra scena). È negli interstizi che si spalancano furtivi tra gli interlocutori, tra le faglie che spaccano di repente i confronti, nei silenzi sospesi che si insinuano tra le solitudini dei soggetti che il racconto teatrale deve scavare, ostinatamente, per gettare luce nell’insondabile “spazio di mezzo” dei rapporti, nell’abisso di paure, desideri, affinità, odi, appetiti, curiosità, indifferenze che alimentano le relazioni. Ed è proprio in questo impalpabile e palpitante “nel mezzo”, nell’humus fertile del nostro inesausto bisogno di trovare un “completamento” a noi nell’altro che alligna la nostra possibilità di essere comunità, a tutti i livelli e sotto le più varie forme: siano esse la coppia, la famiglia, le reti d’affetti o la città… 
 

Senza mai rinunciare al suo costante bisogno di esplorare le trasformazioni del linguaggio teatrale d’oggi in cerca delle possibili scene di domani, con la stagione 2025/2026 il Piccolo Teatro di Milano comincia così un viaggio verso i festeggiamenti del suo ottantesimo anno di vita, tutto teso a investigare quel legame tra il teatro e la città che fu presupposto stesso del progetto fondativo di Strehler e Grassi, a partire dall’interrogazione dell’etimo più vero e profondo di questo nesso capitale: la relazione, appunto. 
 

Sul filo di un’attenta analisi logica del discorso drammaturgico contemporaneo, dunque, gli spettacoli prodotti dal Piccolo Teatro per la stagione prossima sciorinano un nutrito catalogo dei molti “complementi di relazione” attraverso cui consegnare, in icastici “scatti”, un cangiante reportage del nostro presente, fatto, di volta in volta, di affondi privati per incidere la carne delle nostre passioni e dei nostri desideri più intimi o di ampie panoramiche per esplodere il chiassoso dedalo di “passages” delle nostre metropoli; di più o meno composti “gruppi di famiglia in un interno” e di istantanee un po’ fanées per coltivare amicizie d’antica data; di suggestivi scorci storici e di ardite vedute del “tempo che sarà” per ricordarci che «la fine è» sempre «nel principio eppure si comincia»… 

E ancora di esilaranti stampe per raccontare a lazzi il funambolico gioco d’identità del teatro; di laconici schizzi per fermare nel silenzio il sinuoso amplesso col linguaggio; di vertiginosi montaggi per restituire la polifonia dei tempi e delle culture; di tagli violenti per capire le ferite della memoria e indovinare il profilo dei ricordi che si sfarinano, e infine del buio che fatalmente inghiotte qualsivoglia annichilimento dell’altro. “Fra moglie e marito non mettere il dito”, insegna l’adagio… 

E forse, allora, in un civile dialogo tra noi – al modo “calviniano” del Gran Kan e di Marco Polo –, veleggiando di spettacolo in spettacolo, tra la Scilla e la Cariddi di Babilonia e Utopia al di là dei mitici arcipelaghi delle isole galleggianti che si stagliano all’orizzonte del nostro futuro, in una fitta pioggia di “con” e “verso” e “contro” e “avverso” e “a” e “tra” o “fra”, proprio grazie a un elegante carosello di “complementi di relazione” potremo raggiungere (o costruire?) la città ideale: per questi porti non saprei tracciare la rotta sulla carta né fissare la data dell’approdo. Alle volte mi basta uno scorcio che s’apre nel bel mezzo d’un paesaggio incongruo, un affiorare di luci nella nebbia, il dialogo di due passanti che s’incontrano nel viavai, per pensare che partendo di lì metterò assieme pezzo a pezzo la città perfetta, fatta di frammenti mescolati col resto, d’istanti separati da intervalli, di segnali che uno manda e non sa chi li raccoglie. Se ti dico che la città cui tende il mio viaggio è discontinua nello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu non devi credere che si possa smettere di cercarla. Forse mentre noi parliamo sta affiorando sparsa entro i confini del tuo impero; puoi rintracciarla, ma a quel modo che t’ho detto…

Claudio Longhi
Direttore Artistico Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa



Chi sono, oggi, quei “tutti e tutte” del motto fondativo del Piccolo “Teatro d’arte per tutti”, al servizio dei quali e delle quali mettiamo, ogni giorno, il nostro lavoro? È la domanda che Claudio Longhi e io ci poniamo da quando abbiamo iniziato il nostro comune mandato. In una realtà dall’orizzonte sempre più internazionale che, come ciclicamente accade, è segnata da conflittualità, incertezze e fragilità, siamo chiamati a non cedere alla paura e a preoccuparci e occuparci della nostra comunità. Vogliamo lavorare e vivere nel presente, con responsabilità e nella convinzione che il teatro e l’arte ci rendano migliori. 
 

