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Stormi. Traiettorie sulla Stagione

“Stormi. Traiettorie sulla Stagione” è il magazine mensile curato dalla redazione di Stratagemmi – Prospettive Teatrali e realizzato da un gruppo di studenti e studentesse dell’Università degli Studi di Milano.


Dopo aver raccontato pratiche e poetiche dei nostri Artisti AssociatiStormi spazia ora lungo i titoli e i progetti della stagione 2023/24, dal titolo-manifesto Il corpo delle parole.


Dal libro al palco, dalla pagina scritta alla scena, dall’esperienza intima della lettura alla collettività del teatro: quali strategie adottano artiste e artisti nel restituire le narrazioni romanzesche e saggistiche? Il primo numero della rivista, intitolato Prove di letteratura, esplora la letteratura come campo d’indagine e territorio creativo per le arti sceniche, illuminando i processi di traduzione in drammaturgia di opere capitali del nostro immaginario culturale.
Protagonisti del magazine sono Riccardo Frati, Stefano Massini e Chiara Lagani, le cui creazioni – Il barone rampante e L’interpretazione dei sogni, oltre a Trilogia della città di K. – prendono le mosse da libri amati, studiati, senza tempo. 

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Ironia, riso, satira, sarcasmo. E poi pochade, farsa, slapstick e vaudeville: il vocabolario del comico è denso e stratificato, antico e plurilinguistico. Sui significati attuali della commedia, sulle declinazioni possibili delle sue cifre fondanti, e sui cortocircuiti che a partire da essa le artiste e gli artisti oggi innescano, si interroga il secondo numero, dal titolo Modi di ridere. Protagonisti sono Fausto Russo Alesi e il suo confronto con Eduardo; Carmelo Rifici in dialogo con Georges Feydeau; Flavia Mastrella e Antonio Rezza con il loro Fotofinish.

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Che lingue parla il teatro? Come si scrive teatro oggi? A quali fonti attingono gli autori per le proprie drammaturgie? Alle nuove scritture di scena, capaci di ibridarsi e di ripensare le proprie grammatiche, è dedicato il terzo numero Scritture e pre-testi: un viaggio nelle pratiche compositive, che hanno spesso al centro il corpo dell’attore o le geometrie dello spazio scenico. Protagonisti del numero, tre dei nostri artisti associati, Marta Cuscunà, Pascal Rambert e la compagnia lacasadargilla. Tre diversi metodi, che hanno però in comune lo sguardo verso l’atto della scrittura come qualcosa di vitale, metamorfico, mai definitivo.

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Biografie, irripetibili traiettorie esistenziali, gente comune: è anche grazie a vite singolari e minuscole che si compone la storia collettiva. Quali narrazioni pubbliche sono possibili a partire da dimensioni private e personali? Il quarto numero di Stormi, dal titolo Il politico è privato, il privato è politico, pone l’attenzione alle biografie reali o immaginarie come mezzi per problematizzare il presente. In esso trovano spazio la tragedia del Vajont narrata da Marco Paolini, il microcosmo familiare attraversato da Giuliana Musso in Dentro, infine Ho paura torero, lo spettacolo ideato e diretto da Claudio Longhi e tratto dall'omonimo romanzo di Pedro Lemebel.

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Le rivoluzioni cambiano il corso delle storie nazionali, abbattono i potentati, sconvolgono il costume e gli assetti abituali della convivenza civile. Prendono le forme della sollevazione popolare, o del singolo gesto di ribellione. Si nutrono dei corpi e delle biografie dei manifestanti e degli oppositori, dell’immaginazione e della memoria di chi sogna e costruisce un’alternativa allo status quo. In quale modo il teatro intercetta le eredità storiche e le possibilità attuali delle ribellioni e delle rivoluzioni, pubbliche e private? Il quinto numero di Stormi, dal titolo Riots & Revolutions, esplora le modalità in cui artiste e artisti indagano gli spazi del sogno politico e collettivo, di un’utopia da costruire anche nella nostra quotidianità. Nuclei del magazine sono il confronto con la Rivoluzione francese in Ottantanove di Frosini/Timpano, le forme di resistenza all’oblio culturale che Sotterraneo affronta in Il fuoco era la cura, infine l’ordinaria lotta allo sfruttamento lavorativo, al mobbing e alle vessazioni imposte dall’iperproduzione capitalistica in Bidibibodibiboo di Francesco Alberici.

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L’inesauribile capacità mitopoietica, il fascino archetipico, la ricchezza di immagini proverbiali, e infine la volontà di rivoluzionarne i sensi e farne esplodere le contraddizioni: sono molteplici le ragioni che spingono artiste e artisti a misurarsi con i classici della letteratura teatrale, con gli autori del canone e i maestri della regia, per farne emergere l’attualità o metterne in discussione lo statuto. Le fiabe di Giambattista Basile rivisitate da Emma Dante, l’opera di Maksim Gor’kij e l’eredità strehleriana affrontate da Massimo Popolizio, infine i drammi di Anton Čechov esplorati da Liv Ferracchiati e Leonardo Lidi, sono alcune tappe di un percorso in cui filologia e tradimento conducono a esiti sorprendenti. Il sesto numero di Stormi, dal titolo I Maestri sono fatti per essere mangiati, racconta le modalità e i processi con cui la scena contemporanea attraversa la tradizione tra prossimità e distanza.

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Le torsioni della biografia, la condanna della storia, il peso della professione o l’appartenenza a una comunità: scritte sul corpo, le vicende che ciascuno di noi ha attraversato emergono come un paesaggio di vette e abissi, di faglie e di cicatrici. Una mappa che artiste e artisti stanno tracciando attraverso una galassia di estetiche e approcci, nella volontà di restituire al corpo una preminenza a lungo offuscata. Al corpo, e alla sua declinazione performativa, è dedicato La voce dei corpi, il settimo numero di Stormi che mette al centro il pluriennale lavoro di Armando Punzo con i detenuti del carcere di Volterra, la ricerca sul rapporto tra corpo e spazio portata avanti da Davide Carnevali in Limited Edition, infine le stratificazioni che la memoria inscrive nella carne e nel sangue, nucleo d’indagine di Marco D’Agostin in Jérôme Bel

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IN REDAZIONE
Tiziano Aglio, Nadia Brigandì, Ivan Colombo, Valeria Gail Coscia, Federico Demitry, Beatrice Dimauro, Claudio Francesco Favazza, Martina Fontana, Andrea Malosio, Noemi Mangialardi, Giacomo Matelloni, Mariachiara Merola, Ginevra Portalupi Papa, Francesca Rigato, Mattia Scravaglieri, Riccardo Francesco Serra, Federica Sintini, Giulia Storchi, Alessandro Stracuzzi, Alice Strazzi, Elena Vismara, Alessia Vitalone

ILLUSTRAZIONI DEL SETTIMO NUMERO
Paolo Moscheni

FORMAZIONE E EDITING
Maddalena Giovannelli, Alessandro Iachino, Camilla Lietti, Francesca Serrazanetti

SUPERVISIONE E COORDINAMENTO
Corrado Rovida | Dramaturg (Piccolo Teatro)

REVISIONE EDITORIALE 
Eleonora Vasta, Joseph Calanca e Margherita Villa | Ufficio Edizioni (Piccolo Teatro)

IMPAGINAZIONE
Camilla Lietti

GRAFICA
Leftloft


Illustrazione dalla copertina del settimo numero di Paolo Moscheni