Il teatro è, infatti, da sempre, fin dalle sue origini, piazza e specchio per la collettività, luogo in cui si mostra a se stessa nella sua molteplicità, nella ricchezza irriducibile delle sue differenze, delle sue sfumature. Ed è a questa varietà prodigiosa, proprio come fili di una rete, che il Piccolo vuole parlare, alla quale vuole garantire accesso pieno e libero. La nostra comunità teatrale è uno spaccato della città che abitiamo e crediamo che in essa debbano trovare rappresentazione tutte le cittadine e tutti i cittadini, milanesi e non.
 

Insieme a tutte le lavoratrici e i lavoratori del Piccolo, con il loro quotidiano impegno, professionalità e responsabilità, vogliamo, quindi, prima di tutto, rivolgerci ai più piccoli che, grazie ai percorsi scolastici, vivono le loro prime esperienze teatrali; ai giovani, di ogni genere, provenienza culturale e sociale, affinché si sentano parte del Teatro della città di Milano e scoprano, insieme a noi, la bellezza, lo stupore e l’emozione del linguaggio teatrale. Anche per questo, abbiamo avviato il nuovo progetto Piccolo <35, che coniuga momenti di incontro e convivialità con occasioni di approfondimento dei classici della tradizione teatrale e di scoperta, condivisa, della nuova scena contemporanea. Una particolare attenzione verrà inoltre dedicata alle altre fasce di pubblico con specifiche proposte. 

Proseguono e si rinnovano le attività di Oltre la scena e Agorà della Cultura e nasce il progetto Piccolo Aperto, con l’obiettivo di promuovere un’accessibilità reale e una piena esperienza teatrale, con servizi volti ad abbattere ogni tipo di barriera: culturale, architettonica, sensoriale, cognitiva, oltre che economica. 
Oggi la nostra città è abitata da oltre il 20% di stranieri, un pubblico “potenziale” che frequenta le nostre sale ancora in forma significativamente ridotta. “Milanesi internazionali” di ogni estrazione e professione, oltre a una moltitudine di giovani universitari che studiano finanza, moda e design. A questi si aggiungono i turisti che, sempre più numerosi, si fermano per brevi o lunghi periodi a scoprire la città. Oggi, anche grazie alla sovratitolazione nei fine settimana degli spettacoli di produzione e coproduzione, vogliamo accoglierli come nuovi spettatori. 

Per interrogarci, insieme, su chi siano i nuovi “tutti e tutte”, dall’autunno 2025 avvieremo, insieme ad altri operatori culturali e teatrali, un convegno dal titolo Interesse pubblico, nell’ambito del percorso Nuovi pubblici. Per rendere sostenibile l’attività artistica e quelle per il pubblico è vitale il sostegno dei Soci Fondatori e dei sostenitori istituzionali del Piccolo; insieme a loro, oggi, è più che mai prezioso anche il coinvolgimento del sistema imprenditoriale milanese, nazionale e internazionale, che sin dalla sua fondazione, ha affiancato il Piccolo stringendo un patto virtuoso che allora, nel dopoguerra, ha contribuito alla rinascita culturale della nostra città, e oggi, con il suo costante e appassionato sostegno, imprime un impulso potente all’innovazione, anche del teatro. 

Il Piccolo fa rete, è la sua cifra più autentica. Lo fa in senso etimologico, affidandosi alla forza creativa delle relazioni. La rete è, infatti, per definizione, un intreccio di fili di materiale vario, incrociati e annodati tra loro. A istituzioni anche eterogenee ha, da sempre, voluto legare un comune intento di progettazione culturale; tra queste Triennale, Grande Brera e il Teatro alla Scala. Rete è anche con le voci che della propria materia fanno cultura e arte, come la Moda e il Design. E nuovo orizzonte di questa rete è, nella prossima Stagione, Milano Cortina 2026, che vede l’adesione del Piccolo, primo tra i teatri italiani con un programma dedicato all’Olimpiade Culturale, la costellazione di iniziative che ruota intorno all’evento sportivo e ne amplifica il significato. 
 

Questa è la nostra visione e il nostro impegno, di noi del Piccolo, che abbiamo imparato a fare un teatro che fosse idealmente e concretamente per tutte e tutti, per la comunità nella sua interezza, della quale il teatro deve prendersi cura, così come il teatro è un bene comune del quale la comunità deve prendersi cura. Entrambi in ascolto reciproco, con responsabilità e gentilezza.
 

Lanfranco Li Cauli
Direttore Generale Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
 

 

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